Quali sono le responsabilità del mondo universitario di fronte alle sfide del XXI secolo? Qual è il contributo che la ricerca e la didattica universitaria possono dare per affrontare le grandi emergenze socioambientali sempre più urgenti e ineludibili? La sfida culturale più grande è forse quella di affermare la logica del sistema complesso, la decompartimentazione dei saperi, il dialogo interdisciplinare. Rimangono diffusi, infatti, le molte "patologie epistemologiche" e i molti "errori antropologici" del pensiero occidentale: il mito dell'onnipotenza di scienza e tecnologia, il paradigma riduzionistico di matrice cartesiana, la presunzione della dominabilità del mondo, i settori disciplinari arroccati nella difesa dei loro "feudi", la scarsa coerenza tra valori dichiarati e pratiche concrete, il dogma antropocentrico della crescita illimitata. Predominano ancora il progetto baconiano di dominio della natura, la separazione mente-natura, una visione della mente, del sistema vivente, che prescinde dalla corporeità, l'inganno di considerare la sfera econo-mica autonoma e svincolata, ad esempio, dalla legge dell'entropia e dal limite fisico del pianeta Terra. Il volume presenta dati, idee e strumenti per una migliore comprensione della formazione ad un eco-sviluppo (in particolare, dell'educazione ambientale) a livello universitario, delle sue forme e dei suoi processi, per un riorientamento del mondo universitario, anche alla luce delle carte internazionali e delle conferenze intergovernative che a partire dal 1990 ne hanno ridefinito il ruolo e che sono qui per la prima volta tradotte e commentate.
Formazione e sostenibilità. Responsabilità sociale e culturale dell'università
FORNASA, Walter;SALOMONE, Mario
2007-01-01
Abstract
Quali sono le responsabilità del mondo universitario di fronte alle sfide del XXI secolo? Qual è il contributo che la ricerca e la didattica universitaria possono dare per affrontare le grandi emergenze socioambientali sempre più urgenti e ineludibili? La sfida culturale più grande è forse quella di affermare la logica del sistema complesso, la decompartimentazione dei saperi, il dialogo interdisciplinare. Rimangono diffusi, infatti, le molte "patologie epistemologiche" e i molti "errori antropologici" del pensiero occidentale: il mito dell'onnipotenza di scienza e tecnologia, il paradigma riduzionistico di matrice cartesiana, la presunzione della dominabilità del mondo, i settori disciplinari arroccati nella difesa dei loro "feudi", la scarsa coerenza tra valori dichiarati e pratiche concrete, il dogma antropocentrico della crescita illimitata. Predominano ancora il progetto baconiano di dominio della natura, la separazione mente-natura, una visione della mente, del sistema vivente, che prescinde dalla corporeità, l'inganno di considerare la sfera econo-mica autonoma e svincolata, ad esempio, dalla legge dell'entropia e dal limite fisico del pianeta Terra. Il volume presenta dati, idee e strumenti per una migliore comprensione della formazione ad un eco-sviluppo (in particolare, dell'educazione ambientale) a livello universitario, delle sue forme e dei suoi processi, per un riorientamento del mondo universitario, anche alla luce delle carte internazionali e delle conferenze intergovernative che a partire dal 1990 ne hanno ridefinito il ruolo e che sono qui per la prima volta tradotte e commentate.Pubblicazioni consigliate
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