Il contributo si propone di studiare l'apporto fornito da Carlo Bo alla conoscenza della poesia francese novecentesca. Dopo una premessa nella quale è presentata la scrittura "nella critica" di Bo, il suo rapporto di filiazione e il suo stile di lettura e la vastità dei suoi interessi nell'ambito del catalogo critico novecentesco, vengono presi in considerazione in particolare i suoi studi su tre autori maggiori del XX secolo: Valéry, Supervielle e Michaux. L'approccio problematico di Bo a Valéry, nel quale vede una sorta di anti-Pascal, lo porta a mettere in luce nel suo pensiero un'eco conclusiva e nichilistica della poesia mallarmeana estranea al quesito escatologico e teologico per lui fondamentale; mentre in Supervielle si rileva una problematicità di ricezione dovuta anche a un approccio critico che tende a non aderire alla testualità studiata per privilegiare sintesi soggettive di tipo impressionistico. Al contrario, il discorso di Bo su Michaux lo conduce ad apprezzare in lui una traccia spirituale e purificatrice che trova nel moto della confessione e nell'identità perfetta di "immagini interiori ed esterne" il suo tratto più saliente.

L'idea del Novecento poetico francese in Carlo Bo: Valéry, Supervielle, Michaux

SCOTTO, Fabio
2015-01-01

Abstract

Il contributo si propone di studiare l'apporto fornito da Carlo Bo alla conoscenza della poesia francese novecentesca. Dopo una premessa nella quale è presentata la scrittura "nella critica" di Bo, il suo rapporto di filiazione e il suo stile di lettura e la vastità dei suoi interessi nell'ambito del catalogo critico novecentesco, vengono presi in considerazione in particolare i suoi studi su tre autori maggiori del XX secolo: Valéry, Supervielle e Michaux. L'approccio problematico di Bo a Valéry, nel quale vede una sorta di anti-Pascal, lo porta a mettere in luce nel suo pensiero un'eco conclusiva e nichilistica della poesia mallarmeana estranea al quesito escatologico e teologico per lui fondamentale; mentre in Supervielle si rileva una problematicità di ricezione dovuta anche a un approccio critico che tende a non aderire alla testualità studiata per privilegiare sintesi soggettive di tipo impressionistico. Al contrario, il discorso di Bo su Michaux lo conduce ad apprezzare in lui una traccia spirituale e purificatrice che trova nel moto della confessione e nell'identità perfetta di "immagini interiori ed esterne" il suo tratto più saliente.
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2015
Scotto, Fabio
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