Il profilo della responsabilità disciplinare del mediatore involge numerose considerazioni che hanno quale punto di partenza una serie di disposizioni normative collocate nel D.Lgs. n. 28/2010 e nel D.M. n. 180/2010. Riguardano il mediatore ed i possibili profili di responsabilità disciplinare, ad esempio, gli artt. 9 e 10 del D.Lgs. n. 28/2010, in tema di dovere di riservatezza e di segreto professionale, l’art. 14, sempre del medesimo decreto, in punto di obblighi del mediatore; con riferimento al D.M. n. 180/2010, si può, poi, menzionare l’art. 4, comma 3, che pone i requisiti di qualificazione dei mediatori, anche di onorabilità e disciplinari, e l’art. 6, comma 4, per le eventuali violazioni nell’espletamento delle varie dichiarazioni che sono richieste agli aspiranti mediatori per il loro accreditamento presso il Ministero della Giustizia. Esistono, peraltro, anche altre disposizioni che, solo apparentemente, sembrano non riguardare profili di responsabilità disciplinare del mediatore ma che, al contrario, incidono in modo significativo tale profilo. A tal riguardo, si può ricordare il disposto dell’art. 16, comma 3, D.Lgs. n. 28/2010, che impone all’organismo di mediazione che chieda di essere iscritto nel registro presso il Ministero di depositare, unitamente al regolamento e alla tabella con i criteri per la determinazione delle indennità, il codice etico. Il capitolo affronta i seguenti temi, connessi a quello della responsabilità disciplinare del mediatore: Il codice etico; il dovere di competenza; Imparzialità e neutralità; Riservatezza.

Responsabilità disciplinare

LOCATELLI, Francesca
2011-01-01

Abstract

Il profilo della responsabilità disciplinare del mediatore involge numerose considerazioni che hanno quale punto di partenza una serie di disposizioni normative collocate nel D.Lgs. n. 28/2010 e nel D.M. n. 180/2010. Riguardano il mediatore ed i possibili profili di responsabilità disciplinare, ad esempio, gli artt. 9 e 10 del D.Lgs. n. 28/2010, in tema di dovere di riservatezza e di segreto professionale, l’art. 14, sempre del medesimo decreto, in punto di obblighi del mediatore; con riferimento al D.M. n. 180/2010, si può, poi, menzionare l’art. 4, comma 3, che pone i requisiti di qualificazione dei mediatori, anche di onorabilità e disciplinari, e l’art. 6, comma 4, per le eventuali violazioni nell’espletamento delle varie dichiarazioni che sono richieste agli aspiranti mediatori per il loro accreditamento presso il Ministero della Giustizia. Esistono, peraltro, anche altre disposizioni che, solo apparentemente, sembrano non riguardare profili di responsabilità disciplinare del mediatore ma che, al contrario, incidono in modo significativo tale profilo. A tal riguardo, si può ricordare il disposto dell’art. 16, comma 3, D.Lgs. n. 28/2010, che impone all’organismo di mediazione che chieda di essere iscritto nel registro presso il Ministero di depositare, unitamente al regolamento e alla tabella con i criteri per la determinazione delle indennità, il codice etico. Il capitolo affronta i seguenti temi, connessi a quello della responsabilità disciplinare del mediatore: Il codice etico; il dovere di competenza; Imparzialità e neutralità; Riservatezza.
book chapter - capitolo di libro
2011
Locatelli, Francesca
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