All’inizio degli anni ʼ80 del ʼ900 – dopo un lungo periodo di lavoro principalmente teorico in un ambito accademico – Oswald Mathias Ungers (1926-2007) riceve una serie di importanti incarichi professionali per la progettazione di diversi edifici pubblici. Nella successiva costruzione di questi progetti – tutti in contesti morfologici dal carattere esplicitamente urbano – nascono opere che sono caratterizzate da una forte autonomia formale e da un rifermento specifico al luogo e la sua storia. Sono realizzazioni che segnano l'inizio di un nuovo capitolo nel lavoro complesso di O.M. Ungers, una nuova fase della sua ricerca morfologica. Questa ricerca ha avuto il suo punto di partenza negli anni ʼ50, con le prime case, risultato di un approccio progettuale centrato sui fenomeni di base dell’architettura. Successivamente, intorno al 1965 una serie di progetti programmatici approfondiscono il piano concettuale del progetto architettonico. Gli anni ’70, invece, sono stati segnati dallo sviluppo sperimentale di strategie e di elementi di base della forma urbana. Emergono studi come The Urban Villa o The Urban Block o il progetto per la Friedrichstadt Berlin, che conclude questo ciclo. Le realizzazioni intorno al 1980 estendono e completano questo lavoro sperimentale: l’ampio compendio di concetti della forma architettonica tra trasformazione e immaginazione sviluppati negli anni ʼ60 e ʼ70 viene adesso messo a confronto con la realtà della città contemporanea e le sue necessità concrete. Si tratta quindi di un momento di verifica dell’approccio concettuale all’architettura di Ungers ma anche di un momento di approfondimento nel quale la forma viene sviluppata fino alla sua materializzazione fisica nel dettaglio costruttivo. Il Deutsches Architekturmuseum a Frankfurt, la Badische Landesbibliothek a Karlsruhe e la Messe Frankfurt mostrano una grande varietà di strategie progettuali, tra assimilazione modesta – come nel caso della Landesbibliothek, con il suo riferimento preciso al genius loci di Karlsruhe – e il riassetto completo di una grande area centrale della città nel caso della Messe Frankfurt, proponendo una città nella città con una forte identità urbana. I diversi progetti hanno però tutti in comune la capacità di costruire un luogo urbano inteso come un luogo nel senso ampio, includendo anche la sua dimensione spirituale, sociale e storica. Sono realizzazioni che, partendo da un approccio tematico, mirano a una continuazione della forma urbana, intesa come forma costruita, come complesso insieme di spazi urbani e volumi architettonici e danno una interpretazione precisa al programma concreto e al contesto morfologico.

(2021). O.M. Ungers: Luoghi urbani . Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/203370

O.M. Ungers: Luoghi urbani

Vieths, Stefan
2021-01-01

Abstract

All’inizio degli anni ʼ80 del ʼ900 – dopo un lungo periodo di lavoro principalmente teorico in un ambito accademico – Oswald Mathias Ungers (1926-2007) riceve una serie di importanti incarichi professionali per la progettazione di diversi edifici pubblici. Nella successiva costruzione di questi progetti – tutti in contesti morfologici dal carattere esplicitamente urbano – nascono opere che sono caratterizzate da una forte autonomia formale e da un rifermento specifico al luogo e la sua storia. Sono realizzazioni che segnano l'inizio di un nuovo capitolo nel lavoro complesso di O.M. Ungers, una nuova fase della sua ricerca morfologica. Questa ricerca ha avuto il suo punto di partenza negli anni ʼ50, con le prime case, risultato di un approccio progettuale centrato sui fenomeni di base dell’architettura. Successivamente, intorno al 1965 una serie di progetti programmatici approfondiscono il piano concettuale del progetto architettonico. Gli anni ’70, invece, sono stati segnati dallo sviluppo sperimentale di strategie e di elementi di base della forma urbana. Emergono studi come The Urban Villa o The Urban Block o il progetto per la Friedrichstadt Berlin, che conclude questo ciclo. Le realizzazioni intorno al 1980 estendono e completano questo lavoro sperimentale: l’ampio compendio di concetti della forma architettonica tra trasformazione e immaginazione sviluppati negli anni ʼ60 e ʼ70 viene adesso messo a confronto con la realtà della città contemporanea e le sue necessità concrete. Si tratta quindi di un momento di verifica dell’approccio concettuale all’architettura di Ungers ma anche di un momento di approfondimento nel quale la forma viene sviluppata fino alla sua materializzazione fisica nel dettaglio costruttivo. Il Deutsches Architekturmuseum a Frankfurt, la Badische Landesbibliothek a Karlsruhe e la Messe Frankfurt mostrano una grande varietà di strategie progettuali, tra assimilazione modesta – come nel caso della Landesbibliothek, con il suo riferimento preciso al genius loci di Karlsruhe – e il riassetto completo di una grande area centrale della città nel caso della Messe Frankfurt, proponendo una città nella città con una forte identità urbana. I diversi progetti hanno però tutti in comune la capacità di costruire un luogo urbano inteso come un luogo nel senso ampio, includendo anche la sua dimensione spirituale, sociale e storica. Sono realizzazioni che, partendo da un approccio tematico, mirano a una continuazione della forma urbana, intesa come forma costruita, come complesso insieme di spazi urbani e volumi architettonici e danno una interpretazione precisa al programma concreto e al contesto morfologico.
2021
Vieths, Stefan
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