Il volume riesamina l'opera di un grande maestro del cinema americano, il regista Howard Hawks, autore di oltre quaranta film e protagonista di più di cinquant'anni di storia culturale statunitense. Le sue opere, in molti casi veri e propri vertici della Hollywood classica - dal gangster movie (Scarface) alla screwball comedy (Susanna), dal noir (Il grande sonno) al western (Il fiume rosso) - vengono qui ripensate non solo in termini estetici (la regia "invisibile", già analizzata dai critici francesi degli anni Sessanta), ma anche in una chiave culturale, mettendo a fuoco la capacità delle sue storie di raccontare i conflitti degli Stati Uniti moderni (progresso e imbarbarimento, emancipazione femminile e resistenza dei vecchi ruoli sessuali, individualismo e senso del collettivo). Hawks fu il primo a intendere il film come "macchina" e a fare della velocità la forma del nuovo mito americano: il volume esamina questo aspetto oltre che in chiave tematica, in relazione al peculiare lavoro sugli attori sperimentato da Hawks e alle forme plastiche del suo stile. Infine, vengono analizzate le opere del muto, ritrovate solo negli anni Settanta.
(2004). Howard Hawks [book - libro]. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/19308
Howard Hawks
GRESPI, Barbara
2004-04-01
Abstract
Il volume riesamina l'opera di un grande maestro del cinema americano, il regista Howard Hawks, autore di oltre quaranta film e protagonista di più di cinquant'anni di storia culturale statunitense. Le sue opere, in molti casi veri e propri vertici della Hollywood classica - dal gangster movie (Scarface) alla screwball comedy (Susanna), dal noir (Il grande sonno) al western (Il fiume rosso) - vengono qui ripensate non solo in termini estetici (la regia "invisibile", già analizzata dai critici francesi degli anni Sessanta), ma anche in una chiave culturale, mettendo a fuoco la capacità delle sue storie di raccontare i conflitti degli Stati Uniti moderni (progresso e imbarbarimento, emancipazione femminile e resistenza dei vecchi ruoli sessuali, individualismo e senso del collettivo). Hawks fu il primo a intendere il film come "macchina" e a fare della velocità la forma del nuovo mito americano: il volume esamina questo aspetto oltre che in chiave tematica, in relazione al peculiare lavoro sugli attori sperimentato da Hawks e alle forme plastiche del suo stile. Infine, vengono analizzate le opere del muto, ritrovate solo negli anni Settanta.File | Dimensione del file | Formato | |
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