Il prodotto descrive alcune vicende emblematiche, nella storia della scuola italiana, che, dal 1977 ad oggi, hanno dato vita a un riformismo autopoietico (conservatorismo?), in cui l’establishment pedagogico-scolastico ha ‘interpretato’ i movimenti della società e, poi, tra benevolenza concessiva e finalità emancipative, è andato in soccorso alle richieste, mentre la politica formale (Governo, Parlamento) ha ratificato gli equilibri culturali, valoriali, ordinamentali e organizzativi nel frattempo raggiunti. A fronte di questo, il prodotto evidenzia, dalla legge 59/97 alla legge 62/2000 alla legge n.3 del 18 ottobre 2001 alla riforma Moratti (53/2003), una vera e propria “cavalcata riformatrice” in cui la classe politica ha sottratto la trasformazione del sistema educativo di istruzione e di formazioneal tradizionale monopolio dell’establishment pedagogico-scolastico. Si è trattato del passaggio da un sistema burocratico e gerarchico a un sistema poliarchico, dove tutti i soggetti (le istituzioni scolastiche autonome, gli enti territoriali-locali, le famiglie e lo Stato) si riappropriano di responsabilità in base ai principi costituzionali di equità, solidarietà, sussidiarietà. Da un sistema non abituato a rendicontare del suo operato, a un sistema che, invece, lo fa in continuazione sia nei confronti degli allievi, delle famiglie e del territorio, sia nei confronti dello Stato, attraverso le azioni del Servizio Nazionale di Valutazione.

Le riforme e gli insegnanti/La polemica. Un'autonomia per educare insieme

BERTAGNA, Giuseppe
2004-01-01

Abstract

Il prodotto descrive alcune vicende emblematiche, nella storia della scuola italiana, che, dal 1977 ad oggi, hanno dato vita a un riformismo autopoietico (conservatorismo?), in cui l’establishment pedagogico-scolastico ha ‘interpretato’ i movimenti della società e, poi, tra benevolenza concessiva e finalità emancipative, è andato in soccorso alle richieste, mentre la politica formale (Governo, Parlamento) ha ratificato gli equilibri culturali, valoriali, ordinamentali e organizzativi nel frattempo raggiunti. A fronte di questo, il prodotto evidenzia, dalla legge 59/97 alla legge 62/2000 alla legge n.3 del 18 ottobre 2001 alla riforma Moratti (53/2003), una vera e propria “cavalcata riformatrice” in cui la classe politica ha sottratto la trasformazione del sistema educativo di istruzione e di formazioneal tradizionale monopolio dell’establishment pedagogico-scolastico. Si è trattato del passaggio da un sistema burocratico e gerarchico a un sistema poliarchico, dove tutti i soggetti (le istituzioni scolastiche autonome, gli enti territoriali-locali, le famiglie e lo Stato) si riappropriano di responsabilità in base ai principi costituzionali di equità, solidarietà, sussidiarietà. Da un sistema non abituato a rendicontare del suo operato, a un sistema che, invece, lo fa in continuazione sia nei confronti degli allievi, delle famiglie e del territorio, sia nei confronti dello Stato, attraverso le azioni del Servizio Nazionale di Valutazione.
journal article - articolo
2004
Bertagna, Giuseppe
File allegato/i alla scheda:
Non ci sono file allegati a questa scheda.
Pubblicazioni consigliate

Aisberg ©2008 Servizi bibliotecari, Università degli studi di Bergamo | Terms of use/Condizioni di utilizzo

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10446/20426
Citazioni
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact