Il percorso di attuazione dell’autonomia delle Istituzioni scolastiche si è rilevato (e si rileva) piuttosto difficoltoso, sia in ragione di una maggiore e sempre più diffusa compenetrazione nell’amministrazione statale che ne ha caratterizzato le passate vicende, sia perché i due piani, di attuazione dell’art. 21 della legge n. 59 del 1997 e di realizzazione del decentramento a favore di Regioni ed Enti locali, anziché costituire due tappe logicamente e temporalmente conseguenti, si sono in qualche misura sovrapposti. La logica dell’autonomia scolastica si è più volte confrontata, per un verso, con il riemergere di logiche “neocentralistiche” nella gestione del settore dell’istruzione e, per altro verso, con la logica del trasferimento di funzioni amministrative verso le amministrazioni territoriali. È per questi motivi che l’autonomia delle Istituzioni scolastiche costituisce, tuttora, il modello forse meno evoluto di autonomia funzionale, proprio perciò, quello della cui costruzione meglio si evidenziano, attraverso le difficoltà, le linee portanti e i tratti più significativi. Il volume, esaminando i capisaldi della legislazione scolastica, cerca di porre anzitutto l’autonomia scolastica quale contesto imprescindibile rispetto ad un ridisegno complessivo del sistema educativo di istruzione e formazione, ma viene rappresentata altresì l’autonomia come un vincolo rispetto al quale saranno tenute necessariamente a conformarsi le accresciute competenze acquisite dagli enti sub-statali nel settore dell’istruzione.

(2011). L'autonomia scolastica tra sussidiarietà, differenziazioni e pluralismi . Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/25666

L'autonomia scolastica tra sussidiarietà, differenziazioni e pluralismi

Morzenti Pellegrini, Remo
2011-01-01

Abstract

Il percorso di attuazione dell’autonomia delle Istituzioni scolastiche si è rilevato (e si rileva) piuttosto difficoltoso, sia in ragione di una maggiore e sempre più diffusa compenetrazione nell’amministrazione statale che ne ha caratterizzato le passate vicende, sia perché i due piani, di attuazione dell’art. 21 della legge n. 59 del 1997 e di realizzazione del decentramento a favore di Regioni ed Enti locali, anziché costituire due tappe logicamente e temporalmente conseguenti, si sono in qualche misura sovrapposti. La logica dell’autonomia scolastica si è più volte confrontata, per un verso, con il riemergere di logiche “neocentralistiche” nella gestione del settore dell’istruzione e, per altro verso, con la logica del trasferimento di funzioni amministrative verso le amministrazioni territoriali. È per questi motivi che l’autonomia delle Istituzioni scolastiche costituisce, tuttora, il modello forse meno evoluto di autonomia funzionale, proprio perciò, quello della cui costruzione meglio si evidenziano, attraverso le difficoltà, le linee portanti e i tratti più significativi. Il volume, esaminando i capisaldi della legislazione scolastica, cerca di porre anzitutto l’autonomia scolastica quale contesto imprescindibile rispetto ad un ridisegno complessivo del sistema educativo di istruzione e formazione, ma viene rappresentata altresì l’autonomia come un vincolo rispetto al quale saranno tenute necessariamente a conformarsi le accresciute competenze acquisite dagli enti sub-statali nel settore dell’istruzione.
2011
MORZENTI PELLEGRINI, Remo
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