Quel che forse oggi si sta spezzando è il legame tra biografie umane, in particolare il legame tra inclusi ed esclusi o emarginati. Se è sempre stato faticoso, lungo l’intera storia dell’umanità, fare spazio alla sofferenza e fare spazio a chi sperimenta sulla sua pelle il fallimento o la devianza, lo è in forme più dirompenti oggi. Per tutti l’imperativo unico sembra la propria individuazione. Come stringere legami che permettano di dare dignità alla propria individuazione, se non accogliendo la dignità dell’altro. I luoghi della marginalità, del disagio grave, della cura e del sostegno assumono dimensioni inedite e ospitano avventure umane preziose. Assumono una dimensione evidentemente euristica, quasi di disvelamento nella società frammentata e dell’incertezza. A più riprese nell’arco degli ultimi venticinque anni fa (e quindi con attribuzioni di significati, colorazioni etiche e culturali diverse, e diverse intenzioni sociali e politiche) si è parlato di risocializzazione, oppure di reinserimento sociale. Comincia a intravedersi, però oggi una figura che è altra e oltre le precedenti. In essa si riscrivono nel contesto territoriale le vite, i comportamenti e le difficoltà, proprio per cogliere i tratti di un contesto altrimenti poco individuabile (per il diffondersi di atomizzazione e “liquidità”, come suggeriscono alcuni studiosi). Ricercando, rigenerando i “mondi della vita” nella vita sociale, come dentro, attorno, fuori dai servizi. Anzitutto i legami dentro, attorno e tra le famiglie le persone.

Vicinanza, legami e marginalità sociale

LIZZOLA, Ivo
2004-01-01

Abstract

Quel che forse oggi si sta spezzando è il legame tra biografie umane, in particolare il legame tra inclusi ed esclusi o emarginati. Se è sempre stato faticoso, lungo l’intera storia dell’umanità, fare spazio alla sofferenza e fare spazio a chi sperimenta sulla sua pelle il fallimento o la devianza, lo è in forme più dirompenti oggi. Per tutti l’imperativo unico sembra la propria individuazione. Come stringere legami che permettano di dare dignità alla propria individuazione, se non accogliendo la dignità dell’altro. I luoghi della marginalità, del disagio grave, della cura e del sostegno assumono dimensioni inedite e ospitano avventure umane preziose. Assumono una dimensione evidentemente euristica, quasi di disvelamento nella società frammentata e dell’incertezza. A più riprese nell’arco degli ultimi venticinque anni fa (e quindi con attribuzioni di significati, colorazioni etiche e culturali diverse, e diverse intenzioni sociali e politiche) si è parlato di risocializzazione, oppure di reinserimento sociale. Comincia a intravedersi, però oggi una figura che è altra e oltre le precedenti. In essa si riscrivono nel contesto territoriale le vite, i comportamenti e le difficoltà, proprio per cogliere i tratti di un contesto altrimenti poco individuabile (per il diffondersi di atomizzazione e “liquidità”, come suggeriscono alcuni studiosi). Ricercando, rigenerando i “mondi della vita” nella vita sociale, come dentro, attorno, fuori dai servizi. Anzitutto i legami dentro, attorno e tra le famiglie le persone.
journal article - articolo
2004
Lizzola, Ivo
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