Secondo Sulloway (1996), che costituisce il principale punto di riferimento per gli psicologi sociali interessati alla relazione fra ordine di genitura e conservatorismo, lo status di primogenito, avendo portato a godere in via esclusiva delle cure genitoriali fino alla nascita del secondogenito, può impattare sui valori, gli atteggiamenti e le ideologie politiche delle persone in due modi diversi. Da un lato, porterebbe a cercare di preservare lo status quo e dunque ad aderire alle ideologie conservatrici. Dall’altro, spingerebbe a identificarsi fortemente con i genitori, fino a interiorizzarne in larga misura i valori politici, indipendentemente dal loro essere conservatori o progressisti. Il presente studio si propone di testare queste due ipotesi superando i limiti metodologici dei test condotti in precedenza (Wichman et al., 2006), mediante l’adozione di un disegno di ricerca propriamente familiare e l’applicazione dell’analisi multilivello. Hanno partecipato allo studio 96 famiglie italiane, composte da entrambi i genitori e due figli (primogeniti, età media = 23.7 anni, e secondogeniti, età media = 19.5 anni), per un totale di 384 partecipanti, cui è stata richiesta la compilazione individuale della sottoscala di Conservatorismo del Portrait Values Questionnaire (Schwartz et al., 2001). I risultati supportano chiaramente la prima ipotesi di Sulloway, anche controllando gli effetti di altre variabili within-family (es: genere) e between-family (es: livello di istruzione dei genitori ed età della madre alla nascita del primogenito); le interazioni tra i valori di padri e madri da un lato e l’ordine di genitura dei figli dall’altro non hanno invece influito sul conservatorismo di questi ultimi. Vengono discusse le implicazioni dei risultati e i futuri sviluppi per la ricerca.
(2013). Nati per essere conservatori? Un’analisi multilivello della relazione tra ordine di genitura e conservatorismo . Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/171042
Nati per essere conservatori? Un’analisi multilivello della relazione tra ordine di genitura e conservatorismo
Barni, Daniela;
2013-01-01
Abstract
Secondo Sulloway (1996), che costituisce il principale punto di riferimento per gli psicologi sociali interessati alla relazione fra ordine di genitura e conservatorismo, lo status di primogenito, avendo portato a godere in via esclusiva delle cure genitoriali fino alla nascita del secondogenito, può impattare sui valori, gli atteggiamenti e le ideologie politiche delle persone in due modi diversi. Da un lato, porterebbe a cercare di preservare lo status quo e dunque ad aderire alle ideologie conservatrici. Dall’altro, spingerebbe a identificarsi fortemente con i genitori, fino a interiorizzarne in larga misura i valori politici, indipendentemente dal loro essere conservatori o progressisti. Il presente studio si propone di testare queste due ipotesi superando i limiti metodologici dei test condotti in precedenza (Wichman et al., 2006), mediante l’adozione di un disegno di ricerca propriamente familiare e l’applicazione dell’analisi multilivello. Hanno partecipato allo studio 96 famiglie italiane, composte da entrambi i genitori e due figli (primogeniti, età media = 23.7 anni, e secondogeniti, età media = 19.5 anni), per un totale di 384 partecipanti, cui è stata richiesta la compilazione individuale della sottoscala di Conservatorismo del Portrait Values Questionnaire (Schwartz et al., 2001). I risultati supportano chiaramente la prima ipotesi di Sulloway, anche controllando gli effetti di altre variabili within-family (es: genere) e between-family (es: livello di istruzione dei genitori ed età della madre alla nascita del primogenito); le interazioni tra i valori di padri e madri da un lato e l’ordine di genitura dei figli dall’altro non hanno invece influito sul conservatorismo di questi ultimi. Vengono discusse le implicazioni dei risultati e i futuri sviluppi per la ricerca.File | Dimensione del file | Formato | |
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