La Misericordia Maggiore, congregazione istituita a Bergamo nel 1265 dal domenicano Pinamonte da Brembate, ha nel tempo gestito un’imponente struttura assistenziale, coprendo l’intero ambito della sovvenzione alla povertà grazie alla grande disponibilità di mezzi e ad un’esperienza plurisecolare. Lo scritto analizza gli aspetti fondamentali riferiti all’origine e all’evoluzione della complessa realtà della Misericordia Maggiore con particolare riferimento agli aspetti di organizzazione aziendale e di ridefinizione della rendicontazione che si realizzarono tra la fine del ‘500 e gli inizi del ‘600. Nel ‘600 la Misericordia Maggiore era un ente di grandi dimensioni che svolgeva una pluralità di attività attraverso un’articolata struttura organizzativa di tipo decentrato al cui vertice si collocava il Magnifico Consiglio, il quale coordinava le varie sezioni funzionali che, pur operando con un buon grado di autonomia, erano soggette ad un sistematico controllo attraverso l’azione di Deputati incaricati. In relazione alla rendicontazione contabile lo scritto ha analizzato, dopo l’esame del contesto organizzativo esistente, il ruolo svolto dall’introduzione, nel 1601, della rilevazione contabile in partita doppia. L’analisi è stata sviluppata attraverso la combinazione di un approccio diacronico e sincronico. Essa da un lato ha evidenziato le caratteristiche del sistema informativo-contabile in partita doppia (anche in relazione alle teorizzazioni del periodo riferite alle realtà erogative (Pietra, Flori ecc.)) e dall’altro ha mostrato il ruolo svolto dalla contabilità in termini di strumento di supporto nel controllo di un’istituzione che si poneva come una realtà erogativa complessa, che univa all’area di pura erogazione, una gestione patrimoniale e la gestione di vere e proprie realtà produttive, realizzando un’attività che, iniziata con l’assistenza ai bisognosi, era andata nel tempo ampliandosi notevolmente, attraverso l’amministrazione della Basilica di S. Maria Maggiore, l’istituzione di un’Accademia, la gestione di una vasta serie di “Possessioni”(case, fattorie e terreni) distribuite in città e provincia.

La rendicontazione e l'informativa di bilancio tra il '500 e il '600: il caso di un'azienda di erogazione bergamasca.

SERVALLI, Stefania
2006-01-01

Abstract

La Misericordia Maggiore, congregazione istituita a Bergamo nel 1265 dal domenicano Pinamonte da Brembate, ha nel tempo gestito un’imponente struttura assistenziale, coprendo l’intero ambito della sovvenzione alla povertà grazie alla grande disponibilità di mezzi e ad un’esperienza plurisecolare. Lo scritto analizza gli aspetti fondamentali riferiti all’origine e all’evoluzione della complessa realtà della Misericordia Maggiore con particolare riferimento agli aspetti di organizzazione aziendale e di ridefinizione della rendicontazione che si realizzarono tra la fine del ‘500 e gli inizi del ‘600. Nel ‘600 la Misericordia Maggiore era un ente di grandi dimensioni che svolgeva una pluralità di attività attraverso un’articolata struttura organizzativa di tipo decentrato al cui vertice si collocava il Magnifico Consiglio, il quale coordinava le varie sezioni funzionali che, pur operando con un buon grado di autonomia, erano soggette ad un sistematico controllo attraverso l’azione di Deputati incaricati. In relazione alla rendicontazione contabile lo scritto ha analizzato, dopo l’esame del contesto organizzativo esistente, il ruolo svolto dall’introduzione, nel 1601, della rilevazione contabile in partita doppia. L’analisi è stata sviluppata attraverso la combinazione di un approccio diacronico e sincronico. Essa da un lato ha evidenziato le caratteristiche del sistema informativo-contabile in partita doppia (anche in relazione alle teorizzazioni del periodo riferite alle realtà erogative (Pietra, Flori ecc.)) e dall’altro ha mostrato il ruolo svolto dalla contabilità in termini di strumento di supporto nel controllo di un’istituzione che si poneva come una realtà erogativa complessa, che univa all’area di pura erogazione, una gestione patrimoniale e la gestione di vere e proprie realtà produttive, realizzando un’attività che, iniziata con l’assistenza ai bisognosi, era andata nel tempo ampliandosi notevolmente, attraverso l’amministrazione della Basilica di S. Maria Maggiore, l’istituzione di un’Accademia, la gestione di una vasta serie di “Possessioni”(case, fattorie e terreni) distribuite in città e provincia.
book chapter - capitolo di libro
2006
Servalli, Stefania
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