Lo scopo di questo lavoro è quello di evidenziare la centralità dell’apprendistato per lo sviluppo integrale della persona, nella sua unicità e irripetibilità, secondo una prospettiva pedagogica e giuridica (con una particolare attenzione, per quanto attiene a quest’ultimo aspetto, all’evoluzione della normativa di riferimento e al problema della causa del contratto). In effetti, considerare la normativa sull’apprendistato esclusivamente nell’ottica del rilancio dell’occupazione giovanile appare riduttivo, occorrendo piuttosto evidenziarne il valore di proposta per ripensare complessivamente il sistema di istruzione e formazione italiano. In tale ordine di idee, essendo la questione “lavoro” aspetto centrale dello sviluppo personale e sociale e dell’affermazione dello Stato democratico, è emersa la necessità di analizzare il tema dell’apprendistato nei due versanti di interesse: quello giuridico e quello pedagogico. La trattazione si articola in tre capitoli, il contenuto dei quali (come è possibile dedurre dalla lettura dei primi due paragrafi del capitolo I) si dispiega prevalentemente su analisi rette dai contributi dottrinali di un giurista, Costantino Mortati, e di un pedagogista, Giuseppe Bertagna. Nel primo capitolo è analizzato anzitutto il tema del lavoro con particolare riferimento ai Princìpi fondamentali della Costituzione italiana, per lo sviluppo dell’ipotesi della sua considerazione quale fondamentale diritto-dovere di cittadinanza basato sulla valorizzazione della persona e sulla solidarietà etico-civile, tentando di stabilire una interazione dialettica tra le due affluenze scientifiche, quella giuridica e quella pedagogica (primo paragrafo). L’attenzione è poi focalizzata su ulteriori disposizioni del dettato costituzionale, con implicazioni, dato il campo d’indagine, sul sistema educativo, onde sottolineare la storica, consolidata divaricazione tra istruzione e formazione professionale, che alcune riforme all’inizio del nuovo secolo hanno cercato di superare; lo sviluppo dell’analisi si è, di seguito, orientato sull’introduzione del tema dell’alternanza formativa, quale metodologia di essenziale rilevanza per la formazione della persona nell’ambito del sistema di istruzione e formazione (secondo paragrafo). Di seguito, è avviata una prima disamina della evoluzione della normativa inerente all’apprendistato, sino al 2010 e con proiezione al futuro (terzo paragrafo). Nel prosieguo (segnatamente nel capitolo II) è analizzato il decreto legislativo 14 settembre 2011, n. 167, Testo unico dell’apprendistato - il quale ha segnato una tappa decisiva nell’ambito del processo di riforma dell’istituto, già avviato in precedenza - e gli interventi normativi successivi ed incidenti sull’apprendistato (dalla legge 92 del 2012 alla decretazione di urgenza espressa nei decreti-legge 76 del 2013, 104 del 2013 e 34 del 2014). Il capitolo II viene completato da un approfondimento sulle difficoltà di attuazione del Testo Unico. Perseguendo l’esigenza di accompagnare l’analisi dei profili formativi dell’apprendistato accanto a quella dei profili strettamente giuridici, la trattazione prosegue nel capitolo III, il primo paragrafo del quale concerne l’apprendistato per come disciplinato nell’ambito del c.d. Jobs Act (il riferimento è al d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81): in questa sede si evidenzia la rinnovata attenzione del legislatore nei confronti dell’istituto, soprattutto per quanto attiene alle tipologie connesse al conseguimento di un titolo di studio; ciò ha consentito di sottolineare più specificamente il ruolo dell’apprendistato nel contesto della metodologia dell’alternanza fra studio e lavoro. L’idea cardine della ricerca va individuata nella ricostruzione, più volte affermata, dell’apprendistato nei suoi aspetti giuridici e formativi, in quanto proiezione di una riflessione sul lavoro e sulla formazione attraverso il lavoro quali elementi centrati sulla persona e sul suo sviluppo, e del rifiuto della concezione che riduce il lavoro e la formazione attraverso il lavoro a mere attività funzionali al sistema produttivo e di mercato. In tale contesto si è inserita la riflessione sulla causa giuridica del contratto di apprendistato, rispetto alla quale, pur a fronte dei diversi orientamenti dottrinali, si è inteso evidenziare l’indefettibile rilevanza della componente formativa (capitolo III, secondo paragrafo).

