Quando il sensation novel in senso stretto cominciò a declinare , alla fine degli anni sessanta dell’800, il pubblico era ben lontano dall’aver placato il suo appetito per le emozioni forti. Né gli interrogativi di carattere culturale sollevati da questo genere narrativo avevano avuto risposta. Il sensazionalismo era un’urgenza contagiosa, che toccava anche romanzieri realisti come Trollope, Hardy o Eliot. I romanzi storici che raccontavano della ribellione indiana del 1857 erano a loro volta imperniati su un episodio di per sé ricco di tratti ‘sensazionali’, spesso deliberatamente sottolineati da numerose letture dell’evento di taglio politico e storico. Frequentemente, anche se non sempre, i romanzi e più in generale i media, avevano adottato apertamente toni sensazionalistici per veicolare all’opinione pubblica informazioni e interpretazioni riguardanti la rivolta indiana. Infatti, moltissime rappresentazioni, appartenenti a generi e discorsi assai diversi, indugiavano sugli aspetti più macabri e sensazionalistici dell’evento storico, sulla crudeltà e sul carattere infido degli indiani, sulla inaspettata violenza con cui la ribellione era scoppiata, soffermandosi spesso sull’episodio di Cawnpore che aveva visto uno dei più violenti massacri di civili e, in particolare, di donne. Questi testi, di solito animati da intenzioni ideologiche abbastanza esplicite, miravano apertamente a rinforzare l’identità della ‘master race’ e la politica coloniale. Sebbene i romanzi sulla Ribellione adottino comunemente dei toni sensazionalistici in senso lato, solo in pochi casi integrano nella struttura narrativa in modo specifico dei tratti del sensation novel. Un esempio di questa contaminazione è offerto dal romanzo di G.Chesney The Dilemma (1876), un testo che, nonostante il sottotitolo A tale of the Mutiny, non è possibile far rientrare del tutto nella definizione di Mutiny novel. Alcuni aspetti sensazionalistici di questo romanzo sono stati messi in evidenza da Patrick Brantliger, che li considera strumento di una ulteriore affermazione dell’ideologia che sottende i romanzi sulla Ribellione indiana. L’analisi dell’instabilità del testo di The Dilemma in termini di genere e della sovrapposizione del cronotopo del Mutiny novel con elementi del sensation novel che si rintraccia in questo romanzo, mi paiono invece condurre ad una diversa ipotesi interpretativa. Vorrei suggerire che l’impiego da parte di Chesney di schemi narrativi non omogenei tra loro, benché comunque ricomposti nell’ordine rassicurante del melodramma, rende evidenti alcune faultlines del vittorianesimo, nella medesima linea di riflessione promossa dal sensation novel. La presenza di tropi narrativi del sensation immette nel romanzo delle incertezze culturali che sfidano i valori identitari riaffermati in modo pervasivo dagli abituali resoconti mitografici della ribellione dei Sepoys. The Dilemma condivide alcune delle ansie vittoriane relative a questioni fondamentali, quali la ridefinizione delle identità individuali nella vita pubblica e privata, i ruoli in termini di gender e la mobilità sociale, la funzione delle colonie nel mantenimento della potenza britannica. Pur essendo lontano dal suggerire le risposte nette della maggioranza dei romanzi sul Mutiny, sarebbe una forzature affermare che Chesney sovverta qui radicalmente il senso della ribellione indiana nel contesto culturale britannico. Cionondimeno, il suo romanzo avanza dubbi, mostra contraddizioni e preoccupazioni che agitano la società britannica nella seconda metà del diciannovesimo secolo, indaga ciò che disturba l’ambito culturale in cui si colloca.

