Il lavoro di tesi è volto ad individuare un (possibile) nuovo ruolo delle associazioni datoriali, in particolare territoriali, attraverso lo strumento del welfare aziendale partendo dalla consapevolezza che il tradizionale modo di fare impresa e di lavorare di stampo fordista è stato messo in discussione dall’Industry 4.0 e con esso il modello di Welfare State su cui si era sviluppato. La necessità di far fronte a bisogni non più sostenibili solo a livello centrale, a causa della crisi economica che ha influito sulle politiche pubbliche, e ai nuovi bisogni che emergono dalla trasformazione del lavoro, pone delle nuove sfide in capo alle relazioni industriali e agli attori della rappresentanza. Per evitare che la crisi del modello tradizionale di fare impresa travolga la rappresentanza, le organizzazioni di interessi debbono porsi come veicolatori della nuova trasformazione e dei cambiamenti che il mercato del lavoro dovrà affrontare. Un elemento che fa da cornice alla trattazione è certamente il territorio. Infatti, le articolazioni territoriali provinciali, nel sistema della rappresentanza, sono un “momento di contatto” quasi esclusivo con gli associati in quanto si configura come una vera piattaforma in cui l’utente può trovare tutte le componenti che caratterizzano il sistema associativo. Nell’associazione provinciale si esprime al massimo la democrazia associativa, intesa come partecipazione e come formazione ed elezione di gruppi specifici ed è massimo il grado di concentrazione di servizi erogati. Per questi motivi, l’unità territoriale è il punto di riferimento degli imprenditori iscritti ad un’associazione datoriale. Il welfare aziendale, dal suo canto, entra nella contrattazione di secondo livello, aziendale e territoriale, fornendo alle associazioni di rappresentanza un nuovo terreno di confronto; l’associazione datoriale, sotto la spinta legislativa nazionale ed europea, promuove il welfare aziendale come fattore abilitante la trasformazione del lavoro, attraverso i servizi e l’attività nel territorio, l’attività di lobby ma anche attraverso il coinvolgimento in progetti territoriali, a supporto di progetti aziendali condivisi, come driver di un nuovo modo di fare impresa e di fare relazioni industriali.

(2021). Rappresentanza datoriale e welfare aziendale: studio del caso Confindustria Cuneo . Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/181284

Rappresentanza datoriale e welfare aziendale: studio del caso Confindustria Cuneo

TIBERI, Giulia
2021-04-22

Abstract

Il lavoro di tesi è volto ad individuare un (possibile) nuovo ruolo delle associazioni datoriali, in particolare territoriali, attraverso lo strumento del welfare aziendale partendo dalla consapevolezza che il tradizionale modo di fare impresa e di lavorare di stampo fordista è stato messo in discussione dall’Industry 4.0 e con esso il modello di Welfare State su cui si era sviluppato. La necessità di far fronte a bisogni non più sostenibili solo a livello centrale, a causa della crisi economica che ha influito sulle politiche pubbliche, e ai nuovi bisogni che emergono dalla trasformazione del lavoro, pone delle nuove sfide in capo alle relazioni industriali e agli attori della rappresentanza. Per evitare che la crisi del modello tradizionale di fare impresa travolga la rappresentanza, le organizzazioni di interessi debbono porsi come veicolatori della nuova trasformazione e dei cambiamenti che il mercato del lavoro dovrà affrontare. Un elemento che fa da cornice alla trattazione è certamente il territorio. Infatti, le articolazioni territoriali provinciali, nel sistema della rappresentanza, sono un “momento di contatto” quasi esclusivo con gli associati in quanto si configura come una vera piattaforma in cui l’utente può trovare tutte le componenti che caratterizzano il sistema associativo. Nell’associazione provinciale si esprime al massimo la democrazia associativa, intesa come partecipazione e come formazione ed elezione di gruppi specifici ed è massimo il grado di concentrazione di servizi erogati. Per questi motivi, l’unità territoriale è il punto di riferimento degli imprenditori iscritti ad un’associazione datoriale. Il welfare aziendale, dal suo canto, entra nella contrattazione di secondo livello, aziendale e territoriale, fornendo alle associazioni di rappresentanza un nuovo terreno di confronto; l’associazione datoriale, sotto la spinta legislativa nazionale ed europea, promuove il welfare aziendale come fattore abilitante la trasformazione del lavoro, attraverso i servizi e l’attività nel territorio, l’attività di lobby ma anche attraverso il coinvolgimento in progetti territoriali, a supporto di progetti aziendali condivisi, come driver di un nuovo modo di fare impresa e di fare relazioni industriali.
22-apr-2021
33
2019/2020
FORMAZIONE DELLA PERSONA E MERCATO DEL LAVORO
TIRABOSCHI, Michele
Tiberi, Giulia
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