Il saggio monografico riguarda il ruolo di alcuni scrittori tedeschi - nel panorama della letteratura della fase successiva alla caduta del Muro di Berlino - in relazione alla loro rappresentatività generazionale e quindi al loro coinvolgimento, diretto o indiretto, negli avvenimenti della Seconda Guerra Mondiale. Il rapporto traumatico con il passato viene gestito nella forbice tra ricordo individuale e memoria collettiva, tenendo conto dell'intreccio tra aspetti autobiografici e fittizi che emergono dalle singole opere. La narrazione dei fatti bellici viene poi gestita dai diversi personaggi delle storie come saga familiare o come gioco di svelamento e rimozione in funzione del racconto, il quale viene solitamente articolato - soprattutto nel caso della generazione dei quarantenni - intorno ad un episodio saliente dell'ultima guerra. Walser, Forte, Sebald, Treichel, Kleeberg, Sparschuh, Lange, Kuckart e Beyer mostrano strategie della ricostruzione del passato molto diverse l'una dall'altra, così che alcune importanti teorie sulla memoria vengono funzionalizzate (pensando a Aleida Assmann, a Paul Ricoeur, a Roland Barthes, a Susan Sontag) ad una collocazione del discorso mnestico nel generale dibattito sulla coscienza storica del popolo tedesco in relazione al nazismo, evidenziandone i tabù e i tentativi di emancipazione. Uno dei fili rossi che guidano il discorso sulla memoria collettiva e individuale in letteratura è l'uso del medium fotografico, materialmente utilizzato nel testo come nel caso di Sebald o solo descritto nella storia come trait d'union con il passato.
(2005). Erinnerte und rekonstruierte Geschichte. Drei Generationen deutscher Schriftsteller und die Frage der Vergangenheit [book - libro]. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/19321
Erinnerte und rekonstruierte Geschichte. Drei Generationen deutscher Schriftsteller und die Frage der Vergangenheit
Agazzi, Elena
2005-01-01
Abstract
Il saggio monografico riguarda il ruolo di alcuni scrittori tedeschi - nel panorama della letteratura della fase successiva alla caduta del Muro di Berlino - in relazione alla loro rappresentatività generazionale e quindi al loro coinvolgimento, diretto o indiretto, negli avvenimenti della Seconda Guerra Mondiale. Il rapporto traumatico con il passato viene gestito nella forbice tra ricordo individuale e memoria collettiva, tenendo conto dell'intreccio tra aspetti autobiografici e fittizi che emergono dalle singole opere. La narrazione dei fatti bellici viene poi gestita dai diversi personaggi delle storie come saga familiare o come gioco di svelamento e rimozione in funzione del racconto, il quale viene solitamente articolato - soprattutto nel caso della generazione dei quarantenni - intorno ad un episodio saliente dell'ultima guerra. Walser, Forte, Sebald, Treichel, Kleeberg, Sparschuh, Lange, Kuckart e Beyer mostrano strategie della ricostruzione del passato molto diverse l'una dall'altra, così che alcune importanti teorie sulla memoria vengono funzionalizzate (pensando a Aleida Assmann, a Paul Ricoeur, a Roland Barthes, a Susan Sontag) ad una collocazione del discorso mnestico nel generale dibattito sulla coscienza storica del popolo tedesco in relazione al nazismo, evidenziandone i tabù e i tentativi di emancipazione. Uno dei fili rossi che guidano il discorso sulla memoria collettiva e individuale in letteratura è l'uso del medium fotografico, materialmente utilizzato nel testo come nel caso di Sebald o solo descritto nella storia come trait d'union con il passato.File | Dimensione del file | Formato | |
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