In in eta' moderna, la canonizzazione e' un istituto centrale della Chiesa cattolica romana, ampiamente indagato in prospettiva storica e religiosa, ma poco valutato nelle specifiche espressioni spettacolari. Il saggio costituisce un contributo originale in questa direzione e intende fare emergere l'importanza della dimensione spettacolare nella concezione e nella costruzione della santità moderna; è il primo esito di una ricerca piu' estesa, che ha gia' prodotto ulteriori risultati. Nel corso del XVII secolo vengono proclamati 32 nuovi santi, un numero elevatissimo rispetto al passato anche recente e che suggella le trasformazioni operate tra '500 e '600 nell'istituto della canonizzazione. Con la emissione della sentenza di santità il pontefice indica il santo come modello e intercessore per tutti i fedeli e ne prescrive il culto universalmente. L'atto solenne, compiuto a Roma, nella basilica di San Pietro, nel corso di una grandiosa cerimonia pubblica, genera un insieme di feste, che si rendono possibili e necessarie proprio in rapporto con l'esigenza di espansione capillare e illimitata del culto del santo: con ciascuna delle feste indette localmente, i devoti si avviano a promuovere ovunque e presso chiunque l'esemplarità e l'efficacia del nuovo santo. Tali iniziative si dispongono secondo la trama secentesca della festa cittadina in un tempo (l'ottavario) e in uno spazio (la città) caricati di segni extra-quotidiani, forti e largamente condivisibili, finalizzati a mobilitare attorno alla figura del nuovo santo le facoltà percettive, affettive, intellettive dei partecipanti. E sempre secondo la consuetudine del secolo, ogni festa locale può essere seguita da una relazione fatta circolare a stampa, contenente informazioni relative alla ideazione e ai preparativi, la descrizione degli accadimenti e delle azioni, dall'annuncio della canonizzazione alla processione dello stendardo del santo per le vie della città, ai cosiddetti teatri (gli apparati effimeri disposti nei luoghi di competenza dei promotori dell'iniziativa), alle celebrazioni solenni, ai panegirici in lode del santo. Al pari di ogni relazione di festa nel '600, le relazioni delle feste di canonizzazione sono inoltre concepite come documento dell'insieme transitorio degli eventi che esse illustrano, allo scopo di tramandarne una rappresentazione durevole. L'indagine è condotta sulle relazioni redatte e stampate in occasione dei festeggiamenti svoltisi a Milano per la canonizzaizone di quattro santi: i gesuiti Ignazio di Loyola e Francesco Saverio, proclamati santi nel 1622, durante la prima grande stagione secentesca delle beatificazioni e canonizzazioni; l'agostiniano Tommaso da Villanova, arcivescovo di Valenza, santo nel 1658, dopo un lungo periodo di stasi; i francescani Giovanni da Capestrano e Pasquale Baylon (di cui solo quest'ultimo è spagnolo) fatti santi nel 1690, durante un nuovo incremento delle canonizzazioni. Si tratta di tre feste, indette tutte in una stessa città, la Milano spagnola, e collocate diacronicamente nell'arco di un secolo.

(2008). Feste a Milano per la canonizzazione di santi spagnoli (secolo XVII) [conference presentation - intervento a convegno]. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/24608

Feste a Milano per la canonizzazione di santi spagnoli (secolo XVII)

MAJORANA, Bernadette
2008-01-01

Abstract

In in eta' moderna, la canonizzazione e' un istituto centrale della Chiesa cattolica romana, ampiamente indagato in prospettiva storica e religiosa, ma poco valutato nelle specifiche espressioni spettacolari. Il saggio costituisce un contributo originale in questa direzione e intende fare emergere l'importanza della dimensione spettacolare nella concezione e nella costruzione della santità moderna; è il primo esito di una ricerca piu' estesa, che ha gia' prodotto ulteriori risultati. Nel corso del XVII secolo vengono proclamati 32 nuovi santi, un numero elevatissimo rispetto al passato anche recente e che suggella le trasformazioni operate tra '500 e '600 nell'istituto della canonizzazione. Con la emissione della sentenza di santità il pontefice indica il santo come modello e intercessore per tutti i fedeli e ne prescrive il culto universalmente. L'atto solenne, compiuto a Roma, nella basilica di San Pietro, nel corso di una grandiosa cerimonia pubblica, genera un insieme di feste, che si rendono possibili e necessarie proprio in rapporto con l'esigenza di espansione capillare e illimitata del culto del santo: con ciascuna delle feste indette localmente, i devoti si avviano a promuovere ovunque e presso chiunque l'esemplarità e l'efficacia del nuovo santo. Tali iniziative si dispongono secondo la trama secentesca della festa cittadina in un tempo (l'ottavario) e in uno spazio (la città) caricati di segni extra-quotidiani, forti e largamente condivisibili, finalizzati a mobilitare attorno alla figura del nuovo santo le facoltà percettive, affettive, intellettive dei partecipanti. E sempre secondo la consuetudine del secolo, ogni festa locale può essere seguita da una relazione fatta circolare a stampa, contenente informazioni relative alla ideazione e ai preparativi, la descrizione degli accadimenti e delle azioni, dall'annuncio della canonizzazione alla processione dello stendardo del santo per le vie della città, ai cosiddetti teatri (gli apparati effimeri disposti nei luoghi di competenza dei promotori dell'iniziativa), alle celebrazioni solenni, ai panegirici in lode del santo. Al pari di ogni relazione di festa nel '600, le relazioni delle feste di canonizzazione sono inoltre concepite come documento dell'insieme transitorio degli eventi che esse illustrano, allo scopo di tramandarne una rappresentazione durevole. L'indagine è condotta sulle relazioni redatte e stampate in occasione dei festeggiamenti svoltisi a Milano per la canonizzaizone di quattro santi: i gesuiti Ignazio di Loyola e Francesco Saverio, proclamati santi nel 1622, durante la prima grande stagione secentesca delle beatificazioni e canonizzazioni; l'agostiniano Tommaso da Villanova, arcivescovo di Valenza, santo nel 1658, dopo un lungo periodo di stasi; i francescani Giovanni da Capestrano e Pasquale Baylon (di cui solo quest'ultimo è spagnolo) fatti santi nel 1690, durante un nuovo incremento delle canonizzazioni. Si tratta di tre feste, indette tutte in una stessa città, la Milano spagnola, e collocate diacronicamente nell'arco di un secolo.
2008
Majorana, Bernadette
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