Il libro, pensato per la didattica universitaria, delinea un percorso di analisi critica della storia culturale e letteraria del Novecento filtrato dalla lettura ravvicinata di sei testi letterari composti nei dintorni della Grande Guerra. L’ipotesi che orienta la analisi è la confutazione delle antitesi tra guerra e pace, violenza e civiltà, antitesi sottesa a gran parte delle interpretazioni sia della war poetry che della letteratura del Novecento. Il tema della morte – e in particolare l’orrore per una morte diversa, legata alla tragedia di una guerra inedita – sfida e sottolinea al tempo stesso i limiti della scrittura sia nel caso della poesia di guerra (Brooke, Owen, Sassoon) che nelle forme più alte e canonizzate del modernismo di Joyce ( The Dead), di Woolf (The Mark on the Wall), di Eliot (The Waste Land). Nel percorso disegnato dai testi, e cronologicamente scandito, il tema della guerra e della morte in guerra mostra in controluce la trama delle mitologie identitarie nonché le ambiguità dell’antimilitarismo e del pacifismo. In ogni analisi si mostra come la violenza, nelle sue diverse forme, ecceda il contenimento del corpo testuale segnalandosi come un sintomo irriducibile dalla cultura. L’ipotesi decostruttiva di lettura proposta: a. individua nei testi un particolare addensamento di contraddizioni ideologiche relative sia alla storia precedente che a quella successiva. In particolare, nelle contraddizioni e nei paradossi del nuovo patriottismo di Owen e Sassoon, che giustifica nel 1916 il ritorno al fronte e la partecipazione a una guerra esecrata, si riconosce il nucleo paradossale della retorica patriottica diffusasi in Gran Bretagna nei primi due anni della II guerra mondiale grazie al contributo di numerosi intellettuali di opposte tendenze politiche. Il percorso nei testi letterari viene così proposto come uno strumento di critica dell’ideologia b. suggerisce, in relazione al tema della guerra e della morte in guerra, la possibilità di riconoscere la sintomaticità della violenza come criterio di letterarietà e si propone in questo senso come un contributo agli studi di critica letteraria.
Guerra e Identità. Percorsi della Letteratura Inglese nel Novecento
MARZOLA, Maria Alessandra
2005-01-01
Abstract
Il libro, pensato per la didattica universitaria, delinea un percorso di analisi critica della storia culturale e letteraria del Novecento filtrato dalla lettura ravvicinata di sei testi letterari composti nei dintorni della Grande Guerra. L’ipotesi che orienta la analisi è la confutazione delle antitesi tra guerra e pace, violenza e civiltà, antitesi sottesa a gran parte delle interpretazioni sia della war poetry che della letteratura del Novecento. Il tema della morte – e in particolare l’orrore per una morte diversa, legata alla tragedia di una guerra inedita – sfida e sottolinea al tempo stesso i limiti della scrittura sia nel caso della poesia di guerra (Brooke, Owen, Sassoon) che nelle forme più alte e canonizzate del modernismo di Joyce ( The Dead), di Woolf (The Mark on the Wall), di Eliot (The Waste Land). Nel percorso disegnato dai testi, e cronologicamente scandito, il tema della guerra e della morte in guerra mostra in controluce la trama delle mitologie identitarie nonché le ambiguità dell’antimilitarismo e del pacifismo. In ogni analisi si mostra come la violenza, nelle sue diverse forme, ecceda il contenimento del corpo testuale segnalandosi come un sintomo irriducibile dalla cultura. L’ipotesi decostruttiva di lettura proposta: a. individua nei testi un particolare addensamento di contraddizioni ideologiche relative sia alla storia precedente che a quella successiva. In particolare, nelle contraddizioni e nei paradossi del nuovo patriottismo di Owen e Sassoon, che giustifica nel 1916 il ritorno al fronte e la partecipazione a una guerra esecrata, si riconosce il nucleo paradossale della retorica patriottica diffusasi in Gran Bretagna nei primi due anni della II guerra mondiale grazie al contributo di numerosi intellettuali di opposte tendenze politiche. Il percorso nei testi letterari viene così proposto come uno strumento di critica dell’ideologia b. suggerisce, in relazione al tema della guerra e della morte in guerra, la possibilità di riconoscere la sintomaticità della violenza come criterio di letterarietà e si propone in questo senso come un contributo agli studi di critica letteraria.Pubblicazioni consigliate
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