Slittamenti di genere in The Dilemma di G. Chesney

NICORA, Flaminia
2011-01-01

Abstract

Quando il sensation novel in senso stretto cominciò a declinare , alla fine degli anni sessanta dell’800, il pubblico era ben lontano dall’aver placato il suo appetito per le emozioni forti. Né gli interrogativi di carattere culturale sollevati da questo genere narrativo avevano avuto risposta. Il sensazionalismo era un’urgenza contagiosa, che toccava anche romanzieri realisti come Trollope, Hardy o Eliot. I romanzi storici che raccontavano della ribellione indiana del 1857 erano a loro volta imperniati su un episodio di per sé ricco di tratti ‘sensazionali’, spesso deliberatamente sottolineati da numerose letture dell’evento di taglio politico e storico. Frequentemente, anche se non sempre, i romanzi e più in generale i media, avevano adottato apertamente toni sensazionalistici per veicolare all’opinione pubblica informazioni e interpretazioni riguardanti la rivolta indiana. Infatti, moltissime rappresentazioni, appartenenti a generi e discorsi assai diversi, indugiavano sugli aspetti più macabri e sensazionalistici dell’evento storico, sulla crudeltà e sul carattere infido degli indiani, sulla inaspettata violenza con cui la ribellione era scoppiata, soffermandosi spesso sull’episodio di Cawnpore che aveva visto uno dei più violenti massacri di civili e, in particolare, di donne. Questi testi, di solito animati da intenzioni ideologiche abbastanza esplicite, miravano apertamente a rinforzare l’identità della ‘master race’ e la politica coloniale. Sebbene i romanzi sulla Ribellione adottino comunemente dei toni sensazionalistici in senso lato, solo in pochi casi integrano nella struttura narrativa in modo specifico dei tratti del sensation novel. Un esempio di questa contaminazione è offerto dal romanzo di G.Chesney The Dilemma (1876), un testo che, nonostante il sottotitolo A tale of the Mutiny, non è possibile far rientrare del tutto nella definizione di Mutiny novel. Alcuni aspetti sensazionalistici di questo romanzo sono stati messi in evidenza da Patrick Brantliger, che li considera strumento di una ulteriore affermazione dell’ideologia che sottende i romanzi sulla Ribellione indiana. L’analisi dell’instabilità del testo di The Dilemma in termini di genere e della sovrapposizione del cronotopo del Mutiny novel con elementi del sensation novel che si rintraccia in questo romanzo, mi paiono invece condurre ad una diversa ipotesi interpretativa. Vorrei suggerire che l’impiego da parte di Chesney di schemi narrativi non omogenei tra loro, benché comunque ricomposti nell’ordine rassicurante del melodramma, rende evidenti alcune faultlines del vittorianesimo, nella medesima linea di riflessione promossa dal sensation novel. La presenza di tropi narrativi del sensation immette nel romanzo delle incertezze culturali che sfidano i valori identitari riaffermati in modo pervasivo dagli abituali resoconti mitografici della ribellione dei Sepoys. The Dilemma condivide alcune delle ansie vittoriane relative a questioni fondamentali, quali la ridefinizione delle identità individuali nella vita pubblica e privata, i ruoli in termini di gender e la mobilità sociale, la funzione delle colonie nel mantenimento della potenza britannica. Pur essendo lontano dal suggerire le risposte nette della maggioranza dei romanzi sul Mutiny, sarebbe una forzature affermare che Chesney sovverta qui radicalmente il senso della ribellione indiana nel contesto culturale britannico. Cionondimeno, il suo romanzo avanza dubbi, mostra contraddizioni e preoccupazioni che agitano la società britannica nella seconda metà del diciannovesimo secolo, indaga ciò che disturba l’ambito culturale in cui si colloca.
book chapter - capitolo di libro
2011
Nicora, Flaminia
File allegato/i alla scheda:
File Dimensione del file Formato  
Fnicora_Chesney_1.pdf

Solo gestori di archivio

Licenza: Licenza default Aisberg
Dimensione del file 5.89 MB
Formato Adobe PDF
5.89 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
Pubblicazioni consigliate

Aisberg ©2008 Servizi bibliotecari, Università degli studi di Bergamo | Terms of use/Condizioni di utilizzo

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10446/26204
Citazioni
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact