A di Albero, B di Bicicletta, C di Casa. È un’esperienza comune dell’infanzia quella dell’abbecedario: le lettere dell’alfabeto, accompagnate solitamente da alcune figure colorate, per iniziare a balbettare qualche parola letta e scoprire così che, oltre al mondo sino allora conosciuto, c’è un immenso mondo di parole scritte al quale, con un po’ di fatica, ci si potrà avvicinare. Di uno strumento simile hanno bisogno le/gli student* universitar* rispetto alla storia del colonialismo italiano. E, a pensarci bene, ne avremmo bisogno un po’ tutt* noi, dal momento che se la nostra istruzione è avvenuta in Italia siamo stat* immers* nella costruzione di una dimenticanza, per cui di che cosa sia stata l’impresa coloniale italiana ne sappiamo davvero poco. La respiriamo, però, la abitiamo, la attraversiamo più o meno inconsapevolmente quando passiamo per una via o in un quartiere con nomi delle città colonizzate, quando sostiamo accanto a un monumento che evoca quel passato, glorificandolo, quando dinanzi a una strana fotografia sappiamo vagamente in quali anni collocarla. Quando la nostra esperienza è avvolta da una “estetica inconsapevole” che pure alimenta il nostro sapere. O quando, nel presente di un Mediterraneo di morte, ci imbattiamo nelle molteplici forme con cui oggi si danno le sue eredità. Questo libro è una raccolta di saggi che hanno tutti un elemento in comune: il magnifico romanzo di Maaza Mengiste, The Shadow King, Il re ombra, che ripercorre i giorni dell’invasione fascista dell’Etiopia, la resistenza etiope, l’importante ruolo delle donne in essa, e che, tra realtà e finzione, ci permette di ritornare a quella storia, con lo stupore infantile dinanzi a ciò che fino allora si ignorava. A partire dal suo romanzo, abbiamo pensato che fossero necessari alcuni approfondimenti: sulle donne e il colonialismo, sugli archivi coloniali, sui musei e la decolonizzazione, sull’uso della fotografia nell’invasione coloniale. E che tali strumenti, come le lettere e le figure dell’abbecedario date in mano a* bambin*, potessero essere un primo passo per provare a balbettare in modo più consapevole quella storia.
(2023). Immaginare la storia. Abbecedario del colonialismo italiano [edited book - curatela]. Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/242951
Immaginare la storia. Abbecedario del colonialismo italiano
Sossi, Federica
2023-01-01
Abstract
A di Albero, B di Bicicletta, C di Casa. È un’esperienza comune dell’infanzia quella dell’abbecedario: le lettere dell’alfabeto, accompagnate solitamente da alcune figure colorate, per iniziare a balbettare qualche parola letta e scoprire così che, oltre al mondo sino allora conosciuto, c’è un immenso mondo di parole scritte al quale, con un po’ di fatica, ci si potrà avvicinare. Di uno strumento simile hanno bisogno le/gli student* universitar* rispetto alla storia del colonialismo italiano. E, a pensarci bene, ne avremmo bisogno un po’ tutt* noi, dal momento che se la nostra istruzione è avvenuta in Italia siamo stat* immers* nella costruzione di una dimenticanza, per cui di che cosa sia stata l’impresa coloniale italiana ne sappiamo davvero poco. La respiriamo, però, la abitiamo, la attraversiamo più o meno inconsapevolmente quando passiamo per una via o in un quartiere con nomi delle città colonizzate, quando sostiamo accanto a un monumento che evoca quel passato, glorificandolo, quando dinanzi a una strana fotografia sappiamo vagamente in quali anni collocarla. Quando la nostra esperienza è avvolta da una “estetica inconsapevole” che pure alimenta il nostro sapere. O quando, nel presente di un Mediterraneo di morte, ci imbattiamo nelle molteplici forme con cui oggi si danno le sue eredità. Questo libro è una raccolta di saggi che hanno tutti un elemento in comune: il magnifico romanzo di Maaza Mengiste, The Shadow King, Il re ombra, che ripercorre i giorni dell’invasione fascista dell’Etiopia, la resistenza etiope, l’importante ruolo delle donne in essa, e che, tra realtà e finzione, ci permette di ritornare a quella storia, con lo stupore infantile dinanzi a ciò che fino allora si ignorava. A partire dal suo romanzo, abbiamo pensato che fossero necessari alcuni approfondimenti: sulle donne e il colonialismo, sugli archivi coloniali, sui musei e la decolonizzazione, sull’uso della fotografia nell’invasione coloniale. E che tali strumenti, come le lettere e le figure dell’abbecedario date in mano a* bambin*, potessero essere un primo passo per provare a balbettare in modo più consapevole quella storia.File | Dimensione del file | Formato | |
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