(2018). L'apprendistato: profili formativi e giuridici [doctoral thesis - tesi di dottorato]. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/105263

L'apprendistato: profili formativi e giuridici

Mostardi, Feliciano
2018-04-20

Abstract

Lo scopo di questo lavoro è quello di evidenziare la centralità dell’apprendistato per lo sviluppo integrale della persona, nella sua unicità e irripetibilità, secondo una prospettiva pedagogica e giuridica (con una particolare attenzione, per quanto attiene a quest’ultimo aspetto, all’evoluzione della normativa di riferimento e al problema della causa del contratto). In effetti, considerare la normativa sull’apprendistato esclusivamente nell’ottica del rilancio dell’occupazione giovanile appare riduttivo, occorrendo piuttosto evidenziarne il valore di proposta per ripensare complessivamente il sistema di istruzione e formazione italiano. In tale ordine di idee, essendo la questione “lavoro” aspetto centrale dello sviluppo personale e sociale e dell’affermazione dello Stato democratico, è emersa la necessità di analizzare il tema dell’apprendistato nei due versanti di interesse: quello giuridico e quello pedagogico. La trattazione si articola in tre capitoli, il contenuto dei quali (come è possibile dedurre dalla lettura dei primi due paragrafi del capitolo I) si dispiega prevalentemente su analisi rette dai contributi dottrinali di un giurista, Costantino Mortati, e di un pedagogista, Giuseppe Bertagna. Nel primo capitolo è analizzato anzitutto il tema del lavoro con particolare riferimento ai Princìpi fondamentali della Costituzione italiana, per lo sviluppo dell’ipotesi della sua considerazione quale fondamentale diritto-dovere di cittadinanza basato sulla valorizzazione della persona e sulla solidarietà etico-civile, tentando di stabilire una interazione dialettica tra le due affluenze scientifiche, quella giuridica e quella pedagogica (primo paragrafo). L’attenzione è poi focalizzata su ulteriori disposizioni del dettato costituzionale, con implicazioni, dato il campo d’indagine, sul sistema educativo, onde sottolineare la storica, consolidata divaricazione tra istruzione e formazione professionale, che alcune riforme all’inizio del nuovo secolo hanno cercato di superare; lo sviluppo dell’analisi si è, di seguito, orientato sull’introduzione del tema dell’alternanza formativa, quale metodologia di essenziale rilevanza per la formazione della persona nell’ambito del sistema di istruzione e formazione (secondo paragrafo). Di seguito, è avviata una prima disamina della evoluzione della normativa inerente all’apprendistato, sino al 2010 e con proiezione al futuro (terzo paragrafo). Nel prosieguo (segnatamente nel capitolo II) è analizzato il decreto legislativo 14 settembre 2011, n. 167, Testo unico dell’apprendistato - il quale ha segnato una tappa decisiva nell’ambito del processo di riforma dell’istituto, già avviato in precedenza - e gli interventi normativi successivi ed incidenti sull’apprendistato (dalla legge 92 del 2012 alla decretazione di urgenza espressa nei decreti-legge 76 del 2013, 104 del 2013 e 34 del 2014). Il capitolo II viene completato da un approfondimento sulle difficoltà di attuazione del Testo Unico. Perseguendo l’esigenza di accompagnare l’analisi dei profili formativi dell’apprendistato accanto a quella dei profili strettamente giuridici, la trattazione prosegue nel capitolo III, il primo paragrafo del quale concerne l’apprendistato per come disciplinato nell’ambito del c.d. Jobs Act (il riferimento è al d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81): in questa sede si evidenzia la rinnovata attenzione del legislatore nei confronti dell’istituto, soprattutto per quanto attiene alle tipologie connesse al conseguimento di un titolo di studio; ciò ha consentito di sottolineare più specificamente il ruolo dell’apprendistato nel contesto della metodologia dell’alternanza fra studio e lavoro. L’idea cardine della ricerca va individuata nella ricostruzione, più volte affermata, dell’apprendistato nei suoi aspetti giuridici e formativi, in quanto proiezione di una riflessione sul lavoro e sulla formazione attraverso il lavoro quali elementi centrati sulla persona e sul suo sviluppo, e del rifiuto della concezione che riduce il lavoro e la formazione attraverso il lavoro a mere attività funzionali al sistema produttivo e di mercato. In tale contesto si è inserita la riflessione sulla causa giuridica del contratto di apprendistato, rispetto alla quale, pur a fronte dei diversi orientamenti dottrinali, si è inteso evidenziare l’indefettibile rilevanza della componente formativa (capitolo III, secondo paragrafo).
20-apr-2018
30
2016/2017
FORMAZIONE DELLA PERSONA E MERCATO DEL LAVORO
SPADAFORA, Giuseppe
PONTE, Flavio Vincenzo
Mostardi, Feliciano
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