Gli oggetti ci guardano: «è l’oggetto che vi pensa», avverte Jean Baudrillard. Le trame della vita sono costellate di oggetti: ci accompagnano, subiscono le nostre aggressioni, le nostre dimenticanze, si fanno scrigni delle nostre memorie, si ammantano della nostra meraviglia. Al centro dei saggi di questo volume vi è innanzitutto la fascinazione degli oggetti, che si traduce in interventi a carattere più spiccatamente teorico (Y. Hersant, G. Bottiroli, M. Ferraris, M. Recalcati), e in contributi volti a disegnare una sorta di geografia dell’immaginario degli oggetti, in grado di evidenziarne il carattere di perversa seduttività: dall’uso delle lamine malefiche nell’antichità classica (F. Lo Monaco), al singolare culto delle reliquie in ambito medievale (J. Wirth), alla simbologia del mantello nell’Erec di Chrétien de Troyes (C. Villa), alla “rivolta” degli oggetti (A. Castoldi), all’inquietante sguardo di Lombroso sui “corpi del reato” (R. Villa), all’universo metamorfico di Francis Ponge e ai teatri della memoria nella cultura moderna (F. Franchi), per arrivare al collasso degli oggetti nel cinema di Marco Ferreri (L. Farinotti). La riflessione sugli oggetti proposta in questa ricca sequenza di sguardi si configura come una sorta di “camera delle meraviglie”, popolata di infinite suggestioni.
L'immaginario degli oggetti
FRANCHI, Franca
2007-01-01
Abstract
Gli oggetti ci guardano: «è l’oggetto che vi pensa», avverte Jean Baudrillard. Le trame della vita sono costellate di oggetti: ci accompagnano, subiscono le nostre aggressioni, le nostre dimenticanze, si fanno scrigni delle nostre memorie, si ammantano della nostra meraviglia. Al centro dei saggi di questo volume vi è innanzitutto la fascinazione degli oggetti, che si traduce in interventi a carattere più spiccatamente teorico (Y. Hersant, G. Bottiroli, M. Ferraris, M. Recalcati), e in contributi volti a disegnare una sorta di geografia dell’immaginario degli oggetti, in grado di evidenziarne il carattere di perversa seduttività: dall’uso delle lamine malefiche nell’antichità classica (F. Lo Monaco), al singolare culto delle reliquie in ambito medievale (J. Wirth), alla simbologia del mantello nell’Erec di Chrétien de Troyes (C. Villa), alla “rivolta” degli oggetti (A. Castoldi), all’inquietante sguardo di Lombroso sui “corpi del reato” (R. Villa), all’universo metamorfico di Francis Ponge e ai teatri della memoria nella cultura moderna (F. Franchi), per arrivare al collasso degli oggetti nel cinema di Marco Ferreri (L. Farinotti). La riflessione sugli oggetti proposta in questa ricca sequenza di sguardi si configura come una sorta di “camera delle meraviglie”, popolata di infinite suggestioni.Pubblicazioni consigliate
Aisberg ©2008 Servizi bibliotecari, Università degli studi di Bergamo | Terms of use/Condizioni di utilizzo