In psicologia sociale lo stereotipo è definito come una credenza sulle caratteristiche personali di un gruppo di individui (Myers, 2009). Si tratta di generalizzazioni, a volte accurate a volte meno, relativamente alle persone appartenenti a un gruppo. La percezione di un altro specifico, quindi, è parzialmente influenzata anche dallo stereotipo relativo al gruppo di appartenenza della persona percepita. Se la percezione può essere influenzata dagli stereotipi, allora è opportuno verificare il grado di accuratezza degli stereotipi (Cronbach, 1955; Judd & Park, 1993). La letteratura sulla percezione diadica (la percezione che due persone in relazione hanno una dell’altra) ha rilevato come essa sia influenzata dalle caratteristiche individuali delle due persone (tra le quali rientrano anche gli eventuali stereotipi che le caratterizzano), dalle caratteristiche legate alla relazione specifica e dalle caratteristiche del contesto. Per lo studio delle relazioni interpersonali scomporre gli effetti individuali e gli effetti relazionali, individuandone le specificità consente di stabilire l’unicità della relazione (es. Social Relations Model, Kenny et al., 2006) e il suo ruolo nel determinare la somiglianza tra due persone (Kenny & Acitelli, 1989). L’effetto stereotipico è stato definito come la “risposta tipica o normativa che le persone tendono a dare a un insieme di variabili” (Kenny et al., 2006; p. 331). Solitamente tale effetto viene sottratto dai punteggi di costrutti individuali (es. i valori, Barni & Ranieri, 2010; Roest et al., 2009) per misurare quanto due persone appartenenti alla stessa diade siano effettivamente simili. Non vi sono studi che si focalizzino sull’effetto stereotipico in costrutti relazionali (es. la soddisfazione relazionale). L’obiettivo del lavoro è di presentare un’analisi critica dei possibili effetti dello stereotipo, inteso come modo tipico di rispondere, sulla misurazione di variabili relazionali e di come tale effetto possa essere misurato e controllato a livello metodologico. Più nello specifico nella misurazione diadica di variabili relazionali, è possibile distinguere diversi effetti stereotipici a seconda dell’unità di analisi considerata (individuo vs. diade) o della presenza o meno del gruppo. Verranno fornite diverse esemplificazioni utilizzando dati di 177 triadi familiari composte da genitori e figli giovani adulti. I costrutti relazionali utilizzati sono la soddisfazione familiare e la soddisfazione relazionale (FSS, Olson & Wilson, 1982; NRI, Furman & Buhrmester, 1992).

(2010). La percezione diadica della qualità della relazione: ruolo e significato dell’effetto stereotipico . Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/171052

La percezione diadica della qualità della relazione: ruolo e significato dell’effetto stereotipico

Barni, Daniela
2010-01-01

Abstract

In psicologia sociale lo stereotipo è definito come una credenza sulle caratteristiche personali di un gruppo di individui (Myers, 2009). Si tratta di generalizzazioni, a volte accurate a volte meno, relativamente alle persone appartenenti a un gruppo. La percezione di un altro specifico, quindi, è parzialmente influenzata anche dallo stereotipo relativo al gruppo di appartenenza della persona percepita. Se la percezione può essere influenzata dagli stereotipi, allora è opportuno verificare il grado di accuratezza degli stereotipi (Cronbach, 1955; Judd & Park, 1993). La letteratura sulla percezione diadica (la percezione che due persone in relazione hanno una dell’altra) ha rilevato come essa sia influenzata dalle caratteristiche individuali delle due persone (tra le quali rientrano anche gli eventuali stereotipi che le caratterizzano), dalle caratteristiche legate alla relazione specifica e dalle caratteristiche del contesto. Per lo studio delle relazioni interpersonali scomporre gli effetti individuali e gli effetti relazionali, individuandone le specificità consente di stabilire l’unicità della relazione (es. Social Relations Model, Kenny et al., 2006) e il suo ruolo nel determinare la somiglianza tra due persone (Kenny & Acitelli, 1989). L’effetto stereotipico è stato definito come la “risposta tipica o normativa che le persone tendono a dare a un insieme di variabili” (Kenny et al., 2006; p. 331). Solitamente tale effetto viene sottratto dai punteggi di costrutti individuali (es. i valori, Barni & Ranieri, 2010; Roest et al., 2009) per misurare quanto due persone appartenenti alla stessa diade siano effettivamente simili. Non vi sono studi che si focalizzino sull’effetto stereotipico in costrutti relazionali (es. la soddisfazione relazionale). L’obiettivo del lavoro è di presentare un’analisi critica dei possibili effetti dello stereotipo, inteso come modo tipico di rispondere, sulla misurazione di variabili relazionali e di come tale effetto possa essere misurato e controllato a livello metodologico. Più nello specifico nella misurazione diadica di variabili relazionali, è possibile distinguere diversi effetti stereotipici a seconda dell’unità di analisi considerata (individuo vs. diade) o della presenza o meno del gruppo. Verranno fornite diverse esemplificazioni utilizzando dati di 177 triadi familiari composte da genitori e figli giovani adulti. I costrutti relazionali utilizzati sono la soddisfazione familiare e la soddisfazione relazionale (FSS, Olson & Wilson, 1982; NRI, Furman & Buhrmester, 1992).
2010
Tagliabue, Semira; Lanz, Margherita; Barni, Daniela
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