Il saggio si dota di una prefazione in cui si presenta il metodo di esposizione del concetto di Classicismo e si colloca la figura di Winckelmann nel panorama degli studi antiquari del Settecento europeo. Successivamente si analizza la definizione di "classico" in rapporto a "classique" sottolineando la doppia valenza di stile e di canone che il termine assume. Si ricostruisce dunque il prodromo scientifico del concetto di classico, risalendo al XVI secolo e spiegando che Winckelmann innovi il panorama degli studi sull'arte antica unendo la prospettiva normativa sull'arte di Leon Battista Alberti con un modello storico costituito da un'analisi delle varie aree culturali e degli stadi evolutivi dell'arte presso ciascuna cultura. Rifacendosi all'ideale del bello platonico, in cui l'arte greca del periodo della democrazia in Atene domina come modello di riferimento, nella terza parte del saggio si esamina il progetto classicista prima di Winckelmann, mostrando che Dubos è stato un punto di riferimento per l'autore. Nella quarta parte si motiva la ricostruzione dei modelli di riferimento di W. scegliendo la una parte la prospettiva della storia delle teorie artistiche di Barasch (Theories of Art: from Plato to Winckelmann, 1985), dall'altra usando come riferimento le metafore dello Umriss e del Kontur, che si riferiscono al disegno e che individuano in esso la posizione antagonista rispetto alla pittura di colore, legato al periodo tardo barocco. Infine, la conclusione getta uno sguardo sul concetto di arte classica ai tempi di Winckelmann.

(2017). Klassizistische Kunstprogrammatik vor und zur Zeit von Winckelmann . Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/115229

Klassizistische Kunstprogrammatik vor und zur Zeit von Winckelmann

Agazzi, Elena
2017-01-01

Abstract

Il saggio si dota di una prefazione in cui si presenta il metodo di esposizione del concetto di Classicismo e si colloca la figura di Winckelmann nel panorama degli studi antiquari del Settecento europeo. Successivamente si analizza la definizione di "classico" in rapporto a "classique" sottolineando la doppia valenza di stile e di canone che il termine assume. Si ricostruisce dunque il prodromo scientifico del concetto di classico, risalendo al XVI secolo e spiegando che Winckelmann innovi il panorama degli studi sull'arte antica unendo la prospettiva normativa sull'arte di Leon Battista Alberti con un modello storico costituito da un'analisi delle varie aree culturali e degli stadi evolutivi dell'arte presso ciascuna cultura. Rifacendosi all'ideale del bello platonico, in cui l'arte greca del periodo della democrazia in Atene domina come modello di riferimento, nella terza parte del saggio si esamina il progetto classicista prima di Winckelmann, mostrando che Dubos è stato un punto di riferimento per l'autore. Nella quarta parte si motiva la ricostruzione dei modelli di riferimento di W. scegliendo la una parte la prospettiva della storia delle teorie artistiche di Barasch (Theories of Art: from Plato to Winckelmann, 1985), dall'altra usando come riferimento le metafore dello Umriss e del Kontur, che si riferiscono al disegno e che individuano in esso la posizione antagonista rispetto alla pittura di colore, legato al periodo tardo barocco. Infine, la conclusione getta uno sguardo sul concetto di arte classica ai tempi di Winckelmann.
2017
Agazzi, Elena
File allegato/i alla scheda:
File Dimensione del file Formato  
Winckelmann-Handbuch.pdf

Solo gestori di archivio

Versione: publisher's version - versione editoriale
Licenza: Licenza default Aisberg
Dimensione del file 6.88 MB
Formato Adobe PDF
6.88 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
Pubblicazioni consigliate

Aisberg ©2008 Servizi bibliotecari, Università degli studi di Bergamo | Terms of use/Condizioni di utilizzo

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10446/115229
Citazioni
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact