In the studies on the acquisition of Italian as a second language the lexicon is the level least investigated, except for Word Formation. The aim of this paper, which is based on the analysis of 120 written texts produced by learners of Italian with different L1 belonging to the basic, intermediate and advanced level, is to give a general view of the lexical errors concerning not only the semantic aspects but also the grammatical, derivational and orthographic properties of the words; to compare the difficulties of the lexical competence at different levels; and from this to gain some ideas for second language vocabulary teaching. The investigation points out that 1) the differences are not quality based but only relevant to the quantity (elementary learners use more general terms and paraphrases, while the intermediate and advanced learners are more aware of the formal similarities between words of the target lexicon); 2) the most frequent strategy used by all the learners is approximation; 3) related languages aid not only positive but also negative transfer, especially of the orthographic system and in false cognates production; 4) there are some weak points that persist in the advanced level (and even in the native competence): word exchanges within lexical families, the syntactical constructions (particularly of the verbs), the collocability of words and imprecisions in the choice of the prepositions used in multi-word items.

Scopo di questo articolo, che si basa sull’analisi di 120 testi scritti prodotti da apprendenti di italiano con diverse L1, di livello elementare, intermedio ed avanzato, è fornire una rassegna generale degli errori lessicali - non solo semantici ma relativi anche alle proprietà grammaticali, derivazionali, ortografiche delle parole -, confrontare le difficoltà, emerse nelle tre varietà di interlingua, nello sviluppo della competenza lessicale in italiano L2 e da queste trarre alcune implicazioni generali relative alla didattica del lessico. L’analisi ha evidenziato che non ci sono differenze qualitative ma solo quantitative nelle strategie adottate dai tre gruppi di apprendenti: gli elementari usano più genericismi e perifrasi analitiche, mentre gli intermedi ed avanzati sono più inclini al principio della similarità formale tra parole del lessico d’arrivo, che porta a reinterpretazioni semantico-lessicali. La strategia a cui ricorrono maggiormente gli apprendenti, indipendentemente dal livello, è l’approssimazione semantica. Quanto all’inevitabile appoggio a strategie interlinguistiche, nel caso di lingue imparentate all’italiano, è stato riscontrato - oltre ad un generale transfer positivo -, anche transfer negativo, soprattutto a livello ortografico e nella produzione di calchi omofoni, con risultati tangenziali rispetto alla norma. Dall’analisi sono emerse alcune difficoltà che persistono nella competenza degli apprendenti avanzati e che corrispondono a punti di fragilità della competenza lessicale nelle produzioni scritte anche di parlanti nativi (studenti universitari): scambi e contaminazioni all’interno di famiglie lessicali, la costruzione sintattica dei lessemi (che si manifesta in particolar modo con l’ipergeneralizzazione della transitività e forti incertezze con le reggenze preposizionali ), l’aspetto collocazionale delle parole (fragile soprattutto nella scelta dei verbi che ricorrono con SN oggetto diretto) e le approssimazioni formali e contaminazioni nella scelta delle preposizioni delle unità politematiche.

(2002). Rassegna degli errori lessicali in testi scritti da apprendenti elementari, intermedi ed avanzati di italiano L2 (ed implicazioni didattiche) [journal article - articolo]. In LINGUISTICA E FILOLOGIA. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/264

Rassegna degli errori lessicali in testi scritti da apprendenti elementari, intermedi ed avanzati di italiano L2 (ed implicazioni didattiche)

2002-01-01

Abstract

In the studies on the acquisition of Italian as a second language the lexicon is the level least investigated, except for Word Formation. The aim of this paper, which is based on the analysis of 120 written texts produced by learners of Italian with different L1 belonging to the basic, intermediate and advanced level, is to give a general view of the lexical errors concerning not only the semantic aspects but also the grammatical, derivational and orthographic properties of the words; to compare the difficulties of the lexical competence at different levels; and from this to gain some ideas for second language vocabulary teaching. The investigation points out that 1) the differences are not quality based but only relevant to the quantity (elementary learners use more general terms and paraphrases, while the intermediate and advanced learners are more aware of the formal similarities between words of the target lexicon); 2) the most frequent strategy used by all the learners is approximation; 3) related languages aid not only positive but also negative transfer, especially of the orthographic system and in false cognates production; 4) there are some weak points that persist in the advanced level (and even in the native competence): word exchanges within lexical families, the syntactical constructions (particularly of the verbs), the collocability of words and imprecisions in the choice of the prepositions used in multi-word items.
articolo
2002
Scopo di questo articolo, che si basa sull’analisi di 120 testi scritti prodotti da apprendenti di italiano con diverse L1, di livello elementare, intermedio ed avanzato, è fornire una rassegna generale degli errori lessicali - non solo semantici ma relativi anche alle proprietà grammaticali, derivazionali, ortografiche delle parole -, confrontare le difficoltà, emerse nelle tre varietà di interlingua, nello sviluppo della competenza lessicale in italiano L2 e da queste trarre alcune implicazioni generali relative alla didattica del lessico. L’analisi ha evidenziato che non ci sono differenze qualitative ma solo quantitative nelle strategie adottate dai tre gruppi di apprendenti: gli elementari usano più genericismi e perifrasi analitiche, mentre gli intermedi ed avanzati sono più inclini al principio della similarità formale tra parole del lessico d’arrivo, che porta a reinterpretazioni semantico-lessicali. La strategia a cui ricorrono maggiormente gli apprendenti, indipendentemente dal livello, è l’approssimazione semantica. Quanto all’inevitabile appoggio a strategie interlinguistiche, nel caso di lingue imparentate all’italiano, è stato riscontrato - oltre ad un generale transfer positivo -, anche transfer negativo, soprattutto a livello ortografico e nella produzione di calchi omofoni, con risultati tangenziali rispetto alla norma. Dall’analisi sono emerse alcune difficoltà che persistono nella competenza degli apprendenti avanzati e che corrispondono a punti di fragilità della competenza lessicale nelle produzioni scritte anche di parlanti nativi (studenti universitari): scambi e contaminazioni all’interno di famiglie lessicali, la costruzione sintattica dei lessemi (che si manifesta in particolar modo con l’ipergeneralizzazione della transitività e forti incertezze con le reggenze preposizionali ), l’aspetto collocazionale delle parole (fragile soprattutto nella scelta dei verbi che ricorrono con SN oggetto diretto) e le approssimazioni formali e contaminazioni nella scelta delle preposizioni delle unità politematiche.
Negli studi sull’acquisizione dell’italiano come L2 il lessico è il livello meno indagato (ad eccezione della formazione di parola).
BOZZONE COSTA, Rosella
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