Il più grande museo italiano, diffuso su tutto il territorio nazionale. Un museo ai più ignoto, o indifferente; sovente trascurato, umiliato, trasferito; e però ancora conservato, restaurato, qualche volta ammirato. Un museo che, anno dopo anno, continua ad arricchirsi di nuove opere e di nuovi protagonisti. Siamo così abituati alla presenza dei monumenti che non li degniamo più di uno sguardo. È il destino dei monumenti commemorativi che caratterizzano, più di ogni altro, il nostro Paese. Perché è l’Italia, con la sua esperienza monumentale, ad avere impostato un modello che è stato seguito da tutto il mondo. Perché i monumenti, queste memorie in marmo e in bronzo, sono lo specchio di una società in tutta la sua complessità: sono manifestazioni di un’arte pubblica, dunque l’espressione di una volontà e richiesta collettiva, nati da un preciso progetto e per una ragione ideologica. Il volume individua e analizza, proponendola in un ordine progressivamente cronologico e tematico, la statuaria monumentale nell’Italia dell’Ottocento e del primo Novecento, cercando di restituire una memoria condivisa per generazioni sempre più lontane e distanti da ricordi trasmessi oralmente, in un impegno di fondamentale importanza tanto per il dibattito attuale, quanto per il futuro. Definendo un patrimonio, per chi voglia osservarlo, che è ancora il portatore di quei precetti messi in luce già da Foscolo nei suoi Sepolcri: memoria, ammonimento e insegnamento.
(2024). Statue d’Italia. Storia della statuaria commemorativa pubblica. 1. Monumenti dal Risorgimento alla Grande Guerra . Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/266349
Statue d’Italia. Storia della statuaria commemorativa pubblica. 1. Monumenti dal Risorgimento alla Grande Guerra
Villa, Giovanni Carlo Federico;
2024-01-01
Abstract
Il più grande museo italiano, diffuso su tutto il territorio nazionale. Un museo ai più ignoto, o indifferente; sovente trascurato, umiliato, trasferito; e però ancora conservato, restaurato, qualche volta ammirato. Un museo che, anno dopo anno, continua ad arricchirsi di nuove opere e di nuovi protagonisti. Siamo così abituati alla presenza dei monumenti che non li degniamo più di uno sguardo. È il destino dei monumenti commemorativi che caratterizzano, più di ogni altro, il nostro Paese. Perché è l’Italia, con la sua esperienza monumentale, ad avere impostato un modello che è stato seguito da tutto il mondo. Perché i monumenti, queste memorie in marmo e in bronzo, sono lo specchio di una società in tutta la sua complessità: sono manifestazioni di un’arte pubblica, dunque l’espressione di una volontà e richiesta collettiva, nati da un preciso progetto e per una ragione ideologica. Il volume individua e analizza, proponendola in un ordine progressivamente cronologico e tematico, la statuaria monumentale nell’Italia dell’Ottocento e del primo Novecento, cercando di restituire una memoria condivisa per generazioni sempre più lontane e distanti da ricordi trasmessi oralmente, in un impegno di fondamentale importanza tanto per il dibattito attuale, quanto per il futuro. Definendo un patrimonio, per chi voglia osservarlo, che è ancora il portatore di quei precetti messi in luce già da Foscolo nei suoi Sepolcri: memoria, ammonimento e insegnamento.File | Dimensione del file | Formato | |
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