In molte lingue, il termine «felicità» indica l’esito psicologico di eventi che spesso accadono in modo fortuito. Eppure, se chiediamo ad una persona di dirci che cos’è la felicità, è assai improbabile che essa faccia riferimento a concetti quali «fortuna» e «caso». Traendo spunto da questa evidenza, documentata in numerosi studi, la presente ricerca intende indagare come le persone comuni si rappresentano le cause della felicità, approfondendo la relazione tra queste rappresentazioni e i livelli di felicità percepita. Hanno partecipato alla ricerca 625 soggetti adulti di nazionalità italiana e di età compresa tra i 18 e i 55 anni. L’indagine è stata condotta mediante un questionario articolato in due sezioni. Nella prima sezione, è stato chiesto ai partecipanti di elencare cinque elementi che essi giudicavano importanti per essere felici (le «componenti» della felicità). Nella seconda sezione, essi dovevano valutare in che misura ciascuna componente: i) dipendesse da fattori interni oppure esterni; ii) fosse presente nella loro vita attuale. Sono state somministrate altresì le versioni italiane del Questionnaire for Eudaimonic Well-Being e del Positive and Negative Affect Schedule, che misurano rispettivamente il benessere eudaimonico e quello edonico. Le rappresentazioni dei partecipanti includevano quattro gruppi di componenti della felicità: ambiti di vita relazionali (es. famiglia), ambiti di vita personali (es. salute), componenti psicologiche edoniche (e.g., emozioni positive), componenti psicologiche eudaimoniche (es. autorealizzazione). I risultati delle analisi multivariate hanno mostrato che, per tutti e quattro i gruppi di componenti, le attribuzioni causali interne erano associate a punteggi più alti delle attribuzioni causali esterne. Inoltre, i punteggi di realizzazione della felicità erano associati positivamente alle attribuzioni causali interne e ai livelli di benessere eudaimonico ed edonico. La felicità è un aspetto dell’esistenza sul quale le persone ritengono di poter esercitare un’ampia influenza. I risultati hanno delle potenziali ricadute sugli interventi di promozione de lbenessere psicologico.
(2019). La rappresentazione soggettiva delle cause della felicità . Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/140741
La rappresentazione soggettiva delle cause della felicità
Sotgiu, Igor;
2019-01-01
Abstract
In molte lingue, il termine «felicità» indica l’esito psicologico di eventi che spesso accadono in modo fortuito. Eppure, se chiediamo ad una persona di dirci che cos’è la felicità, è assai improbabile che essa faccia riferimento a concetti quali «fortuna» e «caso». Traendo spunto da questa evidenza, documentata in numerosi studi, la presente ricerca intende indagare come le persone comuni si rappresentano le cause della felicità, approfondendo la relazione tra queste rappresentazioni e i livelli di felicità percepita. Hanno partecipato alla ricerca 625 soggetti adulti di nazionalità italiana e di età compresa tra i 18 e i 55 anni. L’indagine è stata condotta mediante un questionario articolato in due sezioni. Nella prima sezione, è stato chiesto ai partecipanti di elencare cinque elementi che essi giudicavano importanti per essere felici (le «componenti» della felicità). Nella seconda sezione, essi dovevano valutare in che misura ciascuna componente: i) dipendesse da fattori interni oppure esterni; ii) fosse presente nella loro vita attuale. Sono state somministrate altresì le versioni italiane del Questionnaire for Eudaimonic Well-Being e del Positive and Negative Affect Schedule, che misurano rispettivamente il benessere eudaimonico e quello edonico. Le rappresentazioni dei partecipanti includevano quattro gruppi di componenti della felicità: ambiti di vita relazionali (es. famiglia), ambiti di vita personali (es. salute), componenti psicologiche edoniche (e.g., emozioni positive), componenti psicologiche eudaimoniche (es. autorealizzazione). I risultati delle analisi multivariate hanno mostrato che, per tutti e quattro i gruppi di componenti, le attribuzioni causali interne erano associate a punteggi più alti delle attribuzioni causali esterne. Inoltre, i punteggi di realizzazione della felicità erano associati positivamente alle attribuzioni causali interne e ai livelli di benessere eudaimonico ed edonico. La felicità è un aspetto dell’esistenza sul quale le persone ritengono di poter esercitare un’ampia influenza. I risultati hanno delle potenziali ricadute sugli interventi di promozione de lbenessere psicologico.File | Dimensione del file | Formato | |
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