Il volume presenta sistematicamente l’evolversi storico, culturale e politico del processo riformatore del sistema educativo italiano come si è delineato negli ultimi decenni e, in particolare, dal 1997 al 2003-2006, con particolare attenzione a ciò che è cambiato dopo le modifiche apportate al Titolo V della Costituzione (L.3 del 18 ottobre 2001), recepite dalla legge 53/2003. L’autore, con l’intento di dimostrare la pari dignità fra sistema di istruzione e sistema di istruzione e di formazione professionale, come, peraltro, presente in Costituzione, conduce un’accurata analisi critica di quella cultura educativa fondata (con una forte tendenza a permanere a tutt’oggi grazie soprattutto a una sinistra statalista e centralista) sul metamessaggio che si studia per non lavorare e si lavora perché non si è studiato, anzichè sul principio contrario: nessuno, oggi, può più lavorare senza studiare e studiare senza lavorare. Nel volume si sostengono, argomentandole, le ragioni di questa seconda strada e si documentano le vicende riformatrici intervenute nel percorso degli ultimi anni. L’intenzione è quella di spiegare perché, in Italia, è stato ed è così difficile, se non impossibile, percorrerla.
Pensiero manuale. La scommessa di un sistema di istruzione e di formazione di pari dignità
BERTAGNA, Giuseppe
2006-01-01
Abstract
Il volume presenta sistematicamente l’evolversi storico, culturale e politico del processo riformatore del sistema educativo italiano come si è delineato negli ultimi decenni e, in particolare, dal 1997 al 2003-2006, con particolare attenzione a ciò che è cambiato dopo le modifiche apportate al Titolo V della Costituzione (L.3 del 18 ottobre 2001), recepite dalla legge 53/2003. L’autore, con l’intento di dimostrare la pari dignità fra sistema di istruzione e sistema di istruzione e di formazione professionale, come, peraltro, presente in Costituzione, conduce un’accurata analisi critica di quella cultura educativa fondata (con una forte tendenza a permanere a tutt’oggi grazie soprattutto a una sinistra statalista e centralista) sul metamessaggio che si studia per non lavorare e si lavora perché non si è studiato, anzichè sul principio contrario: nessuno, oggi, può più lavorare senza studiare e studiare senza lavorare. Nel volume si sostengono, argomentandole, le ragioni di questa seconda strada e si documentano le vicende riformatrici intervenute nel percorso degli ultimi anni. L’intenzione è quella di spiegare perché, in Italia, è stato ed è così difficile, se non impossibile, percorrerla.Pubblicazioni consigliate
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