L’analisi delle iniziative giuridiche in materia di partecipazione, sia a scala europea che nazionale, dimostrano un impegno sempre più accentuato nella diffusione e promozione del principio di partecipazione e, in entrambi i contesti, si assiste all’elaborazione di metodologie e strumenti attuativi per metterlo in atto. Tuttavia, è evidente un riferimento ai tre livelli su cui si può realizzare un processo partecipativo (informazione, consultazione e progettazione inclusiva, partecipazione attiva) ed è diffusa la tendenza a far passare sotto l’etichetta di “processo di partecipazione”, anche quelle iniziative volte a coinvolgere i cittadini solamente a livello informativo o consultivo. Si sottovaluta la complessità del processo e si ignora la possibilità di massimizzare gli sforzi già intrapresi nelle fasi di informazione e consultazione, assicurando un maggiore impatto delle segnalazioni/iniziative dei cittadini all’interno dei processi decisionali della pianificazione territoriale. In ambito cartografico, tale mancanza è ancor più evidente e si registra la scarsa diffusione in Italia di sistemi cartografici Web 2.0 in grado di innescare processi virtuosi di partecipazione attiva, forse dovuta ad una limitata riflessione sulle loro potenzialità. Tutto ciò, a fronte di un’attenzione crescente della cittadinanza al tema della democrazia partecipativa e della pianificazione inclusiva. In Italia, dunque, i tempi sono maturi per generare strumenti cartografici operativi in grado di offrire un supporto nei processi decisionali inclusivi, facilitando l’incontro tra cittadini e istituzioni. Le città potrebbero dunque diventare più “smart”, se le tecnologie (nel nostro caso cartografiche) si mettessero al servizio di una migliore qualità dei rapporti tra cittadini e amministratori, dove questi ultimi generano servizi sulla base degli effettivi bisogni dei primi.

Metodologie partecipative e processi decisionali inclusivi: dalle iniziative europee alle pratiche italiane

BURINI, Federica
2013-01-01

Abstract

L’analisi delle iniziative giuridiche in materia di partecipazione, sia a scala europea che nazionale, dimostrano un impegno sempre più accentuato nella diffusione e promozione del principio di partecipazione e, in entrambi i contesti, si assiste all’elaborazione di metodologie e strumenti attuativi per metterlo in atto. Tuttavia, è evidente un riferimento ai tre livelli su cui si può realizzare un processo partecipativo (informazione, consultazione e progettazione inclusiva, partecipazione attiva) ed è diffusa la tendenza a far passare sotto l’etichetta di “processo di partecipazione”, anche quelle iniziative volte a coinvolgere i cittadini solamente a livello informativo o consultivo. Si sottovaluta la complessità del processo e si ignora la possibilità di massimizzare gli sforzi già intrapresi nelle fasi di informazione e consultazione, assicurando un maggiore impatto delle segnalazioni/iniziative dei cittadini all’interno dei processi decisionali della pianificazione territoriale. In ambito cartografico, tale mancanza è ancor più evidente e si registra la scarsa diffusione in Italia di sistemi cartografici Web 2.0 in grado di innescare processi virtuosi di partecipazione attiva, forse dovuta ad una limitata riflessione sulle loro potenzialità. Tutto ciò, a fronte di un’attenzione crescente della cittadinanza al tema della democrazia partecipativa e della pianificazione inclusiva. In Italia, dunque, i tempi sono maturi per generare strumenti cartografici operativi in grado di offrire un supporto nei processi decisionali inclusivi, facilitando l’incontro tra cittadini e istituzioni. Le città potrebbero dunque diventare più “smart”, se le tecnologie (nel nostro caso cartografiche) si mettessero al servizio di una migliore qualità dei rapporti tra cittadini e amministratori, dove questi ultimi generano servizi sulla base degli effettivi bisogni dei primi.
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2013
Burini, Federica
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