Le relazioni interamericane durante la Guerra Fredda sono state prevalentemente analizzate dalla storiografia (con poche eccezioni), attraverso le politiche diplomatiche, militari, economico-finanziarie. Eppure una parte consistente del disegno egemonico statunitense nei confronti del ‘cortile di casa’ è passata anche attraverso strategie e attori sociali ‘altri’, che della cultura hanno fatto un vero e proprio campo di battaglia. Immaginiamo dunque, negli anni della cortina di ferro, uno scenario animato non solo da marines, generali corrotti, agenti segreti e direttori di imprese multinazionali senza scrupoli; ma anche da una miriade di ambasciatori dell’Impero Informale statunitense come attori, giornalisti, direttori di riviste e di fondazioni culturali, capi di spedizioni archeologiche, insegnanti universitari, esponenti religiosi e persino disegnatori di cartoni animati. Il tema della ‘guerra fredda culturale’ – intesa non solo come pratiche di esportazione della American Way of Life, ma anche come modalità di ricezione e rielaborazione di queste in America Latina – accomuna i saggi di un volume che, per la prima volta in Italia, mette a confronto giovani studiosi europei e latinoamericani. I contributi della prima parte (Calandra, Amaya, Nocera, Tristán, Quesada) inquadrano un campo di studi ancora in costruzione e ricco di sfide, come definire un nuovo oggetto di analisi, delimitare una sua periodizzazione, immaginare possibilità di comparazione con altre aree geografiche. Seguono poi specifici studi di caso (Calandra, Hernández, Capello, Franco) incentrati sulle ripercussioni che, concretamente, il clima complessivo della guerra fredda culturale ha esercitato su diversi contesti nazionali latinoamericani, dall’area caraibica sino alla Terra del Fuoco.
(2011). La guerra fredda culturale: esportazione e ricezione dell'American Way of Life in America Latina [edited book - curatela]. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/25722
La guerra fredda culturale: esportazione e ricezione dell'American Way of Life in America Latina
Calandra, Benedetta
2011-01-01
Abstract
Le relazioni interamericane durante la Guerra Fredda sono state prevalentemente analizzate dalla storiografia (con poche eccezioni), attraverso le politiche diplomatiche, militari, economico-finanziarie. Eppure una parte consistente del disegno egemonico statunitense nei confronti del ‘cortile di casa’ è passata anche attraverso strategie e attori sociali ‘altri’, che della cultura hanno fatto un vero e proprio campo di battaglia. Immaginiamo dunque, negli anni della cortina di ferro, uno scenario animato non solo da marines, generali corrotti, agenti segreti e direttori di imprese multinazionali senza scrupoli; ma anche da una miriade di ambasciatori dell’Impero Informale statunitense come attori, giornalisti, direttori di riviste e di fondazioni culturali, capi di spedizioni archeologiche, insegnanti universitari, esponenti religiosi e persino disegnatori di cartoni animati. Il tema della ‘guerra fredda culturale’ – intesa non solo come pratiche di esportazione della American Way of Life, ma anche come modalità di ricezione e rielaborazione di queste in America Latina – accomuna i saggi di un volume che, per la prima volta in Italia, mette a confronto giovani studiosi europei e latinoamericani. I contributi della prima parte (Calandra, Amaya, Nocera, Tristán, Quesada) inquadrano un campo di studi ancora in costruzione e ricco di sfide, come definire un nuovo oggetto di analisi, delimitare una sua periodizzazione, immaginare possibilità di comparazione con altre aree geografiche. Seguono poi specifici studi di caso (Calandra, Hernández, Capello, Franco) incentrati sulle ripercussioni che, concretamente, il clima complessivo della guerra fredda culturale ha esercitato su diversi contesti nazionali latinoamericani, dall’area caraibica sino alla Terra del Fuoco.File | Dimensione del file | Formato | |
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