Nell’intento di rilanciare un atteggiamento costruttivo, la pubblicazione sviluppa un percorso tematico destinato ad avvicinare le istituzioni comunitarie al tessuto imprenditoriale europeo. L’obsolescenza delle scelte tradizionali e la necessità di strumenti per l’elaborazione di nuovi approcci strategici, rendono auspicabile che l’impresa, attraverso un processo di comprensione e di progressiva padronanza delle risorse rese disponibili dall’Unione europea, si palesi quale intelligente traduttrice delle potenzialità insite nelle politiche comunitarie ad essa dedicate. La possibilità di consolidare una collaborazione strategica tra imprese ed Europa si lega quindi, in ultima istanza, all’attività di ricerca di informazioni ed acquisizione di conoscenze da parte dei diretti interessati cui il volume intende offrire il necessario quadro di sintesi attraverso il quale potersi facilmente destreggiare nell’euro-gergo piuttosto che orientarsi ed attivare spunti di riflessione sul “fare impresa in Europa”. Il discorso muove dall’intento di evidenziare il valore strategico della costante implementazione di un insieme di relazioni positive tra le PMI e l’ambiente di appartenenza, attraverso la costruzione di un ethos europeo che veda nel progetto comunitario un’occasione di sviluppo e rilancio del proprio tessuto imprenditoriale. A seguire, la riflessione si sostanzia nell’illustrazione dei principali processi comunitari quali vettori di trasformazione e modernizzazione del contesto europeo, nonché parti integranti della più recente ed ambiziosa rivoluzione di scenario, promossa con la strategia di Lisbona. La volontà di accettare l’imprescindibile quanto ambiziosa sfida determinata dalle dinamiche dei nuovi scenari competitivi mondiali ha convogliato l’attenzione dei vertici comunitari e degli Stati membri verso l’elaborazione di una nuova strategia, al fine di cogliere le opportunità determinate dai cambiamenti in atto e, di contro, affrontare le insidie che da questi sarebbero inevitabilmente discese qualora il nuovo contesto non fosse stato adeguatamente decifrato e, soprattutto, consapevolmente assunto quale quadro di riferimento entro cui definire le future politiche comunitarie. È in tale quadro contestuale che il Consiglio europeo di Lisbona, forte dei lusinghieri risultati conseguiti in tema di politica economica maturò la convinzione che per l’Europa fosse giunta l’ora d’intervenire, con una strategia il cui obiettivo era quello di fare dell’Unione europea, entro il primo decennio del XXI secolo, "l’economia basata sulla conoscenza, più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale". Completano il quadro concettuale tracciato dallo studio, un approfondito esame della politica di coesione e, a seguire, un focus sul futuro cammino dell’Europa, al quale il rilancio di Lisbona ed il nuovo ciclo di programmazione 2007-2013 sinergicamente attendono. Preso atto infatti dei ritardi accumulati nell’attuazione del Processo, il Consiglio europeo di marzo 2005 rilanciò la Strategia conferendo massima importanza alla crescita e all’occupazione attraverso riforme volte ad aumentare il potenziale di crescita dell’Unione e, al contempo, l’elaborazione di politiche macroeconomiche stabili che consentissero la riuscita dello sforzo riformatore.

(2008). Le politiche dell'Unione europea a favore delle imprese e dell'imprenditorialità [book - libro]. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/22417

Le politiche dell'Unione europea a favore delle imprese e dell'imprenditorialità

Piantoni, Mariella
2008-01-01

Abstract

Nell’intento di rilanciare un atteggiamento costruttivo, la pubblicazione sviluppa un percorso tematico destinato ad avvicinare le istituzioni comunitarie al tessuto imprenditoriale europeo. L’obsolescenza delle scelte tradizionali e la necessità di strumenti per l’elaborazione di nuovi approcci strategici, rendono auspicabile che l’impresa, attraverso un processo di comprensione e di progressiva padronanza delle risorse rese disponibili dall’Unione europea, si palesi quale intelligente traduttrice delle potenzialità insite nelle politiche comunitarie ad essa dedicate. La possibilità di consolidare una collaborazione strategica tra imprese ed Europa si lega quindi, in ultima istanza, all’attività di ricerca di informazioni ed acquisizione di conoscenze da parte dei diretti interessati cui il volume intende offrire il necessario quadro di sintesi attraverso il quale potersi facilmente destreggiare nell’euro-gergo piuttosto che orientarsi ed attivare spunti di riflessione sul “fare impresa in Europa”. Il discorso muove dall’intento di evidenziare il valore strategico della costante implementazione di un insieme di relazioni positive tra le PMI e l’ambiente di appartenenza, attraverso la costruzione di un ethos europeo che veda nel progetto comunitario un’occasione di sviluppo e rilancio del proprio tessuto imprenditoriale. A seguire, la riflessione si sostanzia nell’illustrazione dei principali processi comunitari quali vettori di trasformazione e modernizzazione del contesto europeo, nonché parti integranti della più recente ed ambiziosa rivoluzione di scenario, promossa con la strategia di Lisbona. La volontà di accettare l’imprescindibile quanto ambiziosa sfida determinata dalle dinamiche dei nuovi scenari competitivi mondiali ha convogliato l’attenzione dei vertici comunitari e degli Stati membri verso l’elaborazione di una nuova strategia, al fine di cogliere le opportunità determinate dai cambiamenti in atto e, di contro, affrontare le insidie che da questi sarebbero inevitabilmente discese qualora il nuovo contesto non fosse stato adeguatamente decifrato e, soprattutto, consapevolmente assunto quale quadro di riferimento entro cui definire le future politiche comunitarie. È in tale quadro contestuale che il Consiglio europeo di Lisbona, forte dei lusinghieri risultati conseguiti in tema di politica economica maturò la convinzione che per l’Europa fosse giunta l’ora d’intervenire, con una strategia il cui obiettivo era quello di fare dell’Unione europea, entro il primo decennio del XXI secolo, "l’economia basata sulla conoscenza, più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale". Completano il quadro concettuale tracciato dallo studio, un approfondito esame della politica di coesione e, a seguire, un focus sul futuro cammino dell’Europa, al quale il rilancio di Lisbona ed il nuovo ciclo di programmazione 2007-2013 sinergicamente attendono. Preso atto infatti dei ritardi accumulati nell’attuazione del Processo, il Consiglio europeo di marzo 2005 rilanciò la Strategia conferendo massima importanza alla crescita e all’occupazione attraverso riforme volte ad aumentare il potenziale di crescita dell’Unione e, al contempo, l’elaborazione di politiche macroeconomiche stabili che consentissero la riuscita dello sforzo riformatore.
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2008
Piantoni, Mariella
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