Franciacorta collective imagination, the term represents a territory, and a landscape, strongly characterized by the wine culture; territory that is in the "bollicine" produced in this DOCG (Champagne method) the vehicle for the promotion and dissemination of a successful international brand. One element of great interest detectable in this "spatial laboratory" is the relatively recent nature (since the fifties of the twentieth century) of this extraordinary development of wine culture: the vineyards, traditionally distributed along the buttresses moraine and subalpine have gradually gained parties agronomically arable plan, even competing with land uses very profitable, such as productive and commercial settlements. The latter, in the context of a significant size and arranged along the carrier network of roads, determine some "failure" of the quality of the landscape which, however, does not seem to affect a strong and widespread perception of Franciacorta which "wine landscape" .This "territorial vocation" in wine country it was built and emphasized (of course, with a geographically-based definition) through happy business initiatives of wineries that have been able to promote it and involve the settled community. Therefore, an exemplary case of vocation not as a recognition of a unified vision, historically, socially and environmentally founded, but rather a result of actions of local actors pursuing their own interests (Mastroberardino, Calabrese, Cortese, 2012); in a real good summary of territorial vocation project. This trajectory of regional planning and cooperation has seen since 2007 local institutions and territorial entities to structure opportunities for cooperation and prospects for common planning: the Consortium for the Protection of Franciacorta, "Franciacorta sustainable" and, in 2013, the Agreement "Earth Franciacorta "among the 18 municipalities in the DOCG.

Nell’immaginario collettivo il termine Franciacorta rappresenta un territorio, e un paesaggio, fortemente caratterizzato dalla coltura vitivinicola; territorio che trova nel “bollicine” prodotto in questa DOCG (metodo Franciacorta) il veicolo di promozione e diffusione di un brand di successo internazionale. Un elemento di grande interesse rilevabile in questo “laboratorio territoriale” è il carattere relativamente recente (a partire dagli anni Cinquanta del XX secolo) di questo straordinario sviluppo della coltura vitivinicola: le vigne, tradizionalmente distribuite a macchia di leopardo lungo i contrafforti morenici e prealpini hanno guadagnato progressivamente le parti agronomicamente coltivabili del piano, anche entrando in competizione con usi del suolo molto remunerativi, quali gli insediamenti produttivi e commerciali. Questi ultimi, di significativa entità nel contesto e disposti lungo la rete portante della viabilità stradale, determinano qualche “cedimento” della qualità paesaggistica che però non pare inficiare una percezione forte e diffusa della Franciacorta quale “paesaggio del vino”.Questa “vocazione territoriale” a terra del vino è stata costruita ed enfatizzata (beninteso, con una definizione territorialmente fondata) grazie a felici iniziative imprenditoriali di aziende vinicole che hanno saputo promuoversi e contaminare/coinvolgere la comunità insediata. Pertanto, un caso esemplare di vocazione non quale riconoscimento di una visione unitaria, storicamente, socialmente e ambientalmente fondata, quanto piuttosto una risultante di azioni di attori territoriali che perseguono i propri interessi (Mastroberardino, Calabrese, Cortese, 2012); in buona sintesi un vero progetto di vocazione territoriale. Questa traiettoria di progettualità territoriale e di cooperazione ha visto già dal 2007 istituzioni locali e soggetti territoriali strutturare occasioni di cooperazione e prospettive di progettualità comune: il Consorzio per la tutela del Franciacorta, “Franciacorta sostenibile” e, nel 2013, l’Accordo “Terra della Franciacorta” tra i 18 comuni della DOCG.

Dalla Franciacorta al Franciacorta (e ritorno). Geografie e brand

ADOBATI, Fulvio;FERLINGHETTI, Renato;SIGNORETTI, Federica;LORENZI, Moris Antonio
2017-04-04

Abstract

Franciacorta collective imagination, the term represents a territory, and a landscape, strongly characterized by the wine culture; territory that is in the "bollicine" produced in this DOCG (Champagne method) the vehicle for the promotion and dissemination of a successful international brand. One element of great interest detectable in this "spatial laboratory" is the relatively recent nature (since the fifties of the twentieth century) of this extraordinary development of wine culture: the vineyards, traditionally distributed along the buttresses moraine and subalpine have gradually gained parties agronomically arable plan, even competing with land uses very profitable, such as productive and commercial settlements. The latter, in the context of a significant size and arranged along the carrier network of roads, determine some "failure" of the quality of the landscape which, however, does not seem to affect a strong and widespread perception of Franciacorta which "wine landscape" .This "territorial vocation" in wine country it was built and emphasized (of course, with a geographically-based definition) through happy business initiatives of wineries that have been able to promote it and involve the settled community. Therefore, an exemplary case of vocation not as a recognition of a unified vision, historically, socially and environmentally founded, but rather a result of actions of local actors pursuing their own interests (Mastroberardino, Calabrese, Cortese, 2012); in a real good summary of territorial vocation project. This trajectory of regional planning and cooperation has seen since 2007 local institutions and territorial entities to structure opportunities for cooperation and prospects for common planning: the Consortium for the Protection of Franciacorta, "Franciacorta sustainable" and, in 2013, the Agreement "Earth Franciacorta "among the 18 municipalities in the DOCG.
4-apr-2017
Nell’immaginario collettivo il termine Franciacorta rappresenta un territorio, e un paesaggio, fortemente caratterizzato dalla coltura vitivinicola; territorio che trova nel “bollicine” prodotto in questa DOCG (metodo Franciacorta) il veicolo di promozione e diffusione di un brand di successo internazionale. Un elemento di grande interesse rilevabile in questo “laboratorio territoriale” è il carattere relativamente recente (a partire dagli anni Cinquanta del XX secolo) di questo straordinario sviluppo della coltura vitivinicola: le vigne, tradizionalmente distribuite a macchia di leopardo lungo i contrafforti morenici e prealpini hanno guadagnato progressivamente le parti agronomicamente coltivabili del piano, anche entrando in competizione con usi del suolo molto remunerativi, quali gli insediamenti produttivi e commerciali. Questi ultimi, di significativa entità nel contesto e disposti lungo la rete portante della viabilità stradale, determinano qualche “cedimento” della qualità paesaggistica che però non pare inficiare una percezione forte e diffusa della Franciacorta quale “paesaggio del vino”.Questa “vocazione territoriale” a terra del vino è stata costruita ed enfatizzata (beninteso, con una definizione territorialmente fondata) grazie a felici iniziative imprenditoriali di aziende vinicole che hanno saputo promuoversi e contaminare/coinvolgere la comunità insediata. Pertanto, un caso esemplare di vocazione non quale riconoscimento di una visione unitaria, storicamente, socialmente e ambientalmente fondata, quanto piuttosto una risultante di azioni di attori territoriali che perseguono i propri interessi (Mastroberardino, Calabrese, Cortese, 2012); in buona sintesi un vero progetto di vocazione territoriale. Questa traiettoria di progettualità territoriale e di cooperazione ha visto già dal 2007 istituzioni locali e soggetti territoriali strutturare occasioni di cooperazione e prospettive di progettualità comune: il Consorzio per la tutela del Franciacorta, “Franciacorta sostenibile” e, nel 2013, l’Accordo “Terra della Franciacorta” tra i 18 comuni della DOCG.
Adobati, Fulvio; Ferlinghetti, Renato; Signoretti, Federica; Lorenzi, Moris Antonio
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