La legge naturale rappresenta un elemento centrale nello sviluppo della cultura del medioevo latino. Frutto della rilettura di un'antica tradizione stoica e del diritto romano alla luce di alcuni passi della Scrittura, in particolare del capitolo secondo dell'Epistola ai Romani di Paolo, questa idea diviene uno dei pilastri del discorso giuridico, politico e teologico a partire dal XII secolo. Il volume ricostruisce le forme molteplici nelle quali la legge di natura viene affrontata da canonisti e civilisti, esegeti e teologi in un contesto nel quale prende forma la grande cultura scolastica e inizia a muovere i primi passi l'istituzione universitaria. Lo studio mostra come questi molteplici orientamenti dialogano fra loro e al tempo stesso rispondono ad un quadro storico e religioso particolarmente vivace e magmatico, segnato dalla costruzione della monarchia papale, dal tentativo di definire una ideologia imperiale di portata universale e dall'emergere delle monarchie europee, a partire da quella francese. Un panorama variegato nel quale gli scritti di Abelardo, dei maestri di Laon, dei Vittorini e dei maestri di Chartres, assieme a quelli di Graziano e dei canonisti, e successivamente di maestri parigini come Langton, Giovanni de La Rochelle e Alberto Magno fissano i termini di un lessico, il perimetro di una discussione destinata ad essere ripresa e ridefinita nei decenni successivi e declinata in forme molteplici non solo lungo i secoli del Medioevo ma anche lungo tutta l'età moderna.
(2019). La ragione e la norma. Dibattiti attorno alla legge naturale fra XII e XIII secolo . Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/152004
La ragione e la norma. Dibattiti attorno alla legge naturale fra XII e XIII secolo
Saccenti, Riccardo
2019-01-01
Abstract
La legge naturale rappresenta un elemento centrale nello sviluppo della cultura del medioevo latino. Frutto della rilettura di un'antica tradizione stoica e del diritto romano alla luce di alcuni passi della Scrittura, in particolare del capitolo secondo dell'Epistola ai Romani di Paolo, questa idea diviene uno dei pilastri del discorso giuridico, politico e teologico a partire dal XII secolo. Il volume ricostruisce le forme molteplici nelle quali la legge di natura viene affrontata da canonisti e civilisti, esegeti e teologi in un contesto nel quale prende forma la grande cultura scolastica e inizia a muovere i primi passi l'istituzione universitaria. Lo studio mostra come questi molteplici orientamenti dialogano fra loro e al tempo stesso rispondono ad un quadro storico e religioso particolarmente vivace e magmatico, segnato dalla costruzione della monarchia papale, dal tentativo di definire una ideologia imperiale di portata universale e dall'emergere delle monarchie europee, a partire da quella francese. Un panorama variegato nel quale gli scritti di Abelardo, dei maestri di Laon, dei Vittorini e dei maestri di Chartres, assieme a quelli di Graziano e dei canonisti, e successivamente di maestri parigini come Langton, Giovanni de La Rochelle e Alberto Magno fissano i termini di un lessico, il perimetro di una discussione destinata ad essere ripresa e ridefinita nei decenni successivi e declinata in forme molteplici non solo lungo i secoli del Medioevo ma anche lungo tutta l'età moderna.File | Dimensione del file | Formato | |
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