I giovani rom alle fermate degli autobus o sui vagoni della metropolitana sono uno dei simboli della pericolosità associata agli “zingari”, ma sono ritratti anche come vittime del degrado dei campi-nomadi e di una “cultura” che non ne rispetterebbe diritti e desideri.Il volume, una ricerca etnografica di due anni in un campo nel quartiere Magliana a Roma, vuole sfidare queste rappresentazioni documentando la quotidianità, i sogni e le limitazioni di un gruppo di adolescenti. Questi giovani vivono il confronto con i coetanei nelle scuole, nelle cattedrali del consumo e del divertimento che costellano la periferia e nelle relazioni virtuali dei social network, ma la loro transizione verso l’adultità è segnata dal rapporto con le norme sociali improntate ai valori della “vergogna” e dell’onore che nello spazio separato del campo sono rinforzati dal controllo costante dei co-residenti. Mentre fra i container si nascondono desideri e storie d’amore clandestine, le loro traiettorie si costruiscono attraverso network comunitari che li avvicinano ad altre metropoli europee e agli Stati Uniti, senza alcun radicamento a Roma che non sia limitato allo spazio esclusivo del campo-nomadi.

(2013). Questo campo fa schifo. Un'etnografia dell'adolescenza rom fra periferie e scenari globali . Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/260821

Questo campo fa schifo. Un'etnografia dell'adolescenza rom fra periferie e scenari globali

Daniele, Ulderico
2013-01-01

Abstract

I giovani rom alle fermate degli autobus o sui vagoni della metropolitana sono uno dei simboli della pericolosità associata agli “zingari”, ma sono ritratti anche come vittime del degrado dei campi-nomadi e di una “cultura” che non ne rispetterebbe diritti e desideri.Il volume, una ricerca etnografica di due anni in un campo nel quartiere Magliana a Roma, vuole sfidare queste rappresentazioni documentando la quotidianità, i sogni e le limitazioni di un gruppo di adolescenti. Questi giovani vivono il confronto con i coetanei nelle scuole, nelle cattedrali del consumo e del divertimento che costellano la periferia e nelle relazioni virtuali dei social network, ma la loro transizione verso l’adultità è segnata dal rapporto con le norme sociali improntate ai valori della “vergogna” e dell’onore che nello spazio separato del campo sono rinforzati dal controllo costante dei co-residenti. Mentre fra i container si nascondono desideri e storie d’amore clandestine, le loro traiettorie si costruiscono attraverso network comunitari che li avvicinano ad altre metropoli europee e agli Stati Uniti, senza alcun radicamento a Roma che non sia limitato allo spazio esclusivo del campo-nomadi.
2013
Daniele, Ulderico
File allegato/i alla scheda:
File Dimensione del file Formato  
QUESTO_CAMPO.pdf

Solo gestori di archivio

Versione: publisher's version - versione editoriale
Licenza: Licenza default Aisberg
Dimensione del file 2.39 MB
Formato Adobe PDF
2.39 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
Pubblicazioni consigliate

Aisberg ©2008 Servizi bibliotecari, Università degli studi di Bergamo | Terms of use/Condizioni di utilizzo

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10446/260821
Citazioni
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact