La pandemia che si è impadronita del mondo nel 2020 è stata accompagnata da un flusso continuo di dati, dal numero di positivi ai tamponi, dai nuovi ricoveri ai decessi. Mai come oggi abbiamo sperimentato la forza dei numeri e delle loro variazioni nell’indirizzare decisioni. E abbiamo anche visto come, tutte le volte che c’è una forza, ci può esserne l’abuso. Questo libro riflette sul dato, sulla sua necessità e la sua delicatezza: gli andamenti demografici e migratori, le questioni ambientali, persino le scelte politiche richiedono, per essere lette e vissute senza derive semplicistiche, una buona dimestichezza con il mare di dati disponibili e la loro interpretazione. In una realtà sempre più condizionata dagli algoritmi, dai modelli numerici e dall’intelligenza artificiale, la “cultura del dato” non può mancare nella formazione di chi è chiamato a decidere. Ma è soprattutto parte del bagaglio di competenze di ogni cittadino che vuole vivere con consapevolezza e spirito critico il mondo che verrà.
(2021). Un dato di fatto. Uso e abuso del dato. Un viaggio tra realtà, rappresentazione ed emozione [edited book - curatela]. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/212696
Un dato di fatto. Uso e abuso del dato. Un viaggio tra realtà, rappresentazione ed emozione
Cassia, Lucio;Kalchschmidt, Matteo;Paleari, Stefano
2021-01-01
Abstract
La pandemia che si è impadronita del mondo nel 2020 è stata accompagnata da un flusso continuo di dati, dal numero di positivi ai tamponi, dai nuovi ricoveri ai decessi. Mai come oggi abbiamo sperimentato la forza dei numeri e delle loro variazioni nell’indirizzare decisioni. E abbiamo anche visto come, tutte le volte che c’è una forza, ci può esserne l’abuso. Questo libro riflette sul dato, sulla sua necessità e la sua delicatezza: gli andamenti demografici e migratori, le questioni ambientali, persino le scelte politiche richiedono, per essere lette e vissute senza derive semplicistiche, una buona dimestichezza con il mare di dati disponibili e la loro interpretazione. In una realtà sempre più condizionata dagli algoritmi, dai modelli numerici e dall’intelligenza artificiale, la “cultura del dato” non può mancare nella formazione di chi è chiamato a decidere. Ma è soprattutto parte del bagaglio di competenze di ogni cittadino che vuole vivere con consapevolezza e spirito critico il mondo che verrà.File | Dimensione del file | Formato | |
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