Quasi un mondo possibile si gioca nelle storie di tante vite, di tante vite giovani, di tanti passaggi difficili e spezzati verso la vita. È una sfida delicata e vitale, irrinunciabile per tenere aperto, o ricucire, insieme al futuro anche il ritmo della vita di generazione in generazione. Una convivenza che vive transizioni molto incerte, la dura e inedita prova di una pandemia mondiale, e della guerra, l’esposizione alla morte, la ridiscussione delle sue rappresentazioni del futuro – e che è interessata da dinamiche vorticose e dall’indefinitezza del disegno di ciò che nasce – si coglie sorprendentemente “impreparata” a dare spazio al nascente. Eppure il nascente germina e trova spazi, prende forme magari torte e contorte nelle ombre e nei margini, nelle fratture e nelle spaccature della vita, delle vite: anticipazioni quelle che si creano nelle persone, tra le relazioni, nelle biografie; anche dentro i muri, nelle menti e nei mondi chiusi, o in spazi più aperti, di respiro del nuovo. La pubblicazione intende proporre una lettura pedagogica di esperienze, progetti transizioni nelle quali mentre un mondo, una vita possibile si gioca e si cerca nelle biografie, nei corpi e nelle interiorità, un mondo, una vita possibile si gioca nella convivenza, nelle decisioni e nei legami tra le donne e gli uomini di questo tempo.
(2023). In tempo d'esodo. Una pedagogia in cammino verso nuovi incontri intergenerazionali . Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/263930
In tempo d'esodo. Una pedagogia in cammino verso nuovi incontri intergenerazionali
Lizzola, Ivo
2023-01-01
Abstract
Quasi un mondo possibile si gioca nelle storie di tante vite, di tante vite giovani, di tanti passaggi difficili e spezzati verso la vita. È una sfida delicata e vitale, irrinunciabile per tenere aperto, o ricucire, insieme al futuro anche il ritmo della vita di generazione in generazione. Una convivenza che vive transizioni molto incerte, la dura e inedita prova di una pandemia mondiale, e della guerra, l’esposizione alla morte, la ridiscussione delle sue rappresentazioni del futuro – e che è interessata da dinamiche vorticose e dall’indefinitezza del disegno di ciò che nasce – si coglie sorprendentemente “impreparata” a dare spazio al nascente. Eppure il nascente germina e trova spazi, prende forme magari torte e contorte nelle ombre e nei margini, nelle fratture e nelle spaccature della vita, delle vite: anticipazioni quelle che si creano nelle persone, tra le relazioni, nelle biografie; anche dentro i muri, nelle menti e nei mondi chiusi, o in spazi più aperti, di respiro del nuovo. La pubblicazione intende proporre una lettura pedagogica di esperienze, progetti transizioni nelle quali mentre un mondo, una vita possibile si gioca e si cerca nelle biografie, nei corpi e nelle interiorità, un mondo, una vita possibile si gioca nella convivenza, nelle decisioni e nei legami tra le donne e gli uomini di questo tempo.File | Dimensione del file | Formato | |
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