Questo lavoro fornisce un quadro diacronico e sincronico delle proprietà sintattiche, semantiche e pragmatiche di alcuni avverbi paradigmatizzanti solo, pure, anche, ancora e giusto, Questi ultimi, come evidenzia la denominazione impiegata, rinviano a un paradigma di proposizioni alternative a quelle in cui operano. In italiano antico solo, pure, anche e ancora costituiscono i membri centrali della classe indagata. I primi due sono rappresentativi della sottoclasse dei restrittivi, i quali escludono le proposizioni alternative a quelle in cui si collocano; gli altri due sono i principali membri del gruppo degli additivi, che qualificano come valida almeno una delle proposizioni alternative. All’analisi del percorso evolutivo di tali avverbi si affianca quella di giusto, in letteratura forma non ancora annoverata fra gli avverbi paradigmatizzanti, che sviluppa in italiano moderno i tratti della classe qui considerata. L’indagine su corpora diacronici ha rilevato che gli avverbi in questione hanno conosciuto diversi processi di rifunzionalizzazione; per renderne conto è stato adottato il quadro teorico della Invited Inference Theory of Semantic Change, definito da Traugott e Dasher, che evidenzia il ruolo centrale delle inferenze pragmatiche attivate in specifici contesti nell’avvio del mutamento semantico.
(2022). Avverbi paradigmatizzanti in italiano fra sincronia e diacronia . Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/227491 Retrieved from http://dx.doi.org/10.13122/978-88-97413-65-3
Avverbi paradigmatizzanti in italiano fra sincronia e diacronia
Restivo, Maria Laura Concetta
2022-01-01
Abstract
Questo lavoro fornisce un quadro diacronico e sincronico delle proprietà sintattiche, semantiche e pragmatiche di alcuni avverbi paradigmatizzanti solo, pure, anche, ancora e giusto, Questi ultimi, come evidenzia la denominazione impiegata, rinviano a un paradigma di proposizioni alternative a quelle in cui operano. In italiano antico solo, pure, anche e ancora costituiscono i membri centrali della classe indagata. I primi due sono rappresentativi della sottoclasse dei restrittivi, i quali escludono le proposizioni alternative a quelle in cui si collocano; gli altri due sono i principali membri del gruppo degli additivi, che qualificano come valida almeno una delle proposizioni alternative. All’analisi del percorso evolutivo di tali avverbi si affianca quella di giusto, in letteratura forma non ancora annoverata fra gli avverbi paradigmatizzanti, che sviluppa in italiano moderno i tratti della classe qui considerata. L’indagine su corpora diacronici ha rilevato che gli avverbi in questione hanno conosciuto diversi processi di rifunzionalizzazione; per renderne conto è stato adottato il quadro teorico della Invited Inference Theory of Semantic Change, definito da Traugott e Dasher, che evidenzia il ruolo centrale delle inferenze pragmatiche attivate in specifici contesti nell’avvio del mutamento semantico.File | Dimensione del file | Formato | |
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