Entro una riflessione dedicata al tema dell’evoluzione del concetto e delle forme della città, dalle prospettive di città metropolitana o città-regione alla Megalopoli, dalla “città di città ” alla “città infinita ”, il contesto lombardo presenta caratteri particolarmente espressivi per le intense dinamiche territoriali che lo hanno investito negli ultimi cinquant’anni. Il tempo delle “grandi trasformazioni”, spesso generate da tante, tantissime piccole trasformazioni che hanno investito prevalentemente la fascia pedemontana. In questi ultimi anni assistiamo però a un processo di dilatazione della realtà metropolitana, che in questa fase sta investendo in modo significativo le realtà di pianura. Tale processo, esito anche di profonde trasformazioni dei sistemi produttivi locali e regionali, è strettamente riferibile all’assetto, in essere e in divenire, della rete delle infrastrutture di comunicazione. Tale ri-disegno infrastrutturale fa riferimento fondamentale alla programmazione comunitaria (fig. 1), che prevede due direttrici di comunicazione fondamentale di riferimento per il contesto esaminato: il Corridoio 5 Lisbona-Kiev (direttrice Torino-Milano-Venezia), e il corridoio 1 Berlino-Siracusa (asse del Brennero). La riorganizzazione del sistema infrastrutturale nella Lombardia centro-orientale (fig. 9) vede in primo piano proprio la previsione dei nuovi collegamenti autostradali del sistema viabilistico pedemontano (Dalmine-Como-Varese-Valico del Gaggiolo) e del raccordo autostradale Brescia-Milano (Brebemi); nella sezione che va dal polo milanese a Bergamo con un ruolo complementare (anche per l’orientamento tendenziale nord-sud di connessione tra i primi due sistemi ad andamento est-ovest) si evidenziano anche i progetti della Tangenziale Est esterna milanese (TEM, Agrate Brianza-Melegnano) e dell’interconnessione Pedemontana-Brebemi, (IPB, Osio Sotto-Treviglio).

Previsioni infrastrutturali ed “effetti-attesa”: uno scenario di trasformazione della Lombardia centro-orientale

ADOBATI, Fulvio
2009-01-01

Abstract

Entro una riflessione dedicata al tema dell’evoluzione del concetto e delle forme della città, dalle prospettive di città metropolitana o città-regione alla Megalopoli, dalla “città di città ” alla “città infinita ”, il contesto lombardo presenta caratteri particolarmente espressivi per le intense dinamiche territoriali che lo hanno investito negli ultimi cinquant’anni. Il tempo delle “grandi trasformazioni”, spesso generate da tante, tantissime piccole trasformazioni che hanno investito prevalentemente la fascia pedemontana. In questi ultimi anni assistiamo però a un processo di dilatazione della realtà metropolitana, che in questa fase sta investendo in modo significativo le realtà di pianura. Tale processo, esito anche di profonde trasformazioni dei sistemi produttivi locali e regionali, è strettamente riferibile all’assetto, in essere e in divenire, della rete delle infrastrutture di comunicazione. Tale ri-disegno infrastrutturale fa riferimento fondamentale alla programmazione comunitaria (fig. 1), che prevede due direttrici di comunicazione fondamentale di riferimento per il contesto esaminato: il Corridoio 5 Lisbona-Kiev (direttrice Torino-Milano-Venezia), e il corridoio 1 Berlino-Siracusa (asse del Brennero). La riorganizzazione del sistema infrastrutturale nella Lombardia centro-orientale (fig. 9) vede in primo piano proprio la previsione dei nuovi collegamenti autostradali del sistema viabilistico pedemontano (Dalmine-Como-Varese-Valico del Gaggiolo) e del raccordo autostradale Brescia-Milano (Brebemi); nella sezione che va dal polo milanese a Bergamo con un ruolo complementare (anche per l’orientamento tendenziale nord-sud di connessione tra i primi due sistemi ad andamento est-ovest) si evidenziano anche i progetti della Tangenziale Est esterna milanese (TEM, Agrate Brianza-Melegnano) e dell’interconnessione Pedemontana-Brebemi, (IPB, Osio Sotto-Treviglio).
journal article - articolo
2009
Adobati, Fulvio
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