In this paper, starting from the assumption that the scribe of Mary Magdalene was competent in his copying, we will highlight those forms which have always been classified as scribal mistakes, and analyze their function in the prosodic pattern of the play. The paper will show that in Mary Magdalene the accomplishment of a precise prosodic scheme is the reason why such ‘confusing’ varieties, ascribed to the scribe’s misunderstanding, have on the contrary been selected by the author for his own poetical purposes. Such forms will then be categorized into two classes: (a) peculiar forms that can be explained by the metrical structure of the stanzas where they occur, and (b) peculiar varieties, misunderstood by scholars, that can be reconstructed etymologically thanks to the rhyme-pattern of the stanza in which they occur. The result will be that the metrical and rhyme patterns of the play have a fundamental role in identifying those diachronic and diatopic varieties employed by the Mary Magdalene author which are apparently nonsense and have therefore been underestimated in previous studies.

La confusione che avvolge ogni tentativo di analisi linguistica dell’opera – e di conseguenza ogni altro tentativo di definirne la scansione metrica precisa – ha la propria base nello stereotipo dello scriba ‘incompetente’. In realtà, ciò che i curatori contemporanei dell’opera evidenziano come ‘errori grafici’ o come ‘forme obsolete’ potrebbero corrispondere a una sorta di licenza poetica che l’autore si è preso per dare al testo il senso particolare che voleva conferire ad esso. In questo articolo, partendo dal presupposto che lo scriba di Mary Magdalene fosse in realtà competente nel proprio lavoro, metteremo in evidenza quelle forme che sono sempre state classificate come errori degli scriba e le analizzeremo in considerazione della loro funzione all’interno della scansione prosodica dell’opera. Dimostreremo che in Mary Magdalene la ragione per cui tali varietà ‘fuorvianti’, ascritte alla mancata comprensione dello scriba, sono state selezionate dall’autore sta nel tentativo di realizzare uno schema prosodico preciso corrispondente agli scopi poetici dell’autore stesso. Tali forme verranno classificate in due categorie: (a) forme particolari che possono essere spiegate dalla struttura metrica della stanza in cui si trovano, e (b) varietà linguistiche, non comprese dai filologi, che possono essere ricostruite etimologicamente grazie allo schema ritmico della stanza in cui si trovano. Il risultato finale è che lo schema metrico e ritmico dell’opera ha un ruolo fondamentale nell’identificare quelle varietà diacroniche e diatopiche, usate dall’autore di Mary Magdalene, che sono sempre state apparentemente considerate come prive di senso e perciò sottovalutate in studi pregressi. Mary Magdalene è una mystery-morality play anonima, scritta probabilmente a cavallo del XV sec., quando il Great Vowel Shift iniziò ad esercitare la propria influenza sul sistema fonetico del Medio Inglese.

(2004). The role of the metrical and rhyme pattern in Mary Magdalene [journal article - articolo]. In LINGUISTICA E FILOLOGIA. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/218

The role of the metrical and rhyme pattern in Mary Magdalene

MACI, Stefania Maria
2004-01-01

Abstract

In this paper, starting from the assumption that the scribe of Mary Magdalene was competent in his copying, we will highlight those forms which have always been classified as scribal mistakes, and analyze their function in the prosodic pattern of the play. The paper will show that in Mary Magdalene the accomplishment of a precise prosodic scheme is the reason why such ‘confusing’ varieties, ascribed to the scribe’s misunderstanding, have on the contrary been selected by the author for his own poetical purposes. Such forms will then be categorized into two classes: (a) peculiar forms that can be explained by the metrical structure of the stanzas where they occur, and (b) peculiar varieties, misunderstood by scholars, that can be reconstructed etymologically thanks to the rhyme-pattern of the stanza in which they occur. The result will be that the metrical and rhyme patterns of the play have a fundamental role in identifying those diachronic and diatopic varieties employed by the Mary Magdalene author which are apparently nonsense and have therefore been underestimated in previous studies.
journal article - articolo
2004
La confusione che avvolge ogni tentativo di analisi linguistica dell’opera – e di conseguenza ogni altro tentativo di definirne la scansione metrica precisa – ha la propria base nello stereotipo dello scriba ‘incompetente’. In realtà, ciò che i curatori contemporanei dell’opera evidenziano come ‘errori grafici’ o come ‘forme obsolete’ potrebbero corrispondere a una sorta di licenza poetica che l’autore si è preso per dare al testo il senso particolare che voleva conferire ad esso. In questo articolo, partendo dal presupposto che lo scriba di Mary Magdalene fosse in realtà competente nel proprio lavoro, metteremo in evidenza quelle forme che sono sempre state classificate come errori degli scriba e le analizzeremo in considerazione della loro funzione all’interno della scansione prosodica dell’opera. Dimostreremo che in Mary Magdalene la ragione per cui tali varietà ‘fuorvianti’, ascritte alla mancata comprensione dello scriba, sono state selezionate dall’autore sta nel tentativo di realizzare uno schema prosodico preciso corrispondente agli scopi poetici dell’autore stesso. Tali forme verranno classificate in due categorie: (a) forme particolari che possono essere spiegate dalla struttura metrica della stanza in cui si trovano, e (b) varietà linguistiche, non comprese dai filologi, che possono essere ricostruite etimologicamente grazie allo schema ritmico della stanza in cui si trovano. Il risultato finale è che lo schema metrico e ritmico dell’opera ha un ruolo fondamentale nell’identificare quelle varietà diacroniche e diatopiche, usate dall’autore di Mary Magdalene, che sono sempre state apparentemente considerate come prive di senso e perciò sottovalutate in studi pregressi. Mary Magdalene è una mystery-morality play anonima, scritta probabilmente a cavallo del XV sec., quando il Great Vowel Shift iniziò ad esercitare la propria influenza sul sistema fonetico del Medio Inglese.
Maci, Stefania Maria
(2004). The role of the metrical and rhyme pattern in Mary Magdalene [journal article - articolo]. In LINGUISTICA E FILOLOGIA. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/218
File allegato/i alla scheda:
File Dimensione del file Formato  
LeF18(2004)Maci.pdf

accesso aperto

Versione: publisher's version - versione editoriale
Licenza: Creative commons
Dimensione del file 1.04 MB
Formato Adobe PDF
1.04 MB Adobe PDF Visualizza/Apri
Pubblicazioni consigliate

Aisberg ©2008 Servizi bibliotecari, Università degli studi di Bergamo | Terms of use/Condizioni di utilizzo

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10446/218
Citazioni
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact