Il libro si situa in un punto pre-empirico della ricerca psicologica. Il primo capitolo è dedicato all’esplorazione dei fondamenti epistemologici della psicologia contemporanea. La complessità delle discussioni epistemologiche è stata qui necessariamente contratta, anche perché lo spirito del lavoro è di delineare quegli elementi necessari e sufficienti per motivare una presa di posizione circa le questioni di fondo sui fenomeni di senso della e nella psicologia contemporanea. Su questa linea, chi scrive considera un punto fermo l’elaborazione teorica di Evandro Agazzi (in Siri, 1980) denominata degli Assunti protocollari: un oggetto scientifico è il risultato della costruzione effettuata dall’incontro fra visione antropologica di fondo e strumenti metodologici utilizzati. La scienza psicologica non incontra pertanto ingenuamente gli oggetti di cui si occupa, come del resto nessuna scienza può permettersi di fare. Essa bensì li descrive e li costruisce secondo una propria peculiare prospettiva teorica, differente da quella di altri.Oltre a ciò, l’epistemologia a cui si ispira questa presentazione assume che, come dimostrato da Bertrand Russell (1963), ogni insieme (concettuale, fenomenico, linguistico, ecc.) debba essere collocato ad un preciso livello logico, che non può essere confuso con i livelli logici sovrastanti o sottostanti, pena l’aprirsi di paradossi capaci di far perdere nelle sabbie mobili ogni costruzione teorica realizzata. Ogni livello logico, come suggerisce lucidamente questa volta Michael Polanyi (1979), deve poi essere descritto e spiegato con leggi che sono proprie di quel livello logico e non di altri. In pratica, se l’oggetto di studio è il contenuto dei sogni di un individuo, essi dovranno essere spiegati con leggi proprie del livello logico dei contenuti, non riconducibili alle leggi dei livelli logici inferiori, come i meccanismi neuro-cerebrali. L’epistemologia, intesa come riflessione sempre attiva sulle premesse e i presupposti del processo conoscitivo, entra pertanto a far parte a pieno titolo delle ricerche di psicologia generale. E’ proprio in psicologia generale che si è tradizionalmente collocato lo studio della storia della psicologia, l’approfondimento di tematiche come la personalità e la ricerca su costrutti mentali come i valori e le motivazioni. A questo proposito, il testo invita a differenziare, senza necessariamente contrapporre, una psicologia generale che si occupa dei meccanismi cognitivi di base, dalla psicologia generale che, spostandosi di livello logico, si occupa invece di fenomeni psichici globali, come la personalità, la comunicazione, le motivazioni. La psicologia generale attuale sembra aver privilegiato lo studio dei meccanismi cognitivi, aumentando decisamente il relativo tasso di scientificità ma rischiando anche di alienarsi dalle questioni fondamentali che alla psicologia sono sempre state poste: perché ci si comporta in un modo piuttosto che in un altro, perché si compiono certe scelte nella vita, cosa fa sì che vi sia un godimento estetico, ecc. La psicologia dei meccanismi è la psicologia che può prescindere dai significati attribuiti da un determinato soggetto al mondo che lo circonda. La psicologia dei fenomeni di senso deve invece interagire primariamente con il sistema semantico di una persona. La psicologia dei fenomeni di base studia come l’occhio percepisce una finestra partendo dalle sensazioni che delineano nello spazio della retina una serie di figure geometriche; la psicologia dei fenomeni di senso deve invece interagire con la rappresentazione semantica e affettiva che un soggetto s’è costruito della finestra per capire, ad esempio, come mai quell’uomo si siede sempre vicino ad un’apertura di una stanza e mai vicino a una finestra.

Prolegomeni di psicologia generale dei fenomeni di senso

ZATTI, Alberto
2005-01-01

Abstract

Il libro si situa in un punto pre-empirico della ricerca psicologica. Il primo capitolo è dedicato all’esplorazione dei fondamenti epistemologici della psicologia contemporanea. La complessità delle discussioni epistemologiche è stata qui necessariamente contratta, anche perché lo spirito del lavoro è di delineare quegli elementi necessari e sufficienti per motivare una presa di posizione circa le questioni di fondo sui fenomeni di senso della e nella psicologia contemporanea. Su questa linea, chi scrive considera un punto fermo l’elaborazione teorica di Evandro Agazzi (in Siri, 1980) denominata degli Assunti protocollari: un oggetto scientifico è il risultato della costruzione effettuata dall’incontro fra visione antropologica di fondo e strumenti metodologici utilizzati. La scienza psicologica non incontra pertanto ingenuamente gli oggetti di cui si occupa, come del resto nessuna scienza può permettersi di fare. Essa bensì li descrive e li costruisce secondo una propria peculiare prospettiva teorica, differente da quella di altri.Oltre a ciò, l’epistemologia a cui si ispira questa presentazione assume che, come dimostrato da Bertrand Russell (1963), ogni insieme (concettuale, fenomenico, linguistico, ecc.) debba essere collocato ad un preciso livello logico, che non può essere confuso con i livelli logici sovrastanti o sottostanti, pena l’aprirsi di paradossi capaci di far perdere nelle sabbie mobili ogni costruzione teorica realizzata. Ogni livello logico, come suggerisce lucidamente questa volta Michael Polanyi (1979), deve poi essere descritto e spiegato con leggi che sono proprie di quel livello logico e non di altri. In pratica, se l’oggetto di studio è il contenuto dei sogni di un individuo, essi dovranno essere spiegati con leggi proprie del livello logico dei contenuti, non riconducibili alle leggi dei livelli logici inferiori, come i meccanismi neuro-cerebrali. L’epistemologia, intesa come riflessione sempre attiva sulle premesse e i presupposti del processo conoscitivo, entra pertanto a far parte a pieno titolo delle ricerche di psicologia generale. E’ proprio in psicologia generale che si è tradizionalmente collocato lo studio della storia della psicologia, l’approfondimento di tematiche come la personalità e la ricerca su costrutti mentali come i valori e le motivazioni. A questo proposito, il testo invita a differenziare, senza necessariamente contrapporre, una psicologia generale che si occupa dei meccanismi cognitivi di base, dalla psicologia generale che, spostandosi di livello logico, si occupa invece di fenomeni psichici globali, come la personalità, la comunicazione, le motivazioni. La psicologia generale attuale sembra aver privilegiato lo studio dei meccanismi cognitivi, aumentando decisamente il relativo tasso di scientificità ma rischiando anche di alienarsi dalle questioni fondamentali che alla psicologia sono sempre state poste: perché ci si comporta in un modo piuttosto che in un altro, perché si compiono certe scelte nella vita, cosa fa sì che vi sia un godimento estetico, ecc. La psicologia dei meccanismi è la psicologia che può prescindere dai significati attribuiti da un determinato soggetto al mondo che lo circonda. La psicologia dei fenomeni di senso deve invece interagire primariamente con il sistema semantico di una persona. La psicologia dei fenomeni di base studia come l’occhio percepisce una finestra partendo dalle sensazioni che delineano nello spazio della retina una serie di figure geometriche; la psicologia dei fenomeni di senso deve invece interagire con la rappresentazione semantica e affettiva che un soggetto s’è costruito della finestra per capire, ad esempio, come mai quell’uomo si siede sempre vicino ad un’apertura di una stanza e mai vicino a una finestra.
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2005
Zatti, Alberto
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