Nomad-camps are a constant, even if outstanding, feature of the biggest Italian cities suburbs in which the Roma people are concentrated and separated from the mainstream society. In the public debate these places are often considered as a concern for public security, but, at the same time, local authorities realize social programs for people who live in nomads-camp using big amount of public funds. The aims of these programs are the respect of fundamental rights (such as health, education, housing and work), or the improving of social integration. While the political debate focuses on the conspicuous amount of public resources and on the lack of outputs, scholars and Roma intellectuals underlined that these programs created a sort of addiction, if not dependence, from social services interventions, straitening the empowerment of the Roma. In our research, realized in Milan and Rome, we analyze, on one side, the official acts which define the social programs carried out by associations and cooperatives, and, on the other side, the experiences of the social workers employed in the nomad-camps. Our thesis is that nomad-camps work as Foucaultian dispositif which bestows functions and meanings to spaces and subjects. In these terms, the nomad-camps is able to redefine the nature of social interventions restricting their capacity to foster transformations.

I campi-nomadi 1rappresentano un elemento ricorrente, per quanto eccezionale, di molte periferie delle principali città italiane [1]. Qui le presenze rom sono concentrate e separate dal resto della società. In questi luoghi, finiti di sovente al centro di rituali allarmi per la sicurezza urbana, sono stati attivati una serie consistente e costosa di progetti sociali orientati a garantire il rispetto di diritti fondamentali (salute, istruzione, abitazione) e a favorire l'inserimento sociale (attraverso l'orientamento al lavoro, la responsabilizzazione, etc.). Se il dibattito pubblico si è concentrato sull’ammontare di risorse economiche investite e sulla loro efficacia in termini di miglioramento delle condizioni sociali e di vita, gli intellettuali rom e gli accademici hanno sottolineato come il lavoro sociale abbia nel tempo favorito una certa dipendenza nonché inibito processi di emancipazione da tali contesti. Questa ricerca svolta a Roma e Milano si basa sull'analisi dei documenti istituzionali che regolano il lavoro sociale all'interno dei campi-nomadi collegandola alla ricostruzione delle esperienze professionali di un campione di operatori ed operatrici sociali impiegati in questi contesti. La tesi che intendiamo dimostrare è che il campo-nomadi, in quanto dispositivo che assegna significati e funzioni a soggetti e spazi, è in grado di influenzare direttamente la natura degli interventi sociali annichilendone il potenziale trasformativo.

(2013). Per una critica dell’intervento sociale nei campi-nomadi: politiche, progetti, biografie [journal article - articolo]. In METIS. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/170876

Per una critica dell’intervento sociale nei campi-nomadi: politiche, progetti, biografie

Daniele, Ulderico;Persico, Greta
2013-01-01

Abstract

Nomad-camps are a constant, even if outstanding, feature of the biggest Italian cities suburbs in which the Roma people are concentrated and separated from the mainstream society. In the public debate these places are often considered as a concern for public security, but, at the same time, local authorities realize social programs for people who live in nomads-camp using big amount of public funds. The aims of these programs are the respect of fundamental rights (such as health, education, housing and work), or the improving of social integration. While the political debate focuses on the conspicuous amount of public resources and on the lack of outputs, scholars and Roma intellectuals underlined that these programs created a sort of addiction, if not dependence, from social services interventions, straitening the empowerment of the Roma. In our research, realized in Milan and Rome, we analyze, on one side, the official acts which define the social programs carried out by associations and cooperatives, and, on the other side, the experiences of the social workers employed in the nomad-camps. Our thesis is that nomad-camps work as Foucaultian dispositif which bestows functions and meanings to spaces and subjects. In these terms, the nomad-camps is able to redefine the nature of social interventions restricting their capacity to foster transformations.
articolo
2013
I campi-nomadi 1rappresentano un elemento ricorrente, per quanto eccezionale, di molte periferie delle principali città italiane [1]. Qui le presenze rom sono concentrate e separate dal resto della società. In questi luoghi, finiti di sovente al centro di rituali allarmi per la sicurezza urbana, sono stati attivati una serie consistente e costosa di progetti sociali orientati a garantire il rispetto di diritti fondamentali (salute, istruzione, abitazione) e a favorire l'inserimento sociale (attraverso l'orientamento al lavoro, la responsabilizzazione, etc.). Se il dibattito pubblico si è concentrato sull’ammontare di risorse economiche investite e sulla loro efficacia in termini di miglioramento delle condizioni sociali e di vita, gli intellettuali rom e gli accademici hanno sottolineato come il lavoro sociale abbia nel tempo favorito una certa dipendenza nonché inibito processi di emancipazione da tali contesti. Questa ricerca svolta a Roma e Milano si basa sull'analisi dei documenti istituzionali che regolano il lavoro sociale all'interno dei campi-nomadi collegandola alla ricostruzione delle esperienze professionali di un campione di operatori ed operatrici sociali impiegati in questi contesti. La tesi che intendiamo dimostrare è che il campo-nomadi, in quanto dispositivo che assegna significati e funzioni a soggetti e spazi, è in grado di influenzare direttamente la natura degli interventi sociali annichilendone il potenziale trasformativo.
Daniele, Ulderico; Persico, Greta
(2013). Per una critica dell’intervento sociale nei campi-nomadi: politiche, progetti, biografie [journal article - articolo]. In METIS. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/170876
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