All’interno delle società democratiche liberali, l’esistenza di una pluralità di dottrine religiose, tra loro in disaccordo o addirittura in aperto conflitto, rischia di minare i presupposti della convivenza civile. La neutralità, intesa come richiesta rivolta ai poteri pubblici affinché si astengano dal favorire o dallo sfavorire una o più d’una delle diverse dottrine, è una possibile risposta a questo problema. La neutralità consente infatti di tracciare le condizioni teoriche in grado di garantire una coesistenza pacifica tra queste dottrine, e di farlo su basi che non consistano nei meri rapporti di forza o nella capacità di minaccia di ciascuna, bensì alla luce di un qualche tipo di giustificazione morale. La tesi che questo libro cerca di difendere è dunque che la neutralità è un’idea concettualmente solida ed eticamente plausibile, attraverso la quale trattare sia la questione della definizione dello spazio che può essere concesso alle credenze individuali o di gruppo nelle democrazie liberali multiculturali, sia più in generale le numerose questioni che sono oggi sollevate dal pluralismo come fatto che ha valore. In questo modo, tramite questa idea, diventa altresì possibile delineare e difendere uno specifico modello normativo, il neutralismo liberale, che costituisce un’articolazione coerente e persuasiva dei metodi, dei presupposti e dei valori del liberalismo, nonché un’efficace teoria esplicativa di che cosa significhi essere liberali.

(2014). La neutralità necessaria: liberalismo e religione nell'età del pluralismo . Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/203177

La neutralità necessaria: liberalismo e religione nell'età del pluralismo

Del Bo', Corrado
2014-01-01

Abstract

All’interno delle società democratiche liberali, l’esistenza di una pluralità di dottrine religiose, tra loro in disaccordo o addirittura in aperto conflitto, rischia di minare i presupposti della convivenza civile. La neutralità, intesa come richiesta rivolta ai poteri pubblici affinché si astengano dal favorire o dallo sfavorire una o più d’una delle diverse dottrine, è una possibile risposta a questo problema. La neutralità consente infatti di tracciare le condizioni teoriche in grado di garantire una coesistenza pacifica tra queste dottrine, e di farlo su basi che non consistano nei meri rapporti di forza o nella capacità di minaccia di ciascuna, bensì alla luce di un qualche tipo di giustificazione morale. La tesi che questo libro cerca di difendere è dunque che la neutralità è un’idea concettualmente solida ed eticamente plausibile, attraverso la quale trattare sia la questione della definizione dello spazio che può essere concesso alle credenze individuali o di gruppo nelle democrazie liberali multiculturali, sia più in generale le numerose questioni che sono oggi sollevate dal pluralismo come fatto che ha valore. In questo modo, tramite questa idea, diventa altresì possibile delineare e difendere uno specifico modello normativo, il neutralismo liberale, che costituisce un’articolazione coerente e persuasiva dei metodi, dei presupposti e dei valori del liberalismo, nonché un’efficace teoria esplicativa di che cosa significhi essere liberali.
2014
DEL BO', Corrado
File allegato/i alla scheda:
File Dimensione del file Formato  
1 La neutralità necessaria.pdf

Solo gestori di archivio

Versione: publisher's version - versione editoriale
Licenza: Licenza default Aisberg
Dimensione del file 7.2 MB
Formato Adobe PDF
7.2 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
Pubblicazioni consigliate

Aisberg ©2008 Servizi bibliotecari, Università degli studi di Bergamo | Terms of use/Condizioni di utilizzo

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10446/203177
Citazioni
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact