The aim of this paper is twofold: first, to demonstrate that two criteria (power and solidarity) are not sufficient to explain different systems found in different cultures; second, to propose four parameters (power, solidarity, respect and distance) and to apply them both as single, prototypical principles and as interactional features. In most cases these four interactional features work together in verbal interactions. The speaker may refer explicitly to his own status (as in the title of this paper) or to the status of the addressee in speech acts which may be considered as metainteractional statements.

In ogni scambio conversazionale i partecipanti utilizzano un sistema allocutivo, che consiste in segnali di tipo non verbale (stretta di mano, inchino..) e in elementi linguistici (pronomi, titoli, saluti..); i partecipanti utilizzano questo sistema principalment basandosi sul proprio status in riferimento sia al contesto sociale sia alla situazione di discorso. Questo sistema (politeness o “cortesia”) sembra avere tratti universali, che vengono realizzati in modo diverso nelle lingue e, da un punto di vista diacronico, in modo diverso durante la storia di ogni lingua. Diversi studi hanno basato il sistema allocutivo sull’interazione tra potere e solidarietà. Questo contributo punta in due direzioni: primo, dimostrare che due soli criteri (potere e solidarietà) non sono sufficienti a spiegare diverse situazioni; secondo, proporre quattro parametri (potere, solidarietà, rispetto e distanza) che possono essere applicati sia singolarmente, come principi prototipici, sia come tratti interazionali. In effetti, nella maggior parte delle situazioni osservate questi quattro tratti interazionali entrano in azione secondo modalità e proporzioni diverse nelle interazioni verbali. Il parlante può fare esplicita menzione del proprio status (come nel titolo di questo contributo) o di quello dell’interlocutore: questi atti di discorso possono essere considerati messaggi metainterazionali.

(2002). “Lei non sa chi sono io!”: potere, solidarietà, rispetto e distanza nella comunicazione [journal article - articolo]. In LINGUISTICA E FILOLOGIA. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/275

“Lei non sa chi sono io!”: potere, solidarietà, rispetto e distanza nella comunicazione

MOLINELLI, Piera
2002-01-01

Abstract

The aim of this paper is twofold: first, to demonstrate that two criteria (power and solidarity) are not sufficient to explain different systems found in different cultures; second, to propose four parameters (power, solidarity, respect and distance) and to apply them both as single, prototypical principles and as interactional features. In most cases these four interactional features work together in verbal interactions. The speaker may refer explicitly to his own status (as in the title of this paper) or to the status of the addressee in speech acts which may be considered as metainteractional statements.
journal article - articolo
2002
In ogni scambio conversazionale i partecipanti utilizzano un sistema allocutivo, che consiste in segnali di tipo non verbale (stretta di mano, inchino..) e in elementi linguistici (pronomi, titoli, saluti..); i partecipanti utilizzano questo sistema principalment basandosi sul proprio status in riferimento sia al contesto sociale sia alla situazione di discorso. Questo sistema (politeness o “cortesia”) sembra avere tratti universali, che vengono realizzati in modo diverso nelle lingue e, da un punto di vista diacronico, in modo diverso durante la storia di ogni lingua. Diversi studi hanno basato il sistema allocutivo sull’interazione tra potere e solidarietà. Questo contributo punta in due direzioni: primo, dimostrare che due soli criteri (potere e solidarietà) non sono sufficienti a spiegare diverse situazioni; secondo, proporre quattro parametri (potere, solidarietà, rispetto e distanza) che possono essere applicati sia singolarmente, come principi prototipici, sia come tratti interazionali. In effetti, nella maggior parte delle situazioni osservate questi quattro tratti interazionali entrano in azione secondo modalità e proporzioni diverse nelle interazioni verbali. Il parlante può fare esplicita menzione del proprio status (come nel titolo di questo contributo) o di quello dell’interlocutore: questi atti di discorso possono essere considerati messaggi metainterazionali.
Molinelli, Piera
(2002). “Lei non sa chi sono io!”: potere, solidarietà, rispetto e distanza nella comunicazione [journal article - articolo]. In LINGUISTICA E FILOLOGIA. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/275
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