Il cantiere si presenta come un luogo di frammentazione e di ricomposizioni continue di operazioni e di progettazioni, di attenzioni particolari e di attenzione al “prodotto”, di relazioni e di consegne, di interessi e di cure. Il cantiere si realizza in spazi differenti ed in tempi intermittenti: spazi e tempi che definiscono contesti inediti e nuove relazioni pur in presenza di operazioni (relativamente) standardizzate. Attorno a questi snodi critici – alla buona capacità di ricomporre e di passare le consegne (conoscenze, dati, e mansioni,…) – si giocano e si incrociano le questioni della qualità del prodotto, del lavoro e quelle della sicurezza. Un orizzonte formativo è sempre in gioco quando si aprono esperienze organizzative e di lavoro complesso che si presentano con elementi di unicità e di intermittenza, e quando si richiedono operazioni ricorrenti di costruzione di conoscenze, rimesse a punto di tempi ed operazioni, connessioni di attenzioni, di attività e di tecniche diverse. L’interazione dei singoli operatori col contesto, il ridisegnarsi del contesto stesso, rendono attiva e responsabile la relazione con i compagni di lavoro (della propria impresa e delle altre), ne fanno un’esperienza di co-formazione continua, di governo delle relazioni e di costruzione di forme comunicative. Sentirsi “parte danzante” è una modalità d’azione e conoscenza non solo mossa da elementi cognitivi e logici, ma anche emozionali. È capacità di apprendere a fidarsi e ad essere affidabili, senza pensare di tenere sotto controllo da soli i modi, i tempi, gli esiti di ciò che si va facendo

(2006). La sicurezza é una danza. La formazione e l'informazione sulla prevenzione e la sicurezza in edilizia [journal article - articolo]. In GIORNALE ITALIANO DI MEDICINA DEL LAVORO ED ERGONOMIA. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/20112

La sicurezza é una danza. La formazione e l'informazione sulla prevenzione e la sicurezza in edilizia

LIZZOLA, Ivo
2006-01-01

Abstract

Il cantiere si presenta come un luogo di frammentazione e di ricomposizioni continue di operazioni e di progettazioni, di attenzioni particolari e di attenzione al “prodotto”, di relazioni e di consegne, di interessi e di cure. Il cantiere si realizza in spazi differenti ed in tempi intermittenti: spazi e tempi che definiscono contesti inediti e nuove relazioni pur in presenza di operazioni (relativamente) standardizzate. Attorno a questi snodi critici – alla buona capacità di ricomporre e di passare le consegne (conoscenze, dati, e mansioni,…) – si giocano e si incrociano le questioni della qualità del prodotto, del lavoro e quelle della sicurezza. Un orizzonte formativo è sempre in gioco quando si aprono esperienze organizzative e di lavoro complesso che si presentano con elementi di unicità e di intermittenza, e quando si richiedono operazioni ricorrenti di costruzione di conoscenze, rimesse a punto di tempi ed operazioni, connessioni di attenzioni, di attività e di tecniche diverse. L’interazione dei singoli operatori col contesto, il ridisegnarsi del contesto stesso, rendono attiva e responsabile la relazione con i compagni di lavoro (della propria impresa e delle altre), ne fanno un’esperienza di co-formazione continua, di governo delle relazioni e di costruzione di forme comunicative. Sentirsi “parte danzante” è una modalità d’azione e conoscenza non solo mossa da elementi cognitivi e logici, ma anche emozionali. È capacità di apprendere a fidarsi e ad essere affidabili, senza pensare di tenere sotto controllo da soli i modi, i tempi, gli esiti di ciò che si va facendo
journal article - articolo
2006
Lizzola, Ivo
(2006). La sicurezza é una danza. La formazione e l'informazione sulla prevenzione e la sicurezza in edilizia [journal article - articolo]. In GIORNALE ITALIANO DI MEDICINA DEL LAVORO ED ERGONOMIA. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/20112
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