Questa pubblicazione nasce in occasione del 150° anniversario di fondazione del Club Alpino Italiano (Torino, 23 ottobre 1863) e del 140° della Sezione del CAI di Bergamo (14 aprile 1873). Celebrare questi due significativi compleanni ha rappresentato una sfida che ha coinvolto le Sezioni e Sottosezioni del CAI bergamasco e tanti soci chiamati a prendere parte all’intenso programma di iniziative. Con una necessaria sintesi faccio riferimento alle conferenze e alle serate in cui tanti alpinisti, guide alpine, istruttori e membri dell’Accademico hanno portato la loro testimonianza, alle due mostre “Montagne e alpinisti a Bergamo 1873-2013” in programma rispettivamente tra aprile e maggio in Piazza Libertà a Bergamo e tra ottobre e dicembre presso il CAI Bergamo e sei istituzioni culturali cittadine (Ateneo di Scienze, Lettere e Arti; Biblioteca civica “Angelo Mai”; Fondazione Bergamo nella Storia; Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea; Museo civico di Scienze Naturali “Enrico Caffi”; Civico Orto Botanico “Lorenzo Rota”). Sono poi stati organizzati i raduni cicloescursionistici, le escursioni guidate dalla commissione Tutela Ambiente Montano e dallo Speleo Club Orobico, le salite di Corno Stella, Presolana, Gleno, Pizzo del Diavolo, Pizzo Coca, Pizzo Redorta all’interno dell’iniziativa nazionale “150 vette”, la conferenza nell’ambito del progetto “Terre Alte” della Commissione scientifica nazionale, tenuta in occasione dell’inaugurazione del nuovo Ostello al Curò. La realizzazione di questo libro ben rientra in questo elenco, perché da una lettura delle varie descrizioni tecniche e dei testi correlati a ciascun itinerario emerge come in un secolo e mezzo moltissimo sia cambiato nel modo di salire le montagne, e come diverse generazioni di alpinisti si siano susseguite adottando mezzi e tecniche sempre più evoluti. Negli ultimi anni l’alpinismo estivo ed invernale sulle Orobie sta vivendo una felice riscoperta, con una nuova generazione di giovani e forti alpinisti impegnati in ripetizioni di itinerari classici in arrampicata libera e in nuove aperture su difficoltà sostenute e con un elevato impegno psicofisico. Per questo motivo mi auguro che questo libro possa essere in qualche modo aperto a chi ripercorrendo la storia dell’alpinismo si possa cimentare su vecchie e nuove vie in una dimensione avventurosa ed esplorativa
(2013). 14 cime per 140 anni. Itinerari per un anniversario . Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/265109
14 cime per 140 anni. Itinerari per un anniversario
Morosini, Stefano;Lo Monaco, Francesco
2013-01-01
Abstract
Questa pubblicazione nasce in occasione del 150° anniversario di fondazione del Club Alpino Italiano (Torino, 23 ottobre 1863) e del 140° della Sezione del CAI di Bergamo (14 aprile 1873). Celebrare questi due significativi compleanni ha rappresentato una sfida che ha coinvolto le Sezioni e Sottosezioni del CAI bergamasco e tanti soci chiamati a prendere parte all’intenso programma di iniziative. Con una necessaria sintesi faccio riferimento alle conferenze e alle serate in cui tanti alpinisti, guide alpine, istruttori e membri dell’Accademico hanno portato la loro testimonianza, alle due mostre “Montagne e alpinisti a Bergamo 1873-2013” in programma rispettivamente tra aprile e maggio in Piazza Libertà a Bergamo e tra ottobre e dicembre presso il CAI Bergamo e sei istituzioni culturali cittadine (Ateneo di Scienze, Lettere e Arti; Biblioteca civica “Angelo Mai”; Fondazione Bergamo nella Storia; Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea; Museo civico di Scienze Naturali “Enrico Caffi”; Civico Orto Botanico “Lorenzo Rota”). Sono poi stati organizzati i raduni cicloescursionistici, le escursioni guidate dalla commissione Tutela Ambiente Montano e dallo Speleo Club Orobico, le salite di Corno Stella, Presolana, Gleno, Pizzo del Diavolo, Pizzo Coca, Pizzo Redorta all’interno dell’iniziativa nazionale “150 vette”, la conferenza nell’ambito del progetto “Terre Alte” della Commissione scientifica nazionale, tenuta in occasione dell’inaugurazione del nuovo Ostello al Curò. La realizzazione di questo libro ben rientra in questo elenco, perché da una lettura delle varie descrizioni tecniche e dei testi correlati a ciascun itinerario emerge come in un secolo e mezzo moltissimo sia cambiato nel modo di salire le montagne, e come diverse generazioni di alpinisti si siano susseguite adottando mezzi e tecniche sempre più evoluti. Negli ultimi anni l’alpinismo estivo ed invernale sulle Orobie sta vivendo una felice riscoperta, con una nuova generazione di giovani e forti alpinisti impegnati in ripetizioni di itinerari classici in arrampicata libera e in nuove aperture su difficoltà sostenute e con un elevato impegno psicofisico. Per questo motivo mi auguro che questo libro possa essere in qualche modo aperto a chi ripercorrendo la storia dell’alpinismo si possa cimentare su vecchie e nuove vie in una dimensione avventurosa ed esplorativaFile | Dimensione del file | Formato | |
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