La ricerca sull'inganno ha dimostrato che l'analisi del contenuto verbale può essere un metodo efficace per distinguere tra verità e bugia e che tale metodo è più efficace dell’utilizzo del linguaggio non verbale. Tuttavia, la maggior parte dei segnali verbali studiati sono indici di veridicità, quindi più frequenti nei racconti di chi è onesto rispetto a chi non dice la verità. Al contrario, i segnali di inganno sono in gran parte assenti. Un recente approccio, che è stato nominato “approccio delle complicazioni”, mira a colmare questa lacuna della letteratura. Questo approccio include un indizio verbale di verità, le complicazioni presenti nel racconto, e due indizi di bugia: l’auto-giustificazione e l’utilizzo di dettagli basati sulla conoscenza comune. L’approccio delle complicazioni si è mostrato un efficace metodo per discriminare verità da bugia, ed è stato testato con diverse lingue, ma non con l’italiano. Il presente studio mira a colmare questa lacuna. Settantotto partecipanti sono stati assegnati ad una di tre condizioni sperimentali: onestà (i partecipanti fornivano solo informazioni vere), mezze bugie (i partecipanti fornivano un misto di informazioni vere e false) e bugia (i partecipanti fornivano solo informazioni false). I risultati hanno mostrato che le complicazioni potevano discriminare chi raccontava la verità da chi raccontava bugie, mentre i dettagli di auto-giustificazione e quelli basati sull’esperienza comune non differivano tra le tre condizioni di veridicità.
(2023). L’efficacia dell’approccio delle complicazioni nella valutazione della credibilità: uno studio con un campione italiano . Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/244189
L’efficacia dell’approccio delle complicazioni nella valutazione della credibilità: uno studio con un campione italiano
Palena, Nicola;Cavagnis, Lucrezia;Caso, Letizia
2023-01-01
Abstract
La ricerca sull'inganno ha dimostrato che l'analisi del contenuto verbale può essere un metodo efficace per distinguere tra verità e bugia e che tale metodo è più efficace dell’utilizzo del linguaggio non verbale. Tuttavia, la maggior parte dei segnali verbali studiati sono indici di veridicità, quindi più frequenti nei racconti di chi è onesto rispetto a chi non dice la verità. Al contrario, i segnali di inganno sono in gran parte assenti. Un recente approccio, che è stato nominato “approccio delle complicazioni”, mira a colmare questa lacuna della letteratura. Questo approccio include un indizio verbale di verità, le complicazioni presenti nel racconto, e due indizi di bugia: l’auto-giustificazione e l’utilizzo di dettagli basati sulla conoscenza comune. L’approccio delle complicazioni si è mostrato un efficace metodo per discriminare verità da bugia, ed è stato testato con diverse lingue, ma non con l’italiano. Il presente studio mira a colmare questa lacuna. Settantotto partecipanti sono stati assegnati ad una di tre condizioni sperimentali: onestà (i partecipanti fornivano solo informazioni vere), mezze bugie (i partecipanti fornivano un misto di informazioni vere e false) e bugia (i partecipanti fornivano solo informazioni false). I risultati hanno mostrato che le complicazioni potevano discriminare chi raccontava la verità da chi raccontava bugie, mentre i dettagli di auto-giustificazione e quelli basati sull’esperienza comune non differivano tra le tre condizioni di veridicità.File | Dimensione del file | Formato | |
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