L’educazione è una delle più importanti esperienze di alleanza tra le donne e gli uomini, tra le generazioni nelle quali “prende forma il tempo”, quello delle storie personali, delle storie familiari, della storia comune. Così scriveva Piero Bertolini un grande pedagogista, educatore e filosofo dell’educazione, recentemente mancato. È importante, allora, osservare con cura ciò che avviene nell’incontro tra generi e generazioni nei luoghi educativi, ciò che avviene nell’incontro tra le memorie, tra le diversità, tra le prefigurazioni di orizzonte futuro. Nell’alleanza tra donne e uomini e tra generazioni si viene in presenza reciproca, si dice sé e si dice di sé, si è condotti a rivelarsi, esporsi e consegnarsi,in un movimento instauratore di senso. Si realizza così una preziosa riserva, una sorta di “scarto” rispetto alla cultura data, “depositata”, e alla vischiosità del presente e dell’immediato. In un tempo di guerra, di freddo conflitto strisciante segnato da indifferenza e da durezza, pare inaridirsi e disperdersi la riserva della cura, della speranza, della tenerezza e della resistenza che l’educazione può rappresentare. Educazione alla mitezza è educare al senso di giustizia. Alla capacità di soffrire come propria ogni offesa, o violenza, o mancato riconoscimento subiti da altri. Desiderando riparazione e riscatto, sospensione della violenza e ripresa dei legami. Non nella forma della restituzione “occhio per occhio, dente per dente” ma, per quanto possibile, nella forma della sovrabbondanza, del desiderio di pace, nella memoria della gratitudine per i doni ricevuti.

Educare alla mitezza in tempo di guerra

LIZZOLA, Ivo
2006-01-01

Abstract

L’educazione è una delle più importanti esperienze di alleanza tra le donne e gli uomini, tra le generazioni nelle quali “prende forma il tempo”, quello delle storie personali, delle storie familiari, della storia comune. Così scriveva Piero Bertolini un grande pedagogista, educatore e filosofo dell’educazione, recentemente mancato. È importante, allora, osservare con cura ciò che avviene nell’incontro tra generi e generazioni nei luoghi educativi, ciò che avviene nell’incontro tra le memorie, tra le diversità, tra le prefigurazioni di orizzonte futuro. Nell’alleanza tra donne e uomini e tra generazioni si viene in presenza reciproca, si dice sé e si dice di sé, si è condotti a rivelarsi, esporsi e consegnarsi,in un movimento instauratore di senso. Si realizza così una preziosa riserva, una sorta di “scarto” rispetto alla cultura data, “depositata”, e alla vischiosità del presente e dell’immediato. In un tempo di guerra, di freddo conflitto strisciante segnato da indifferenza e da durezza, pare inaridirsi e disperdersi la riserva della cura, della speranza, della tenerezza e della resistenza che l’educazione può rappresentare. Educazione alla mitezza è educare al senso di giustizia. Alla capacità di soffrire come propria ogni offesa, o violenza, o mancato riconoscimento subiti da altri. Desiderando riparazione e riscatto, sospensione della violenza e ripresa dei legami. Non nella forma della restituzione “occhio per occhio, dente per dente” ma, per quanto possibile, nella forma della sovrabbondanza, del desiderio di pace, nella memoria della gratitudine per i doni ricevuti.
journal article - articolo
2006
Lizzola, Ivo
File allegato/i alla scheda:
Non ci sono file allegati a questa scheda.
Pubblicazioni consigliate

Aisberg ©2008 Servizi bibliotecari, Università degli studi di Bergamo | Terms of use/Condizioni di utilizzo

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10446/20114
Citazioni
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact