Lo scorso anno è stato ultimato l’intervento di restauro e conservazione della chiesa-tenda in calcestruzzo armato di Pino Pizzigoni, situata nel quartiere di Longuelo a Bergamo. La chiesa rappresenta uno dei più fulgidi esempi in Italia di strutture a volte sottili in c.a. Tuttavia, proprio l’esilità di queste strutture e gli scarsi mezzi a disposizione all’epoca della realizzazione, avvenuta nella prima metà degli anni ’60, che avevano prodotto negli elementi in c.a. alcuni difetti congeniti, hanno determinato negli anni non pochi problemi di carattere manutentivo per la particolare vulnerabilità degli elementi in c.a. all’azione aggressiva dell’ambiente. La chiesa aveva già richiesto interventi di restauro sin dagli inizi degli anni ’80 a meno di 15 anni dall’ultimazione dell’opera. Questi interventi manutentivi consistettero, tra gli altri, nell’applicazione di una protezione superficiale costituita da un rivestimento “impermeabile” in materiale “plastico”, in alcune zone armato con una rete in fibra di vetro. L’intervento di protezione/impermeabilizzazione superficiale, tuttavia, si è rivelato di scarsa efficacia. In molti punti, infatti, esso risultava delaminato e fessurato; in altre zone totalmente degradato, e, pertanto, incapace nel prevenire estese forme di alterazione e degrado dei materiali costituenti le strutture in c.a. che – prima dell’intervento di ripristino – presentavano numerose zone interessate da colonizzazioni biologiche, da corrosione intensa dei ferri di armatura, dalla presenza di efflorescenze e di infiltrazioni di acqua sia nelle connessioni tra strutture portanti e volte sottili sia nelle zone basali per effetto dell’adescamento di acqua dal terreno. L’intervento di restauro e conservazione è consistito nella ricostruzione delle sezioni degradate delle strutture portanti mediante getto di malta colabile entro casseri di legno che hanno riprodotto fedelmente la tessitura originaria degli elementi in c.a. La ricostruzione delle volte sottili è avvenuta, invece, con malte tixotropiche applicate a spatola. Entrambi gli interventi di ricostruzione sono stati preceduti dalla rimozione del rivestimento plastico impermeabile, dalla scarifica del conglomerato cementizio al fine di liberare completamente i ferri di armatura che sono stati spazzolati per eliminare la ruggine e successivamente protetti con un rivestimento protettivo polimero-cemento. L’intervento è stato ultimato dall’applicazione di una rasatura superficiale e da un protettivo acrilico elastomerico. La rasatura è stata applicata solo nelle zone interessate dalla ricostruzione e si è resa necessaria per uniformare la tessitura di queste aree con quelle non interessate dal ripristino. La protezione acrilica-elastomerica, invece, è stata applicata sull’intera superficie esterna della chiesa per garantire una protezione ulteriore nei confronti della pioggia e dell’anidride carbonica dell’aria, oltre che per ottenere il colore finale desiderato elaborato analizzando al computer frammenti di calcestruzzo prelevati da quegli elementi in c.a.che dagli anni ’60 mai erano stati interessati dalla manutenzione nel corso degli anni.

(2017). Il restauro e la conservazione della chiesa-tenda in cemento armato di Pino Pizzogoni a Longuelo - Bergamo [journal article - articolo]. In STRUCTURAL. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/117772

Il restauro e la conservazione della chiesa-tenda in cemento armato di Pino Pizzogoni a Longuelo - Bergamo

Coppola, Luigi
2017-01-01

Abstract

Lo scorso anno è stato ultimato l’intervento di restauro e conservazione della chiesa-tenda in calcestruzzo armato di Pino Pizzigoni, situata nel quartiere di Longuelo a Bergamo. La chiesa rappresenta uno dei più fulgidi esempi in Italia di strutture a volte sottili in c.a. Tuttavia, proprio l’esilità di queste strutture e gli scarsi mezzi a disposizione all’epoca della realizzazione, avvenuta nella prima metà degli anni ’60, che avevano prodotto negli elementi in c.a. alcuni difetti congeniti, hanno determinato negli anni non pochi problemi di carattere manutentivo per la particolare vulnerabilità degli elementi in c.a. all’azione aggressiva dell’ambiente. La chiesa aveva già richiesto interventi di restauro sin dagli inizi degli anni ’80 a meno di 15 anni dall’ultimazione dell’opera. Questi interventi manutentivi consistettero, tra gli altri, nell’applicazione di una protezione superficiale costituita da un rivestimento “impermeabile” in materiale “plastico”, in alcune zone armato con una rete in fibra di vetro. L’intervento di protezione/impermeabilizzazione superficiale, tuttavia, si è rivelato di scarsa efficacia. In molti punti, infatti, esso risultava delaminato e fessurato; in altre zone totalmente degradato, e, pertanto, incapace nel prevenire estese forme di alterazione e degrado dei materiali costituenti le strutture in c.a. che – prima dell’intervento di ripristino – presentavano numerose zone interessate da colonizzazioni biologiche, da corrosione intensa dei ferri di armatura, dalla presenza di efflorescenze e di infiltrazioni di acqua sia nelle connessioni tra strutture portanti e volte sottili sia nelle zone basali per effetto dell’adescamento di acqua dal terreno. L’intervento di restauro e conservazione è consistito nella ricostruzione delle sezioni degradate delle strutture portanti mediante getto di malta colabile entro casseri di legno che hanno riprodotto fedelmente la tessitura originaria degli elementi in c.a. La ricostruzione delle volte sottili è avvenuta, invece, con malte tixotropiche applicate a spatola. Entrambi gli interventi di ricostruzione sono stati preceduti dalla rimozione del rivestimento plastico impermeabile, dalla scarifica del conglomerato cementizio al fine di liberare completamente i ferri di armatura che sono stati spazzolati per eliminare la ruggine e successivamente protetti con un rivestimento protettivo polimero-cemento. L’intervento è stato ultimato dall’applicazione di una rasatura superficiale e da un protettivo acrilico elastomerico. La rasatura è stata applicata solo nelle zone interessate dalla ricostruzione e si è resa necessaria per uniformare la tessitura di queste aree con quelle non interessate dal ripristino. La protezione acrilica-elastomerica, invece, è stata applicata sull’intera superficie esterna della chiesa per garantire una protezione ulteriore nei confronti della pioggia e dell’anidride carbonica dell’aria, oltre che per ottenere il colore finale desiderato elaborato analizzando al computer frammenti di calcestruzzo prelevati da quegli elementi in c.a.che dagli anni ’60 mai erano stati interessati dalla manutenzione nel corso degli anni.
journal article - articolo
2017
Coppola, Luigi
(2017). Il restauro e la conservazione della chiesa-tenda in cemento armato di Pino Pizzogoni a Longuelo - Bergamo [journal article - articolo]. In STRUCTURAL. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/117772
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