Il volume ha come principale obiettivo la formazione penalistica – nell’ambito della teoria generale del diritto penale del lavoro – degli studenti del triennio di base in scienze giuridiche e di altri trienni attivati dalle Facoltà di Giurisprudenza, e tiene conto della ulteriore riforma del corso di laurea quinquennale (c.d. magistrale). In particolare si sono trattati i seguenti aspetti della disciplina penale della sicurezza del lavoro. Innanzi tutto la definizione della materia e le partizioni interne. Insieme alla autonomia del diritto penale del lavoro rispetto alla disciplina extrapenale sottostante. Oltre che alla dimensione costituzionale della materia. Si è di seguito trattato il tema del rapporto di lavoro subordinato. E, poi, il capitolo decisivo che ha riguardo l’identificazione dei destinatari degli obblighi di tutela. Accanto alle figure tradizionali (in particolare quella del datore di lavoro, in senso formale e sostanziale), e all’istituto generale della delega di funzioni (che si è sviluppato nel settore penalistico, grazie ad un stratificazione progressiva delle massime giurisprudenziali), si è voluto tracciare un quadro anche di alcune di quelle che, numerose e diverse nei diversi settori regolamentati, contribuiscono in maniera determinante ad individuare i soggetti penalmente responsabili, in quanto deputati ad apprestare le condizioni di sicurezza in cui il lavoratore deve prestare la propria attività. Ed è proprio alla figura del lavoratore che si è voluta dare centralità (sia come titolare di crediti di sicurezza, sia come obbligato ad attivarsi per rendere quest’ultima effettiva ed efficace). Una particolare attenzione è stata ali obblighi di sicurezza nel contratto d’appalto (d.lgs. 494/1996). Nel ricostruire il quadro normativo attuale, non si è trascurato di dare conto dei percorsi di depenalizzazione che si sono succeduti nel tempo nella materia per affrontare poi l’istituto, di grande rilievo prasseologico, della “Prescrizione (d.lgs. n. 758/94). Si è cercato, quindi, di dedicare attenzione anche alla tutela del bene sicurezza definito direttamente nel codice penale (un tempo trascurato e recentemente riscoperto dalla giurisprudenza e dagli studiosi come importante strumento di garanzia delle ragioni dei lavoratori) Così si è dedicato ampio spazio, anche con riferimento a recenti casistiche giudiziarie (per tutte si pensi al processo del Petrolchimico di Marghera), alle fattispecie di Rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro (art. 437 c.p.) e di omissione colposa di cautele o difese contro disastri o infortuni sul lavoro (art. 451 c.p.). Altro argomento analizzato è quello della definizione dei concetti infortunio sul lavoro e di malattia professionale. Quest’ultimo, in particolare, rilevante soprattutto nel quadro della evoluzione giurisprudenziale della nozione di causa penalmente rilevante (e dei collegati temi delle posizioni di garanzia e della colpa. Ricostruito il quadro della giurisprudenza in ordine alla causalità omissiva e valutazione della prova dell’esistenza del rapporto di causalità ci si è, quindi, dedicati allo studio di una norma cardine: art. 2087 c.c.. Con riguardo a quest’ultima disposizione si è, in ultimo, considerata la questione degli obblighi datoriali di adeguare le tutele prevenzionistiche all’evoluzione tecnologica, commentando al riguardo la decisone della Corte Costituzionale n. 312 del 1996.

La tutela penale della sicurezza del lavoro

DE SANTIS, Giovanni
2006-01-01

Abstract

Il volume ha come principale obiettivo la formazione penalistica – nell’ambito della teoria generale del diritto penale del lavoro – degli studenti del triennio di base in scienze giuridiche e di altri trienni attivati dalle Facoltà di Giurisprudenza, e tiene conto della ulteriore riforma del corso di laurea quinquennale (c.d. magistrale). In particolare si sono trattati i seguenti aspetti della disciplina penale della sicurezza del lavoro. Innanzi tutto la definizione della materia e le partizioni interne. Insieme alla autonomia del diritto penale del lavoro rispetto alla disciplina extrapenale sottostante. Oltre che alla dimensione costituzionale della materia. Si è di seguito trattato il tema del rapporto di lavoro subordinato. E, poi, il capitolo decisivo che ha riguardo l’identificazione dei destinatari degli obblighi di tutela. Accanto alle figure tradizionali (in particolare quella del datore di lavoro, in senso formale e sostanziale), e all’istituto generale della delega di funzioni (che si è sviluppato nel settore penalistico, grazie ad un stratificazione progressiva delle massime giurisprudenziali), si è voluto tracciare un quadro anche di alcune di quelle che, numerose e diverse nei diversi settori regolamentati, contribuiscono in maniera determinante ad individuare i soggetti penalmente responsabili, in quanto deputati ad apprestare le condizioni di sicurezza in cui il lavoratore deve prestare la propria attività. Ed è proprio alla figura del lavoratore che si è voluta dare centralità (sia come titolare di crediti di sicurezza, sia come obbligato ad attivarsi per rendere quest’ultima effettiva ed efficace). Una particolare attenzione è stata ali obblighi di sicurezza nel contratto d’appalto (d.lgs. 494/1996). Nel ricostruire il quadro normativo attuale, non si è trascurato di dare conto dei percorsi di depenalizzazione che si sono succeduti nel tempo nella materia per affrontare poi l’istituto, di grande rilievo prasseologico, della “Prescrizione (d.lgs. n. 758/94). Si è cercato, quindi, di dedicare attenzione anche alla tutela del bene sicurezza definito direttamente nel codice penale (un tempo trascurato e recentemente riscoperto dalla giurisprudenza e dagli studiosi come importante strumento di garanzia delle ragioni dei lavoratori) Così si è dedicato ampio spazio, anche con riferimento a recenti casistiche giudiziarie (per tutte si pensi al processo del Petrolchimico di Marghera), alle fattispecie di Rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro (art. 437 c.p.) e di omissione colposa di cautele o difese contro disastri o infortuni sul lavoro (art. 451 c.p.). Altro argomento analizzato è quello della definizione dei concetti infortunio sul lavoro e di malattia professionale. Quest’ultimo, in particolare, rilevante soprattutto nel quadro della evoluzione giurisprudenziale della nozione di causa penalmente rilevante (e dei collegati temi delle posizioni di garanzia e della colpa. Ricostruito il quadro della giurisprudenza in ordine alla causalità omissiva e valutazione della prova dell’esistenza del rapporto di causalità ci si è, quindi, dedicati allo studio di una norma cardine: art. 2087 c.c.. Con riguardo a quest’ultima disposizione si è, in ultimo, considerata la questione degli obblighi datoriali di adeguare le tutele prevenzionistiche all’evoluzione tecnologica, commentando al riguardo la decisone della Corte Costituzionale n. 312 del 1996.
book - libro
2006
Masia, Vittorio; DE SANTIS, Giovanni
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10446/19579
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