Il contributo muove dalla rappresentazione territoriale quale strumento analitico-interpretativo del territorio, nelle differenze degli assetti spaziali e dei tratti distintivi che ne caratterizzano le personalità, complesse e mutevoli. Le esperienze attraversate ci evidenziano, entro una maturazione complessiva della capacità grafiche di rappresentazione (grazie anche all’avanzamento progressivo delle possibilità tecniche offerte dalla strumentazione informatica). come la qualità e la densità delle rappresentazioni denotino uno sguardo più o meno attento a cogliere le specificità dei caratteri paesaggistici dei diversi contesti analizzati. Il laboratorio di riferimento è rappresentato dalla realtà lombarda, che presenta una ricca panoramica di rappresentazioni in forma “scenariale”, sia per una qualificata presenza nella letteratura già dagli anni Sessanta, sia per l’importanza delle trasformazioni territoriali e infrastrutturali che ne hanno sollecitato molteplici rivisitazioni. Il percorso a seguire proposto, utilizzando una selezione significativa di rappresentazioni, si colloca su due scale territoriali: immagini a scala regionale, rivolte alla progressiva definizione di una entità complessa in formazione, che Gottmann già negli anni Settanta del XX secolo arriva a definire con i caratteri di una megalopoli (Muscarà, 2009), e rappresentazioni a scala territoriale, quindi adeguate a fare emergere elementi distintivi e caratterizzazione delle unità territoriali, sempre sospinte da un desiderio di interpretare la straordinaria evoluzione delle forme di città, in Lombardia e in particolare nella regione urbana milanese, negli ultimi decenni. La riflessione alla scala territoriale qui proposta mira a cogliere in particolare il riassetto della configurazione spaziale degli insediamenti, la riorganizzazione delle trame territoriali e dei “campi insediativi” (Ferraresi, Adobati, 2006) che compongono lo “scenario territoriale” considerato. A tal proposito, nella polisemicità propria di un termine ampiamente utilizzato nella letteratura disciplinare (Secchi, 2003), lo “scenario” è qui inteso sia nel riconoscimento di assetti insediativi consolidati, sia nella prefigurazione di una proiezione futura delle traiettorie in atto, una vision fondata su un modello territoriale selettivo e alimentata dall’interpretazione dell’evoluzione di dinamiche di diversa evidenza riscontrate. Il contributo si fonda sulla convinzione che dalla capacità di rappresentazione dei valori, delle criticità e delle volizioni territoriali derivano importanti opportunità di comunicazione e di costruzione di consapevolezza territoriale da parte degli abitanti, quale modalità di costruzione sociale, e locale, delle scelte di governo territoriale (Marson 2000, Magnaghi 2007).

Rappresentare la diversità paesaggistica. Scenari territoriali in area lombarda

ADOBATI, Fulvio
2011-01-01

Abstract

Il contributo muove dalla rappresentazione territoriale quale strumento analitico-interpretativo del territorio, nelle differenze degli assetti spaziali e dei tratti distintivi che ne caratterizzano le personalità, complesse e mutevoli. Le esperienze attraversate ci evidenziano, entro una maturazione complessiva della capacità grafiche di rappresentazione (grazie anche all’avanzamento progressivo delle possibilità tecniche offerte dalla strumentazione informatica). come la qualità e la densità delle rappresentazioni denotino uno sguardo più o meno attento a cogliere le specificità dei caratteri paesaggistici dei diversi contesti analizzati. Il laboratorio di riferimento è rappresentato dalla realtà lombarda, che presenta una ricca panoramica di rappresentazioni in forma “scenariale”, sia per una qualificata presenza nella letteratura già dagli anni Sessanta, sia per l’importanza delle trasformazioni territoriali e infrastrutturali che ne hanno sollecitato molteplici rivisitazioni. Il percorso a seguire proposto, utilizzando una selezione significativa di rappresentazioni, si colloca su due scale territoriali: immagini a scala regionale, rivolte alla progressiva definizione di una entità complessa in formazione, che Gottmann già negli anni Settanta del XX secolo arriva a definire con i caratteri di una megalopoli (Muscarà, 2009), e rappresentazioni a scala territoriale, quindi adeguate a fare emergere elementi distintivi e caratterizzazione delle unità territoriali, sempre sospinte da un desiderio di interpretare la straordinaria evoluzione delle forme di città, in Lombardia e in particolare nella regione urbana milanese, negli ultimi decenni. La riflessione alla scala territoriale qui proposta mira a cogliere in particolare il riassetto della configurazione spaziale degli insediamenti, la riorganizzazione delle trame territoriali e dei “campi insediativi” (Ferraresi, Adobati, 2006) che compongono lo “scenario territoriale” considerato. A tal proposito, nella polisemicità propria di un termine ampiamente utilizzato nella letteratura disciplinare (Secchi, 2003), lo “scenario” è qui inteso sia nel riconoscimento di assetti insediativi consolidati, sia nella prefigurazione di una proiezione futura delle traiettorie in atto, una vision fondata su un modello territoriale selettivo e alimentata dall’interpretazione dell’evoluzione di dinamiche di diversa evidenza riscontrate. Il contributo si fonda sulla convinzione che dalla capacità di rappresentazione dei valori, delle criticità e delle volizioni territoriali derivano importanti opportunità di comunicazione e di costruzione di consapevolezza territoriale da parte degli abitanti, quale modalità di costruzione sociale, e locale, delle scelte di governo territoriale (Marson 2000, Magnaghi 2007).
book chapter - capitolo di libro
2011
Adobati, Fulvio
File allegato/i alla scheda:
Non ci sono file allegati a questa scheda.
Pubblicazioni consigliate

Aisberg ©2008 Servizi bibliotecari, Università degli studi di Bergamo | Terms of use/Condizioni di utilizzo

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10446/26310
Citazioni
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact