La vita e gli scritti di Djuna Barnes sono stati uno degli enigmi più complicati della storia letteraria del Novecento. Come la vita, i suoi lavori: Ladies Almanack, Ryder e, soprattutto, Nightwood. Romanzo intricato e intrigante, abitato da figure inquiete, ombrose: uomini e donne la cui capacità di amare ha la stessa intensità della ricerca – che sfiora l’autodistruttività – di un’identità cui legare le proprie esistenze. Enigma complicato, quello di Nightwood, fino intorno agli anni Settanta, quando nuove letture critiche coniugarono – in ambito accademico e non solo – riflessioni di ordine formale a tentativi di decifrazione del testo in chiave femminile. In seguito i Women’s studies, tesi a ripercorrere e ricostruire una sorta di anti-canone, rivolsero a Nightwood l’attenzione dovuta da tempo, riportando finalmente Djuna Barnes alla ribalta dell’attenzione degli studiosi e del grande pubblico. Con il suo lavoro Valeria Gennero ripercorre oggi le avventure e sventure di un romanzo cui solo di recente è stato riconosciuto un ruolo primario nella storia del modernismo, ed evidenzia come per Barnes il desiderio di rimettere in discussione il ruolo dell’arte e dell’artista sia strettamente connesso alla nuova grammatica dell’identità sessuale elaborata nell’ambito della psicoanalisi freudiana.
(2002). L’anatomia della notte: Djuna Barnes e Nightwood [book - libro]. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/27197
L’anatomia della notte: Djuna Barnes e Nightwood
GENNERO, Valeria
2002-01-01
Abstract
La vita e gli scritti di Djuna Barnes sono stati uno degli enigmi più complicati della storia letteraria del Novecento. Come la vita, i suoi lavori: Ladies Almanack, Ryder e, soprattutto, Nightwood. Romanzo intricato e intrigante, abitato da figure inquiete, ombrose: uomini e donne la cui capacità di amare ha la stessa intensità della ricerca – che sfiora l’autodistruttività – di un’identità cui legare le proprie esistenze. Enigma complicato, quello di Nightwood, fino intorno agli anni Settanta, quando nuove letture critiche coniugarono – in ambito accademico e non solo – riflessioni di ordine formale a tentativi di decifrazione del testo in chiave femminile. In seguito i Women’s studies, tesi a ripercorrere e ricostruire una sorta di anti-canone, rivolsero a Nightwood l’attenzione dovuta da tempo, riportando finalmente Djuna Barnes alla ribalta dell’attenzione degli studiosi e del grande pubblico. Con il suo lavoro Valeria Gennero ripercorre oggi le avventure e sventure di un romanzo cui solo di recente è stato riconosciuto un ruolo primario nella storia del modernismo, ed evidenzia come per Barnes il desiderio di rimettere in discussione il ruolo dell’arte e dell’artista sia strettamente connesso alla nuova grammatica dell’identità sessuale elaborata nell’ambito della psicoanalisi freudiana.File | Dimensione del file | Formato | |
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