Terre indiane. Giacomo Costantino Beltrami nel Nuovo Mondo (1823-1830)

Land of political exiles and gold seekers, the America of the early nineteenth century attracted different categories of migrants who landed there in search of new opportunities. Giacomo Costantino Beltrami (1779-1855) chose the New World as a land to be explored, in a romantic sense, but also as a political destination, looking with admiration at the newborn federal model of democracy. Italian traveller almost solitary, Beltrami left significant traces both in the territories of the American North West (Minnesota, Dakota) and, figuratively, in the epistolary literature of the time and in the novels with Indian protagonists (Le Voyage en Amérique, The Last of The Mohicans). Among the first travellers to observe with curiosity the customs of other peoples, in particular of the Native Americans, Beltrami delivered, on his return to Europe in 1830, thirty trunks of amerindian objects, thinking with vision of their usefulness for scientists and ethnologists of the time. Philanthropist and modern writer, Beltrami was also defender of the natives against the Spanish conquest, as well as antiracist in the period when the encyclopaedics and philosophers, with the exception of Rousseau, nourished racial preconceptions and discriminated against non-European peoples.

Terra di esuli politici e cercatori d’oro, l’America dei primi dell’Ottocento attirò diverse categorie di migranti che vi approdarono in cerca di nuove opportunità. Giacomo Costantino Beltrami (1779-1855) scelse il Nuovo Mondo come terra da esplorare, in senso romantico, ma anche come meta politica, guardando con ammirazione al neonato modello federale di democrazia. Viaggiatore italiano pressoché solitario, Beltrami lasciò tracce significative sia nei territori del Nord Ovest americano (Minnesota, Dakota) sia, in senso figurato, nella letteratura epistolare del tempo e nei romanzi con protagonisti indiani (Le Voyage en Amérique, The Last of The Mohicans). Tra i primi viaggiatori a osservare con curiosità le usanze di altri popoli, in particolare dei nativi americani, Beltrami consegnò, al suo rientro in Europa nel 1830, trenta bauli di oggetti amerindiani, pensando con lungimiranza alla loro utilità per gli scienziati e gli etnologi del tempo. Filantropo e scrittore moderno, Beltrami fu inoltre difensore dei nativi contro la conquista spagnola, nonché antirazzista nel periodo in cui gli enciclopedisti e i filosofi, a eccezione di Rousseau, nutrivano preconcetti razziali e discriminavano i popoli extraeuropei.