I grandi cambiamenti che stanno interessando, da oltre un decennio, il mondo della conoscenza organizzativa e del lavoro hanno gradualmente sfaldato la portata dei titoli di studio e degli inquadramenti professionali quali segnali di capacità individuali. Il concetto di «competenza» è irresistibilmente asceso a nuovo regolatore degli scambi nel mondo delle professionalità, della forma-zione e dell’istruzione. Pur nelle sue sfaccettate declinazioni, il termine costituisce uno strumento veramente utile a individuare gli elementi costitutivi sui quali far leva per favorire lo sviluppo. In una prospettiva di learning economy, l’empowerment delle competenze costituisce un poderoso elemento non solo di protezione rispetto alle nuove dinamiche economiche, perché capace di assicurare ai singoli soggetti una loro durevole inclusione sociale, ma anche di apporto alla produttività delle imprese e alla costruzione delle loro dynamic capabilities. Nonostante la prorompente valenza del nuovo concetto, nessuna ricerca si era però finora cimentata nel valutare quantitativamente i gap tra le competenze richieste dal mondo produttivo, le competenze acquisite e possedute dal soggetto, e infine le competenze da questi agite o espresse. La ricerca che il libro presenta mette a disposizione una nuova metodologia capace di misurare le tre dimensioni delle competenze in questione, offrendo su due campioni – uno costituito da laureati, l’altro da imprese industriali e dei servizi privati – una serie di test statistici ed econometrici. I risultati documentano, sia sul versante della job analysis effettuata dai laureati occupati, sia su quello dei selezionatori del personale, l’inadeguatezza delle strutture universitarie a formare le competenze richieste per come sono organizzate, non tanto sul versante della governance della burocrazia, quanto su quello della parcellizzazione dei saperi e degli schemi cognitivi sottostanti. Oltre ai deficit di formazione, la ricerca dimostra da un lato come la funzione dei guadagni degli individui risulti fortemente influenzata dal livello delle competenze agite, e dall’altro quali siano i principali fattori che entrano nella funzione di produzione e sviluppo delle competenze stesse.

Competenze acquisite, competenze richieste e competenze espresse. Analisi e valutazioni economiche

LEONI, Riccardo
2006-01-01

Abstract

I grandi cambiamenti che stanno interessando, da oltre un decennio, il mondo della conoscenza organizzativa e del lavoro hanno gradualmente sfaldato la portata dei titoli di studio e degli inquadramenti professionali quali segnali di capacità individuali. Il concetto di «competenza» è irresistibilmente asceso a nuovo regolatore degli scambi nel mondo delle professionalità, della forma-zione e dell’istruzione. Pur nelle sue sfaccettate declinazioni, il termine costituisce uno strumento veramente utile a individuare gli elementi costitutivi sui quali far leva per favorire lo sviluppo. In una prospettiva di learning economy, l’empowerment delle competenze costituisce un poderoso elemento non solo di protezione rispetto alle nuove dinamiche economiche, perché capace di assicurare ai singoli soggetti una loro durevole inclusione sociale, ma anche di apporto alla produttività delle imprese e alla costruzione delle loro dynamic capabilities. Nonostante la prorompente valenza del nuovo concetto, nessuna ricerca si era però finora cimentata nel valutare quantitativamente i gap tra le competenze richieste dal mondo produttivo, le competenze acquisite e possedute dal soggetto, e infine le competenze da questi agite o espresse. La ricerca che il libro presenta mette a disposizione una nuova metodologia capace di misurare le tre dimensioni delle competenze in questione, offrendo su due campioni – uno costituito da laureati, l’altro da imprese industriali e dei servizi privati – una serie di test statistici ed econometrici. I risultati documentano, sia sul versante della job analysis effettuata dai laureati occupati, sia su quello dei selezionatori del personale, l’inadeguatezza delle strutture universitarie a formare le competenze richieste per come sono organizzate, non tanto sul versante della governance della burocrazia, quanto su quello della parcellizzazione dei saperi e degli schemi cognitivi sottostanti. Oltre ai deficit di formazione, la ricerca dimostra da un lato come la funzione dei guadagni degli individui risulti fortemente influenzata dal livello delle competenze agite, e dall’altro quali siano i principali fattori che entrano nella funzione di produzione e sviluppo delle competenze stesse.
book - libro
2006
Leoni, Riccardo
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