Il lavoro si propone di illustrare lo “stato dell’arte” in tema di affidamento diretto di servizi pubblici a società a capitale misto pubblico-privato, in attesa delle determinazioni della Corte di giustizia sullo specifico argomento. In tale ottica, una volta sancita la riconducibilità del fenomeno in esame all’istituto del partenariato pubblico-privato istituzionalizzato, e non a quello, diverso, dell’affidamento in house a società interamente partecipate da enti pubblici, i profili di legittimità dell’affidamento diretto vengono individuati nella ricorrenza di due circostanze fondamentali: la prima è che venga celebrata una procedura ad evidenza pubblica per la scelta del socio “operativo” in cui sia inquadrata con precisione, anche dal punto di vista temporale, l’attività per cui si sollecita il partenariato nonchè il ruolo che il soggetto privato interessato verrebbe chiamato a svolgere all’interno di tale forma di collaborazione; la seconda circostanza, invece, viene identificata nell’esigenza che il socio pubblico sia posto in grado di esercitare un controllo non esattamente “analogo” a quello esercitato sui propri servizi, bensì “intenso e dominante” sulla struttura societaria, tale da assicurare che il perseguimento dell’interesse collettivo, cui la società “mista” è comunque preordinata, non sia ostacolato o “inquinato” da istanze lucrative di matrice privatistica. In particolare, viene avanzata la teoria secondo cui, al fine di realizzare una siffatta forma di controllo, sarebbe sufficiente l’utilizzo degli strumenti offerti dal diritto commerciale riformato, soprattutto se la forma societaria prescelta sia quella della s.r.l., mentre, per quanto riguarda la s.p.a., sembrano residuare maggiori difficoltà, le quali, comunque, potrebbero essere superate accordando prevalenza alle esigenze pubblicistiche connaturate alla specialità e all’origine comunitaria di taluni tratti della disciplina posta in tema di società dirette affidatarie di servizi pubblici.

(2008). Le societa' a capitale misto pubblico-privato e il controllo societario ai fini dell'affidamento diretto di servizi pubblici locali [journal article - articolo]. In DIRITTO E PROCESSO AMMINISTRATIVO. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/22125

Le societa' a capitale misto pubblico-privato e il controllo societario ai fini dell'affidamento diretto di servizi pubblici locali

Monzani, Saul
2008-01-01

Abstract

Il lavoro si propone di illustrare lo “stato dell’arte” in tema di affidamento diretto di servizi pubblici a società a capitale misto pubblico-privato, in attesa delle determinazioni della Corte di giustizia sullo specifico argomento. In tale ottica, una volta sancita la riconducibilità del fenomeno in esame all’istituto del partenariato pubblico-privato istituzionalizzato, e non a quello, diverso, dell’affidamento in house a società interamente partecipate da enti pubblici, i profili di legittimità dell’affidamento diretto vengono individuati nella ricorrenza di due circostanze fondamentali: la prima è che venga celebrata una procedura ad evidenza pubblica per la scelta del socio “operativo” in cui sia inquadrata con precisione, anche dal punto di vista temporale, l’attività per cui si sollecita il partenariato nonchè il ruolo che il soggetto privato interessato verrebbe chiamato a svolgere all’interno di tale forma di collaborazione; la seconda circostanza, invece, viene identificata nell’esigenza che il socio pubblico sia posto in grado di esercitare un controllo non esattamente “analogo” a quello esercitato sui propri servizi, bensì “intenso e dominante” sulla struttura societaria, tale da assicurare che il perseguimento dell’interesse collettivo, cui la società “mista” è comunque preordinata, non sia ostacolato o “inquinato” da istanze lucrative di matrice privatistica. In particolare, viene avanzata la teoria secondo cui, al fine di realizzare una siffatta forma di controllo, sarebbe sufficiente l’utilizzo degli strumenti offerti dal diritto commerciale riformato, soprattutto se la forma societaria prescelta sia quella della s.r.l., mentre, per quanto riguarda la s.p.a., sembrano residuare maggiori difficoltà, le quali, comunque, potrebbero essere superate accordando prevalenza alle esigenze pubblicistiche connaturate alla specialità e all’origine comunitaria di taluni tratti della disciplina posta in tema di società dirette affidatarie di servizi pubblici.
articolo
2008
Monzani, Saul
(2008). Le societa' a capitale misto pubblico-privato e il controllo societario ai fini dell'affidamento diretto di servizi pubblici locali [journal article - articolo]. In DIRITTO E PROCESSO AMMINISTRATIVO. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/22125
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